Archivio del Tag ‘denuncia’
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A rischio i bimbi vaccinati: sono i più esposti alle malattie
Brutte notizie – anche se poco divulgate – per i sostenitori dei vaccini per l’infanzia: i bambini vaccinati, rivela “Natural News”, sono esposti a malattie e allergie fino a cinque volte più dei bambini non vaccinati. Lo conferma un recente studio condotto dall’omeopata Andreas Bachmair, che ha coinvolto più di 17.000 minori. I disturbi più ricorrenti, riscontrati in soggetti sottoposti a vaccinazione, sono asma, tonsillite, bronchite cronica, sinusite, allergie, eczema, infezioni dell’orecchio, ma anche diabete, disturbi del sonno, dislessia, emicranie, e persino epilessia, depressione, lento sviluppo del linguaggio e difficoltà motorie. Differenze drammatiche – tra vaccinati e non – sin dai primi studi condotti in Nuova Zelanda: da un sondaggio realizzato a Christchurch, nessuno dei bambini non vaccinati aveva mai avuto episodi di asma mentre quasi il 25% dei piccoli vaccinati sono stati curati per l’asma, intorno all’età di 10 anni.
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Caccia alle streghe: così muore l’ultimo eroe democratico
«Nella società umana – ci insegnava il professor Ringold – la trasgressione più grande di tutte è pensare – il pen-sie-ro-cri-ti-co, – diceva il professor Ringold, battendo le nocche sul piano della cattedra per scandire ogni sillaba – ecco l’estrema trasgressione». Nel romanzo “Ho sposato un comunista” di Philip Roth, il professor Ringold è un vecchio insegnante di liceo (ormai novantenne) passato attraverso la caccia alle streghe scatenata negli Stati Uniti d’America tra l’immediato dopoguerra e la metà degli anni ’50, quando migliaia di persone, intellettuali, scrittori, cittadini di ogni ceto sociale e di ogni età furono messi sotto accusa perché sospettati di coltivare idee socialiste («È stata una vera e propria ondata di fascismo, la più violenta e dannosa che questo paese abbia mai avuto», ebbe a dire Eleanor Roosevelt).
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Il perito di Ustica: Wiki-menzogne, i marò sono innocenti
«Attenzione: i due marò del San Marco sono innocenti e contro di me è stata montata una classica operazione di disinformazione». Parola di Luigi Di Stefano, già consulente sul caso-Ustica, definito “il finto ingegnere di Casa Pound” dal “Fatto Quotidiano”, che in un articolo di Luca Pisapia rilancia la ricostruzione di Matteo Miavaldi, redattore di “China Files”, ripresa da “Giap”, il newsmagazine di Wu-Ming. Per Di Stefano, non c’è alcuna prova che i due militari italiani siano colpevoli dell’uccisione di due pescatori indiani, così come non regge la perizia balistica indiana secondo la quale a sparare e uccidere sarebbero stati i marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che il 15 febbraio 2012 scortavano la petroliera Enrica Lexie in prossimità della costa del Kerala. Quel giorno, insiste Di Stefano, in quel tratto di mare incrociava anche una petroliera greca, che nessuno ha voluto controllare.
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Gallino: agenda Monti impraticabile, senza moneta sovrana
L’agenda Monti, cioè quella di Bruxelles, è tecnicamente impraticabile: 50 miliardi l’anno di tagli extra, più 80 miliardi di interessi sul debito pubblico. Tutto questo grazie al Fiscal Compact, il grande tabù della campagna elettorale, chi si evita accuratamente di analizzare. Lo denuncia il sociologo Luciano Gallino: gli impegni-capestro contratti dal nostro paese e dagli altri Stati membri dell’Unione Europea con il Trattato sulla stabilità e la governance nell’unione economica e monetaria, imporranno all’Italia decenni di impoverimento. Secondo l’articolo 4 del trattato sui bilanci europei, ogni Stato deve infatti ridurre di un ventesimo all’anno la quota del proprio debito. Per il 2013 significa tagli per 50 miliardi, ma la cifra nei prossimi anni potrebbe ulteriormente crescere, visto l’aumento continuo del nostro debito, senza più l’argine di una banca centrale sovrana che emetta denaro a costo zero.
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Cambiare si può? Non certo con queste regole europee
Cambiare si può? Lo assicurano gli antiberlusconiani, quelli veri. Mentre gli altri, dopo un anno di sostegno bulgaro al micidiale governo sfascia-Italia, di cambiamento non osano neppure parlare – a meno che non si tratti di pura e innocua cosmesi, alla Renzi. Di cambiamento parla invece volentieri Vendola, ma solo per scherzo: lo sparuto reduce delle primarie ormai sa benissimo di essere ridotto a recitare, sfogliando un libro di sogni che non potranno avverarsi mai. Perché le attuali regole del gioco sono truccate, e spietate: le elezioni sono pressoché inutili, dal momento che la sovranità italiana è finita, confiscata senza contropartite da un’élite finanziaria, la casta europea dei ricchissimi. Senza una ribellione, una aperta violazione dei trattati, l’Italia non ha alcuna possibilità di risollevarsi. Lo sanno tutti, ma non lo dice apertamente nessuno.No al Fiscal Compact: dovrebbe essere il primo punto nel programma elettorale. Invece, quando va bene, si parla di debito e, al massimo, di legalità. Beppe Grillo, il ciclone degli ultimi mesi – accreditato del maggior patrimonio elettorale vocato all’opposizione – non ha ancora chiarito la sua posizione in materia di sovranità nazionale; rivendica una battaglia radicale sulla trasparenza della politica, ma per il momento non va oltre. Più articolato l’approccio del possibile “quarto polo”, che si affaccia alla vigilia delle elezioni al riparo di figure come Ingroia e De Magistris, simboli di dignità e pulizia delle istituzioni; si denuncia l’iniquità della tassazione orizzontale imposta con l’alibi del debito nazionale e si invoca la Costituzione del 1946 come argine maestro contro il dilagare dell’arbitrio, dimenticando però che ben altro ordinamento – la sciagurata “costituzione materiale” dell’attuale Unione Europea antidemocratica – cancella di fatto ogni prerogativa legittima ed ogni possibile forma di equità sociale.La stampa anglosassone demolisce Monti e lo accusa di aver letteralmente devastato l’Italia dalle fondamenta, eppure il paese ancora non reagisce e non trova un’alternativa credibile, una vera via d’uscita – che non può che essere il recupero della sovranità economica nazionale, lo smarcamento dall’oligarchia dell’euro, il ripristino dell’autonomia di bilancio. Agli italiani si chiede un voto praticamente inutile, destinato a premiare ancora una volta le larve annidate in Parlamento e nei partiti, protette dall’establishment della finanza, della banche, delle dinastie industriali, dei media mainstream. Il paese è tramortito dal crollo dell’economia, ma la campagna elettorale ripropone tragiche barzellette. Per l’ennesima volta, nelle urne c’è in palio di tutto, tranne quello che conta: il futuro.Cambiare si può? Lo assicurano gli antiberlusconiani, quelli veri. Mentre gli altri, dopo un anno di sostegno bulgaro al micidiale governo sfascia-Italia, di cambiamento non osano neppure parlare – a meno che non si tratti di pura e innocua cosmesi, alla Renzi. Di cambiamento parla invece volentieri Vendola, ma solo per scherzo: lo sparuto reduce delle primarie ormai sa benissimo di essere ridotto a recitare, sfogliando un libro di sogni che non potranno avverarsi mai. Perché le attuali regole del gioco sono truccate, e spietate: le elezioni sono pressoché inutili, dal momento che la sovranità italiana è finita, confiscata senza contropartite da un’élite finanziaria, la casta europea dei ricchissimi. Senza una ribellione, una aperta violazione dei trattati, l’Italia non ha alcuna possibilità di risollevarsi. Lo sanno tutti, ma non lo dice apertamente nessuno.
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Barnard: pensioni private, ecco a chi obbedisce la Fornero
Lacrime di coccodrillo: Elsa Fornero piange in pubblico annunciando il taglio delle pensioni, ma in realtà lavora da anni proprio per questo. Obiettivo: consegnare al mercato finanziario privato il patrimonio delle pensioni pubbliche italiane, aggravando così anche il deficit dello Stato. Lo afferma Paolo Barnard, che insieme all’avvocato Paola Musu ha denunciato Mario Monti e Giorgio Napolitano per il “golpe finanziario” di fine 2011. Sono già un migliaio le denunce, sottoscritte in tutta Italia: Napolitano – di cui Barnard chiede l’impeachment in Parlamento – secondo il promotore italiano della Modern Money Theory avrebbe dovuto difendere l’Italia dall’attacco speculativo dello scorso anno. Invece, il capo dello Stato «non solo ha mancato nel suo compito supremo – lo accusa l’ex inviato di “Report” – ma è stato e continua a essere pienamente complice del sovvertimento democratico ad opera dei mercati finanziari e dell’Eurozona». Parla da solo, aggiunge il giornalista, il caso sconcertante di Elsa Fornero, da anni al servizio del sistema pensionistico privato.
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La polizia violenta e l’agente che commuove New York
Si chiama Lawrence, ha 25 anni e ha scoperto di essere diventato ufficialmente un eroe: da quando, in una gelida sera di novembre, si è chinato su un barbone che giaceva scalzo sul marciapiede di Times Square. «Serve qualcosa? Scarpe?». Risposta: no, grazie. Proprio alle spalle dell’homeless, un negozio di calzature. Lawrence entra, ordina un paio di calzettoni e dei comodi stivali. Sarebbero 100 dollari, ma la commessa intuisce le sue intenzioni e gli fa un bello sconto. Lawrence torna dal senzatetto, che ha i piedi nudi piagati dalle vesciche e, nel rivederlo, sembra incredulo: «Che Dio ti benedica, figliolo». A due passi, la scena è immortalata dallo scatto fotografico del cellulare di una turista, Jennifer Foster. E la foto fa il giro del mondo: 350.000 link su Facebook, 80.000 condivisioni e quasi 20.000 commenti di stima ed elogio. Perché Lawrence non è solo un bravo ragazzo: indossa anche l’uniforme del Dipartimento di polizia di New York.
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Gaza era solo un test: e Hamas ha allontanato la guerra
Finora, gli israeliani hanno “scherzato”: 175 morti e 1.400 feriti, in otto giorni di raid missilistici su Gaza, sono il bilancio di un semplice test per la guerra vera, quella contro l’Iran. La pioggia di missili sui civili palestinesi? Non è stata una rappresaglia, ma un piano calcolato: lo Stato ebraico voleva essere colpito dai razzi di Hamas, per poi poter “rispondere al fuoco” e, soprattutto, valutare l’efficacia del suo nuovo sistema anti-missile. Proprio per questo motivo, lo scontro non è cominciato a Gaza, ma nel cuore dell’Africa, in Sudan: dove – giorni prima – quattro cacciabombardieri israeliani avrebbero distrutto un deposito di missili a medio raggio “Fajr”, di fabbricazione iraniana, destinati ad Hamas. La denuncia proviene dallo stesso governo sudanese, ed è stata poi confermata da fonti ufficiose americane e di Gerusalemme. Obiettivo dei militari israeliani: testare, sulla pelle dei palestinesi, le nuove armi puntate contro l’Iran e le proprie capacità di difesa. Risultato, Israele non è intoccabile: dunque i razzi di Hamas hanno ritardato la “grande guerra”?
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Adele sfida i potenti: ipocriti, questo è il nostro funerale
«Caro ministro Clini, caro magnifico rettore: oggi state celebrando un funerale, non l’inaugurazione della nostra università». Scena surreale, a Parma, alla cerimonia di apertura dell’anno accademico: a scuotere l’aula è una ragazza, Adele Marri, portavoce del collettivo studentesco “Anomalia Parma”. Una requisitoria memorabile. La ragazza parla per cinque, interminabili minuti: parole durissime, scolpite nell’aria. Una denuncia drammatica, che ha la fermezza composta e terribile di un testamento. E’ la vigilia di una morte annunciata: fine della scuola, della libertà, della democrazia. Fine dello Stato di diritto. E fine del futuro, per decreto dell’infame Europa del rigore. Lo scenario: crimini contro l’umanità di domani, quella dei giovani. Sentenza senza appello. E senza neppure la dignità di un commento: ammantati di ermellini, gli emeriti membri del senato accademico restano ammutoliti, dietro al clamoroso imbarazzo del “magnifico rettore”.
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Polizia violenta? Troppi agenti provengono dall’esercito
Picchiano senza pietà: indossano la divisa della polizia, ma provengono dall’esercito. Precisamente: dalle forze speciali inviate sui fronti di guerra della Bosnia, dell’Iraq e dell’Afghanistan. Polizia sotto accusa per gli eccessi di violenza contro studenti inermi? Il problema, scrive il “Manifesto”, imbarazza moltissimi agenti e funzionari della polizia antisommossa: da tempo è carente l’addestramento, fondamentale per formare in modo adeguato i reparti incaricati di mantenere l’ordine pubblico secondo regole civili, e non militari: «Anche il più violento dei manifestanti non deve mai essere considerato un “nemico”», come avviene invece in guerra, cioè nei luoghi da cui ormai provengono moltissimi agenti. Troppi, secondo poliziotti e dirigenti, preoccupati per il ricorso ormai sistematico alla “mano pesante” durante le manifestazioni di piazza.
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Maggiani: il Tg parla di scippi, mentre la mafia divora l’Italia
Il troppo e troppo stupidamente dimenticato Gian Carlo Fusco, fulgido esempio di uomo di cultura e pugilato, rarissimo esemplare di spezzino che abbia messo il naso fuori dal Golfo senza rimanerne segnato dallo sconforto e dalla depressione, fu chiamato a Milano da Italo Pietra. Il leggendario direttore del “Giorno” lo chiamò per far valere il suo temperamento di pugile, il suo sguardo acuto e la sua bella scrittura come giornalista di inchiesta. Si era all’inizio degli anni ’60, nel cuore del boom economico e di Milano capitale morale, la città era il punto di incontro delle esperienze culturali e artistiche più avanzate d’Europa e incubatrice delle politiche progressiste del Paese. Eppure, eppure… Gatta ci covava, e Fusco fu incaricato di un’inchiesta ai mercati generali, tanto per cominciare, dove forte era il sospetto che qualcosa non andasse.
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Estulin su Rai2: Monti traditore, il suo posto è in galera
«Il vostro nemico è Mario Monti. E’ un traditore della nazione italiana, dovrebbe essere messo in prigione». Parola di Daniel Estulin, giornalista russo di origine lituana, autore del dirompente saggio sull’oscura influenza del Gruppo Bilderberg nella politica economica mondiale. La clamorosa denuncia di Estulin, introdotto dal blogger Claudio Messora, autore di “Byoblu”, è andata in onda – clamorosamente – su RaiDue il 26 ottobre, grazie all’info-talk “L’ultima parola”, condotto da Gianluigi Paragone. Una puntata interamente concentrata sul nodo della sovranità monetaria, la cui “amputazione” imprigiona gli Stati dell’Eurozona al giogo del debito pubblico. Servizi dal meeting di Rimini sulla Modern Money Theory, con interviste a Paolo Barnard e Warren Mosler. In studio, Giorgio Cremaschi attacca: «Soffriamo per i trattati-capestro varati da Bruxelles: perché in Italia non c’è mai stato un referendum che li convalidasse?». Rincara la dose l’economista Giulio Sapelli: «E’ ora di dire la verità alla gente: possiamo votare solo per il Parlamento Europeo, che non conta niente».