Archivio del Tag ‘disastro’
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Viale: crescita per uscire dal debito? Siamo al delirio
Ultima legge-capestro, il pareggio di bilancio da inserire addirittura nella Costituzione. Norma che il 30 novembre alla Camera è stata votata senza batter ciglio dalle anime morte del Pd e del Pdl, che contro ogni evidenza si ostinano a scommettere sulla manovra di Mario Monti: recuperare il disavanzo con una chimera ormai tragicamente ridicola, la “crescita”, e far pagare a lavoratori e pensionati gli interessi di un disastro perfetto, costruito dalla rendita finanziaria basata sul debito-truffa e dalla più gigantesca evasione fiscale d’Europa. In arrivo una “cura” drastica, ingiusta e soprattutto inutile, protesta il sociologo Guido Viale: per “rimedi” come quelli prospettati da Monti servirebbero tassi di crescita come quelli della Cina, mentre l’Italia è ormai in recessione e il resto dell’Europa sta per entrarci.
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Euro-dittatura: potere assoluto a chi ha sbagliato tutto
Si sentono molte teorie del complotto sul perché le cose in Grecia e in Italia sono andate come sono andate. Ciò che sappiamo è che due premier eletti democraticamente sono stati rimossi dai bulli di Bruxelles. Non erano più accettabili. Nel caso del signor Papandreou, ha osato bestemmiare in pubblico, ha utilizzato la parola “referendum”: inaccettabile, doveva andarsene. Il signor Berlusconi? Era irrecuperabile. Le cose in Grecia possono sembrare gravi, ma in Italia abbiamo il signor Monti, ex commissario europeo, uno degli architetti della zona euro: disastro! Un non-eletto, neanche membro del Parlamento quando tutta questa storia ha avuto inizio. E ha composto una vetrina di persone, nessuna delle quali eletta democraticamente. Siamo davanti ad una mostruosità. E’ tutta una coincidenza? No, si tratta di controllo.
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Tav, grandi opere e debiti folli: la catastrofe Zapatero
Vi ricordate Josè Zapatero, detto “Bambi”, simbolo e idolo della nuova sinistra? Ora è l’autentica maledizione. Non solo della Spagna e di Mariano Rajoy, il successore annunciato chiamato ad arginare la voragine ricevuta in eredità. Ma di tutti noi. Il vero grande malato d’Europa, quello capace d’affossarla, non è né l’Italia, né la minuscola Grecia, ma come ricorda l’“Economist”, la Spagna. Il suo vero cancro, pernicioso e contagioso, sono 308 miliardi di mutui sull’edilizia pubblica e privata. Metà di quei 308 miliardi sono, a detta della Banca di Spagna, «problematici». Altri 30 sono «insolvibili». Ovvero carta straccia. Tutto merito di un primo ministro che per 7 anni ha trasformato la nazione in un convulso cantiere.
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Voi, barbari del cemento, non avete il diritto di piangere
Voi che vi riempite la bocca di parole trite e ritrite: “crescita, sviluppo, competitività”. Ripetute come un mantra per nascondere il vuoto delle vostre idee. Dogmi imparati come scolaretti per essere promossi dalle maestrine di Confindustria e dei mercati finanziari. Non avete nessun diritto di piangere! Voi che quando siete seduti sulle comode poltrone a “Porta a Porta” vi lanciate, l’uno contro l’altro, le medesime ricette stantie: «Dobbiamo rilanciare le grandi opere, dobbiamo far ripartire l’edilizia, ci vuole un nuovo piano casa, forse anche un nuovo condono». Non avete nessun diritto di piangere!
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Maggiani: giovani cantieri per salvare l’Italia che sprofonda
Cosa provo? Niente. Ho già provato tutto due anni fa, ho provato tutto tre anni fa, cinque anni fa, sei anni fa, sette anni fa, otto anni fa. D’accordo? Adesso non provo più niente. Oggi c’è qualche morto in più, già: c’è qualche morto in più e allora sì, provo qualcosa di intensamente particolare per quei morti in più. L’indignazione è gratis, lasciamola perdere. Stamattina mi ha chiamato un giornale per chiedermi un’intervista su quanto sta accadendo. Il giornalista mi ha detto: «Guardi, ci ha rilasciato un’intervista l’anno scorso sullo stesso tema, ne possiamo fare un’altra?». Gli ho detto di no: se volete, ripubblicate quella. Mi ha risposto: «Ha ragione, lo sa che va benissimo?». Allora: ci si vuole indignare ancora?
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Destra e sinistra? Scordiamoci il meno peggio: non esiste
Il pantano maleodorante della politica italiana si va allargando ad alta velocità e, secondo ogni probabilità, noi andremo a votare anticipatamente – non si sa su che cosa, non si sa neanche per chi – ma questo è quello che si delinea. Andremo a votare con la stessa legge elettorale che abbiamo adesso, il che significa un Parlamento se possibile ancora peggiore, ancora più imbelle, più inetto, più controllato, più mafioso. In ogni caso, quelli che verranno – se verranno, dopo l’attuale disastro – saranno degli ostaggi: ostaggi consenzienti dell’attuale sistema della finanza europea e mondiale; un altro tipo di balordi, perfino più pericolosi degli attuali.
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Sfascisti codardi e perdenti, non spegnerete la nostra voce
«Hanno violentato la legittima protesta degli “indignati”», scrive Gad Lerner all’indomani del disastro della manifestazione romana del 15 ottobre, nella quale alcune centinaia di teppisti hanno rovinato l’I-Day, il corteo pacifico di duecentomola dimostranti contro la “dittatura” della finanza mondiale che taglia il welfare con la scusa del debito gonfiato dalla speculazione. «Di fronte a quegli scalmanati in nero che hanno umiliato e nascosto le nostre legittime incazzature – rincara la dose Ennio Remondino, valoroso inviato di guerra della Rai – l’espressione più diretta che mi viene sarà forse rozza, ma sincera: bastardi, brutti bastardi. Codardi, aggiungo, col vostro mascherarvi alle spalle di chi quell’enorme corteo pacifico lo stava vivendo come momento di grande democrazia.
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Lucrano sulla nostra rovina? E’ omicidio, vanno puniti
Gente che guadagna un miliardo in un’ora… e negli ospedali greci mancano le medicine. Scommettere sul crollo conviene. A scuola non ti spiegano come funziona la finanza. Se lo facessero avremmo già le barricate per strada. Se la gente sapesse come funziona il sistema comprenderebbe anche che è naturalmente indirizzato a creare crolli economici, semplicemente perché quando si scatena il caos e la bancarotta gli speculatori guadagnano di più. E’ una caratteristica fisiologica del sistema. E’ più facile scatenare una crisi di panico che una crisi di ottimismo. Questo è essenzialmente il motivo per il quale la finanza mondiale è nello sterco fino al collo.
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Fai da te, baratto anti-crisi: cosa sappiamo fare di utile?
Il “New York Times” racconta di come in Grecia si stia pian piano diffondendo un’economia basata sul baratto, su moneta locale, su autoproduzione e banche del tempo. Qualcuno sussurra che anche l’Italia sia destinata alla famosa “fine dell’Argentina”, dove la sussistenza di molte famiglie si basò a lungo sugli scambi di beni e servizi. Così mi sono chiesta: cosa sappiamo fare di utile? Se dovesse accadere un disastro come quello greco, con milioni di persone senza lavoro o con stipendi ancor più miseri di quelli odierni, chi riuscirà davvero a sopravvivere? La risposta è: chi ha qualcosa da vendere. Non solo patate e uova, ma anche conoscenze che possano essere utli agli altri.
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Disastro atomico sfiorato in Egitto, alla foce del Nilo
Mentre Fukushima continua a eruttare radiazioni letali senza che i giapponesi abbiano ancora capito come e quando uscire dall’incubo della catastrofe che intanto sta ammorbando il pianeta, si è sfiorato un nuovo disastro nucleare in Egitto, nella centrale di Anshas nel delta del Nilo, dove il 3 giugno si è registrata la perdita di acqua radioattiva in seguito all’esplosione di una pompa del reattore. Lo rivela una fonte dell’autorità egiziana per l’agenzia atomica, protetta dall’anonimato e ripresa dal quotidiano “Rose el Youssef”, secondo cui in Egitto si è rischiato il peggio proprio sulle rive del Mediterraneo: il reattore di Anshas è stato di recente rimesso in funzione senza rispettare le norme di sicurezza e senza l’autorizzazione del Centro nazionale per la sicurezza nucleare.
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Terremoto, centrali indifese: diventano bombe atomiche
Il nucleare è indifeso di fronte al terremoto: ogni centrale potrebbe trasformarsi in una bomba devastante. E’ la drammatica lezione che arriva dal Giappone piegato dal sisma e dallo tsunami, 1600 morti accertati e 10.000 dispersi, mentre sale a 170.000 il numero delle persone sfollate dalla regione di Fukushima dove è a rischio di esplosione un secondo reattore atomico, con conseguenze purtroppo imprevedibili. Non ha retto il dispositivo di sicurezza: troppo forte l’intensità del movimento tellurico. Ma se le centrali nipponiche potevano resistere a scosse appena inferiori, quelle che vorrebbe costruire l’Italia sarebbero ancora più fragili e pericolose.
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Giappone, terremoto nucleare: torna l’incubo Chernobyl
Cinquantamila persone evacuate: torna l’incubo nucleare in Giappone dopo il devastante terremoto di magnitudo 8.9 e gli tsunami dell’11 marzo che hanno provocato diverse centinaia di morti, forse migliaia. A Fukushima, dove si trova una delle 55 centrali del Sol Levante, un’esplosione ha provocato il crollo della gabbia esterna di un reattore atomico ed è stato rilevato cesio radioattivo nei pressi dell’impianto. Anche se per l’Agenzia giapponese sulla sicurezza nucleare sono «improbabili» gravi danni al reattore, l’area è stata comunque evacuata in un raggio di 20 chilometri. Allontanata la popolazione anche da un secondo impianto vicino, quello di Fukushima 2: la tv pubblica ha invitato gli abitanti delle zone limitrofe a «non uscire di casa» e «tappare le finestre».