Archivio del Tag ‘disperazione’
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Rossi: la Bce finanzi un’Europa finalmente democratica
Tutto inutile, se il nostro futuro resta sequestrato dalla finanza speculativa che impone le sue regole stracciando i diritti. L’Europa deve finalmente dotarsi di una Costituzione democratica. E la sua banca centrale, la Bce, deve decidersi a finanziare l’economia reale, e non solo le banche, trasformandosi in “prestatore di ultima istanza” come la Fed americana. Senza queste due condizioni essenziali, nessuna ricetta “tecnica” potrà mai battere la crisi. E nel frattempo, alla recessione si aggiungerà la disperazione degli ex cittadini, trasformati in sudditi di un potere lontano, invisibile e incontrollabile, che attraverso la globalizzazione selvaggia e il dominio assoluto dei capitali ha di fatto cancellato lo Stato di diritto e le sue garanzie sociali duramente conquistate dal lungo cammino dei popoli verso la democrazia.
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Lettera da Roma: aiutiamo i deboli, ci ripagherà l’universo
Questa è una storia di “cronaca bianca”, di quelle che non troverete sul mainstream. I nomi sono fittizi. La signora Carla vive in un paesino vicino a Roma. Lavorava, fino a un mese fa, in un ente di assistenza statale. Prendeva 900 euro al mese. Adesso l’hanno messa forzatamente a part time – uno dei sacrifici imposti dal governo – e ne guadagna 580. Ha un figlio handicappato, Luigi, quasi trentenne, che “godeva” (immaginarsi) di un contributo per garantirgli una qualche mobilità. Ma anche questo contributo gli è stato tolto. Due sacrifici definitivi, che hanno gettato la famigliola in completa disperazione.
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Latouche: chi promette crescita produce debito e crisi
Penso che non c’è nessuna speranza, con l’euro, perché i tedeschi non rinunceranno mai a fare dell’euro una moneta della quale i cittadini non possono riappropriarsi. Loro vogliono che sia totalmente nelle mani della Bce, e che questa banca sia indipendente. In questo quadro non si può fare niente, non si può difendere il tessuto industriale europeo perché l’Europa ha senso solo se si costruisce per proteggere i cittadini europei dalla concorrenza sfrenata del resto del mondo. Viviamo un’età da fine dell’Impero d’Occidente, ma la Cina oggi fa parte dell’Occidente e la fine dell’Occidente sarà anche la fine della Cina sotto questa forma: perché, quando nave affonda, anche se coloro che stanno sulla prua per un momento salgono in alto, finiscono poco dopo anche loro sott’acqua.
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Grecia senza cibo e medicine, i bambini muoiono di fame
Duecento casi di bambini in pericolo, denutriti, «perchè i loro genitori non sono in grado di alimentarli come si deve». Non è il medioevo, è la Grecia del 2011. «Quando ho letto questa notizia – confessa Debora Billi – pensavo fosse l’esagerazione di qualche blog catastrofista, tanto mi sembrava incredibile». Invece è l’Ansa, che cita il sito “Newsit”. E’ la maggiore agenzia di stampa italiana a confermare la storia: quei 200 piccoli europei sono davvero alle prese con la fame, e i loro insegnanti «fanno la fila per prendere un piatto di cibo per i loro alunni che non hanno da mangiare». Questa non è più crisi, è catastrofe umanitaria: «Il ministero della pubblica istruzione, che in un primo momento aveva definito la denuncia come “propaganda”, si è visto costretto a riconoscere la gravità del problema».
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Schiavi dell’euro: la Bce lucra sul denaro che ci spetta
Domanda: ma l’euro di chi è? Nessuna norma del Trattato di Maastricht dice di chi dev’essere la proprietà dell’euro. E siccome dal silenzio su questo argomento fondamentale nasce l’incertezza di tutti i rapporti di debito e credito nella fase della circolazione monetaria, è chiaro che l’euro allo stato attuale non è affidabile. E’ vero che le banche centrali europee hanno emesso la moneta, prestandola. Però questa regola, che è una prassi bancaria – che noi abbiamo dimostrato illegittima, perché il titolare della moneta non può essere la banca ma la collettività nazionale – se è stata tollerata, per prassi, dalle banche centrali nazionali, non può essere tollerata, per prassi, nei confronti della Banca Centrale Europea.
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Suicidi in aumento, l’Italia scivola verso la Grecia
Mario Monti riuscirà a salvarci, come scrivono giornali e televisioni? No, purtroppo: sempre ammesso che l’obiettivo del governo tecnico sia il salvataggio del paese, e non invece la sua sostanziale svendita a prezzi di realizzo ai dominus della finanza mondiale, ansiosi di mettere le mani sui “gioielli di famiglia” come Eni e Finmeccanica, senza contare immobili prestigiosi, terreni agricoli, beni comuni come l’acqua. Loretta Napoleoni è pessimista: «Penso che stiamo scivolando verso la Grecia», dice, perché «quello che sta succedendo oggi in Italia l’abbiamo già visto in Grecia e lo vediamo quotidianamente». Come se non bastasse, c’è un nuovo campanello d’allarme: l’aumento dei suicidi. «E’ uno dei primi segnali di un Paese che scivola lungo la china del default e della bancarotta».
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Barnard: noi come l’Africa, venduti agli Avvoltoi finanziari
«Voi persone per bene non capite cosa significhi trovarsi debitori di un Vulture Fund, di un avvoltoio. Siete abituati al volto del vostro cassiere all’Unicredit, al Monte dei Paschi. Anche tu, imprenditore, non sai come prende allo stomaco il fiato di un Ss finanziario quando lo devi ricevere nel tuo ufficio». E sarà inutile, dall’interno del “Lager economico Italia”, volgere lo sguardo al governo, ai sindacati, alle Regioni: il debito sovrano dell’Italia del default sarà stato trasferito, con decisione del Consiglio Europeo, sotto la giurisdizione britannica o dello Stato di New York. Per cui a Roma sarà la Notte dei Lunghi Coltelli: «Il resto delle “Ss finanziarie” del Fmi, della Ue dei tecnocrati alla Rompuy e Draghi, saranno impegnate a ripulire i palazzi governativi per sempre. Inutile neppure pensarci, a loro».
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Distruggerci: Berlusconi non osava, Monti ci riuscirà
È caduto, finalmente, uno dei governi più corrotti e ridicoli dell’intera storia italiana. Purtroppo ciò non è avvenuto per effetto di una lotta popolare contro le iniquità sociali volute dal governo Berlusconi, né di una rinascita morale contro la corruzione del paese, né dell’emergere di un progetto politico di superamento delle follie del nostro attuale sistema politico-sociale. La fine del governo Berlusconi è, al contrario, l’effetto di un attacco concentrico dei ceti dirigenti nazionali e internazionali, che giudicavano Berlusconi (correttamente, dal loro punto di vista) troppo debole per operare il massacro sociale di cui essi hanno bisogno per mantenere il loro dominio e rimpinguare le loro casse.
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Orrore, la Grecia in schiavitù: è stata venduta agli inglesi
La scoperta è di quelle agghiaccianti, e ci arrivo fra un attimo. Ma il senso di disperazione di chi scrive è che non so più a chi appellarmi. Questo colpo di Stato finanziario in Europa sta vomitando orrori su orrori man mano che gli si scava all’interno. Il mio lavoro è di scoprire e rendere pubblico ciò che scopro, ma per chi? Chi ha la determinazione di agire? Non voi, non i politici, non i sindacati, non la Chiesa. Chi allora? Chi? Ora la scoperta. I greci sono spacciati, non possiamo far più nulla. Dobbiamo lasciarli andare e vederli morire, come fossimo i pochi che sono riusciti a salire sull’ultima scialuppa rimasta e che devono rassegnarsi ad abbandonare gli altri naufraghi ai pescecani che li stanno già dilaniando.
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Grillo: la disperazione dei falliti che vogliono la Tav
Ieri in Val di Susa c’era la nebbia. Non era solo quella dei fumogeni. Era la nebbia della disinformazione. Oggi sono additato dai media di Stato (se un giornale è pagato con finanziamenti pubblici diretti o indiretti è, per definizione, un giornale di Stato) come fomentatore di violenti. Questo non è assolutamente vero. Ieri ho chiamato eroi i valsusini che manifestavano pacificamente, come fanno da anni, per il loro territorio. Sono il primo a condannare e a voler sapere chi sono i black bloc annunciati dai media da giorni. Li trovino, li arrestino. La nebbia dei media è calata sulle ragioni della protesta. Sempre ignorate. Non ha speso una parola sui motivi per i quali un’intera valle è contraria alla Tav. Non ha spiegato le ragioni dei valsusini.
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Suicidi in cella: finalmente liberi, con le gambe in avanti
Corre l’anno 2010 e mi continua a colpire l’indifferenza, la disattenzione, con cui si prende atto che in carcere ci si ammazza a vent’anni, a quaranta, a sessanta, nel silenzio più colpevole, ma ciò non provoca alcun brivido, se non quello di prendere per il bavero l’intelligenza. In questo bailamme di disegni sgangherati, di giustizia dell’ingiustizia, e di ingiustizia della giustizia, in questo abisso: alla prima curva non c’è più a fare da ponte l’uomo, ma lo spettro di una disumana accettazione.
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Uomini in cella, la giustizia e il coraggio della coscienza
Quando si parla di carcere, di pena, di giustizia, in ballo non c’è soltanto l’equità degli uomini, la democrazia di un paese, la capacità della società di non cadere nell’oblio delle assenze, dell’indifferenza. Il carcere è stracolmo di colpa, di dolore cieco, di corpi differenti, di linguaggi della memoria e delle relazioni ridotti all’ammasso. Quanto più forte è uno Stato, più forte è il diritto di indignarsi di quanti non vedono riconosciuti i propri diritti: fare giustizia significa sanare una ferita, una lacerazione, costringendo il dolore a trasformarsi nella sofferenza, nella scoperta di essere meno indifesi e impreparati se esiste la possibilità concreta di affidarsi agli altri, a quegli altri che siamo noi.