Archivio del Tag ‘diritti’
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Tav a mano armata: fine della sovranità popolare?
Tav a mano armata: per imporre la Torino-Lione è stato ventilato anche l’impegno dell’esercito, dovendo militarizzare la valle di Susa. E senza mai spendere una parola per dimostrare – conti alla mano – che la nuova linea ferroviaria servirebbe davvero a qualcosa, oltre che a regalare euro-miliardi alla lobby del cemento. Eppure la “colpa” viene fatta ricadere sugli abitanti della valle di Susa, dei quali viene evocata la “violenza”, quando invece sono stati proprio loro, finora, a finire all’ospedale, colpiti dai manganelli. E restano tuttora senza colpevoli i 12 attentati incendiari e dinamitardi che alla fine degli anni ’90 scossero la valle, provocando l’arresto dei giovani anarchici Edoardo Massari e Soledad Rosas, morti in stato di detenzione prima ancora che venisse provata – come poi avvenne – la loro estraneità rispetto a quella tenebrosa pagina di strategia della tensione.
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Missione compiuta: chiude Annozero, Santoro verso La7
Michele Santoro lascia la Rai. E si avvicina sempre più a La7, con cui ha pronto l’accordo di massima con la rete. Lo conferma anche Enrico Mentana, direttore del tg della rete, che durante l’edizione serale il 6 giugno dichiara: «Santoro a un passo da La7. Se verrà da noi potrà fare quello che vuole». Ad attenderlo, non solo l’attualità, ma anche le docufiction. Dopo anni di battaglie, anche giudiziarie, arriva così la separazione tra il conduttore e la tv pubblica. Separazione però “consensuale” e in parte anticipata nel pomeriggio dalla misteriosa sparizione di ‘Annozero’ dal palinsesto di Rai2 e dalle voci degli ultimi giorni.
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Il peggio verrà adesso: l’Italia è ancora viva, dovrà lottare
Festeggiamo volentieri Pisapia e De Magistris, perché lo meritano, ma attenti: la Casta che li ha contrastati fino alla vigilia delle elezioni, e che ora – sotto forma di centrosinistra – si affretta a brindare con loro, non ci racconta la verità. Puntando tutto sul “giaguaro da smacchiare”, come gigioneggia Bersani accettando l’ironia di Crozza, l’ala sinistra del network al potere finge di credere che l’unico “nemico” sia l’aborrito Cavaliere, caduto il quale si spalancherebbe un futuro meno cupo. Errore, protesta Giulietto Chiesa: l’Italia sta franando non solo per colpa di Berlusconi, ma anche del centrosinistra. E il peggio arriverà adesso, in autunno, quando su milioni di persone si abbatterà la scure dei tagli imposti da Bruxelles, figli di una politica che gli “smacchiatori” non contrastano. La novità? Prima Milano e Napoli, ora i referendum: «L’Italia è ancora viva», e adesso «dovrà lottare».
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Israele avrà paura, il giorno in cui scoppierà la pace
«La cosa che mi piace di più d’Israele sono le contraddizioni esplosive. Questo paese ha contraddizioni impressionanti. Per esempio, c’è una piccola parte della società israeliana che ha già fatto la pace con i palestinesi. Basterebbe affidarsi al loro approccio, ma temo che nessuno lo farà mai: è la comunità gay e lesbica, sia in Israele che nei Territori». Mentre nelle librerie arriva “Il popolo dell’esilio”, il nuovo libro di Moni Ovadia, sul muro esterno della scuola ebraica di Roma qualcuno ha incollato un manifesto intimidatorio, con stampate queste parole: “Ogni ebreo è nostro fratello, Moni Ovadia e Giorgio Gomel no”.
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Svolta anti-Casta, si vota anche sul nucleare
Al voto! Al voto! Dopo il pronunciamento della Cassazione si schiude, per tutti gli italiani desiderosi di una svolta, l’opportunità di riprendersi una fetta di democrazia. E attraverso il voto. Questo mi pare un punto, poco discusso ma fondamentale, della questione referendum. Il fatto che mediante gli strumenti formali della nostra democrazia esausta si possa ancora dare un segno di partecipazione vera, mi sembra fondamentale. Anche il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo è sceso nell’agone politico, dopo aver dismesso almeno in parte il linguaggio dell’antipolitica, perché è solo all’interno delle Istituzioni che può affermarsi un’alternativa costruttiva al sistema.
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Migliaia insieme in montagna, la lunga notte dei No-Tav
Cronaca dell’ultima notte dalla Libera Repubblica della val Clarea; oggi è il 30 maggio, la prossima sarà di nuovo una notte di veglia in attesa di qualcosa di cui faremmo volentieri a meno. Alla fine sembrava di parlare dei parenti. Quelli un po’ scomodi che arrivano senza essere invitati. «Arrivano?», «Sì, arrivano», «Speriamo che vengano stasera», «Arrivano o non arrivano?». Il tam tam era partito venerdì, proseguito sabato tutto il giorno: «Verranno fra domenica e lunedì mattina». E’ sicuro. Le voci si rincorrono. Da Torino imprenditori chiedono che si apra questo benedetto cantiere della Tav, si apra «a qualunque costo», anche a costo di usare la forza, lo chiedono a Maroni.
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Facce pulite, fuori dalla Casta: anche il Pd impari la lezione
«Emozionante», commenta Paolo Flores d’Arcais, direttore di “Micromega”, sulle pagine del “Fatto Quotidiano” all’indomani della storica disfatta berlusconiana in tutta Italia, da Milano a Napoli. Se la democrazia sembra quasi diventata “eversiva”, ben vengano gli outsider come Pisapia e De Magistris, bollati come estremisti e populisti: è il popolo sovrano che li vuole, preferendoli al cupo Cavaliere minaccioso ma anche ai sordi burocrati del centrosinistra. «Non si vince “al centro”», insiste Flores d’Arcais, che critica il centrosinistra dai giorni di Mani Pulite: «Non si vince con la geometria delle nomenklature: vince chi conquista la posizione strategia della cosiddetta “antipolitica”, che poi è l’incoercibile voglia di politica autentica, dove i cittadini tornano protagonisti e i partiti o le liste elettorali sono loro strumenti».
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Per favore, non massacrateci: No-Tav, appello ad Amnesty
«Scriviamo per attirare la vostra attenzione sul clima di minaccia ed annunciate violenze che i politici e gli imprenditori torinesi stanno creando contro il sacrosanto diritto di noi cittadini di protestare in modo pacifico, per contrastare la costruzione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione». Così l’appello che i No-Tav “sotto assedio” a Chiomonte in valle di Susa indirizzano ad Amnesty International, dopo l’accorata lettera aperta rivolta ai «cittadini in uniforme», gli agenti delle forze dell’ordine: «Non siamo noi i violenti, riflettete: quello che vi chiedono è di usare la forza per consentire la rapina dell’Italia, attraverso il colossale sperpero della Torino-Lione». E mentre la Cisl – senza Bonanni – “sbarca” a Susa per schierarsi coi cantieri, Fiom e Cobas restano accanto alla valle di Susa, che mobilita i suoi sindaci come nel 2005 per fermare l’assalto delle ruspe.
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La collera dei poveri è l’unica speranza che ci resta
Prepariamoci alla collera dei poveri, ha detto monsignor Bregantini, responsabile della Commissione episcopale per il lavoro, in solidarietà con i lavoratori della Fincantieri. La collera dei poveri, di coloro che, secondo l’Istat possono diventare un quarto dell’intera popolazione italiana. La collera degli operai e dei ceti medi che si proletarizzano che, sempre secondo l’Istat, sono oramai la maggioranza del Paese. La collera di chi rischia di perdere tutto per sé e per i propri figli, e che aumenta la propria rabbia e indignazione quando sente Berlusconi e Tremonti dire che le cose non vanno male, che i ristoranti sono pieni, che la povertà è un’invenzione mediatica.
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Tagli da 46 miliardi: difendiamoci da quest’Europa di banditi
Stanno accadendo un sacco di cose, tutti sintomi di una crisi che si sta avvicinando a grande velocità: dobbiamo prepararci. L’annuncio della chiusura delle due fabbriche della Fincantieri che ha messo in movimento Genova e Napoli con grandi proteste anche violente e molto arrabbiate, la ripresa dello scontro intorno all’alta velocità in val di Susa, lo sciopero della fame degli insegnanti a Bologna, la rivolta contro la spazzatura di Napoli: siamo in una situazione di alta tensione, che non ha precedenti nella storia degli ultimi anni in Italia. E ci ha raggiunti la notizia che la Corte dei Conti addirittura aggrava il bilancio del nostro prossimo futuro, chiedendo – come una cosa inevitabile – un taglio di 46 miliardi l’anno delle spese dello Stato, per “aggiustare” il nostro rapporto tra debito e Pil secondo i criteri europei.
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Terrore nucleare, ma Berlusconi prova ad evitare il voto
Ricorrendo alla fiducia per la quarantatreesima volta, il governo Berlusconi IV ieri ha ottenuto l’approvazione della Camera dei deputati al cosiddetto decreto Omnibus, contenente la modifica alla legge che dovrebbe evitare al popolo italiano di esercitare il proprio diritto di esprimersi sulla scelta di costruire sul proprio territorio reattori nucleari. Una scelta di disprezzo verso la democrazia diretta che lo strumento del referendum rappresenta, da parte di una forza che fa dell’espressione della libertà la propria bandiera. Ma anche una scelta cieca alla realtà energetica di un mondo in cui (a livello di fonti primarie), il nucleare rappresenta un esiguo 6 %
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Bluff Fincantieri: tagli evocati solo per piegare gli operai
E’ esplosa la collera dei poveri, avverte la Cei: anche i vescovi in campo, mentre dilaga la protesta dei lavoratori di Fincantieri contro il piano industriale che prevede 2.551 esuberi e la ventilata chiusura di due cantieri. Operai in corteo a Palermo e Ancona, mentre a Castellammare di Stabia la tensione è tale che il sindaco è arrivato a chiedere l’intervento dell’esercito. «Non si può azzerare la cultura della cantieristica ligure», tuonano i sindacati: secondo la Fiom, l’iniziativa di lotta ha ormai coinvolto tutti gli otto cantieri del gruppo. Ma attenti, avverte Fabrizio Tringali su “Megachip”: «Siamo di fronte a un clamoroso bluff: nessuno vuol davvero chiudere cantieri, ma solo costringere gli operai ad accettare peggiori condizioni di lavoro». Come a Mirafiori, sotto le pressioni di Marchionne.