Archivio del Tag ‘debito’
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Quest’inutile Europa in frantumi, che ormai litiga su tutto
Europa, aprile 2011. Le elezioni finlandesi potrebbero essere la pietra tombale sull’Unione Europea. La maggioranza dei finnici non vuol sapere di portare una parte del peso che dovrebbe servir a dar una mano a quei terroni dei portoghesi. Figurarsi che cosa si pensa, nel paese di Aalto e di Sibelius, di quegli altri terroni degli spagnoli, dei greci, degli italiani, anch’essi in difficoltà. Frattanto irlandesi, islandesi e svedesi danno a loro volta sfogo al loro malumore. I tedeschi, dal canto loro, mandano a dire di non aver alcuna voglia di accollarsi una parte del peso e dei costi per i tunisini che arrivano in Italia: e ricordano, poco generosamente ma molto realisticamente, che quando furono sommersi dai kosovari dovettero cavarsela da soli.
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La profezia di Technocracy: il libero mercato ci sterminerà
Siamo senz’acqua, senza più suolo fertile sufficiente, senza materie prime abbondanti. E non abbiamo soluzioni: il “sistema dei prezzi”, quello che regola l’economia mondiale, sa solo prelevare risorse e fare business, evitando di pensare al futuro, mentre il mondo sta letteralmente scoppiando a causa del boom demografico. «A lungo termine, le attività connesse al Sistema dei Prezzi portano alla rovina. Quando le risorse saranno esaurite, cosa accadrà? Quel momento sta arrivando». Sembra una profezia del terzo millennio, invece ha una data sbalorditiva: 1948. Già allora, l’americano Howard Scott elaborò la risposta: “Tecnocracy”. Gestione lungimirante di suoli, acque, rifiuti, crescita controllata: sviluppo sostenibile, all’indomani di Hiroshima.
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Latouche: il capitalismo condanna il mondo al suicidio
Anche se a scuola ti insegnano che è stato Colombo a scoprire l’America, nessuno fa caso al fatto che è vero anche il contrario: è stata l’America a scoprire Colombo, facendone le spese. Comunque, non tutto è perduto: ci sono voluti 500 anni, ma poi i nativi hanno riconquistato San Cristobal de Las Casas, dando il via alla rivolta del Chiapas. Che anticipa di poco l’altra data-simbolo, aprile 2001, con la “guerra dell’acqua” di Cochabamba in Bolivia, contro le multinazionali della privatizzazione. Questa è la storia del pianeta, quella che conta, secondo il professor Serge Latouche, il padre della teoria della decrescita. Il mondo ridotto a merce? Guarire è possibile: archiviando il capitalismo, prima che sia troppo tardi.
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Le guerre americane, la crisi e la dittatura del debito
Ormai viene ammesso senza remore da commentatori di differente ispirazione, come Innocenzo Cipolletta e Loretta Napoleoni. Alle origini dell’attuale crisi economica ci sono le guerre in Iraq e in Afghanistan. Per finanziare imprese militari che gli Stati Uniti non potevano permettersi, l’amministrazione americana, attraverso la Federal Reserve, quasi azzerò i tassi di interesse, in modo da avere disponibilità dei capitali ingenti liquidi che le necessitavano. Tutti i governi occidentali furono obbligati, come sempre accade, a fare lo stesso per reggere il passo.
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La Cina assorbe il nostro debito: si sta comprando l’Europa
Il sorpasso è vicino. Nel grande portafoglio cinese, gonfio di contratti tedeschi e spagnoli appena firmati dal vicepremier Li Keqiang, presto saranno custoditi più bond europei che titoli di Stato americani. Lo stock del debito pubblico europeo in mani cinesi oggi sarebbe pari a circa 630 miliardi di euro. «L’euro e i mercati finanziari europei – afferma il presidente della Banca Popolare cinese, Gang Yi – sono e saranno uno dei settori di investimento più importanti per le riserve cinesi in valuta estera». Affari e politica, una contabilità doppia: la Cina assorbe il debito e in cambio acquista aziende e tecnologia. Ultimo caso, la Spagna: da una parte intese commerciali per un controvalore di 7,3 miliardi di euro, dall’altra l’impegno di Pechino a sottoscrivere titoli di Stato iberici per circa 6 miliardi di euro.
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Allegri, l’Italia è in sfacelo ma gli italiani non ancora
Non spaventatevi per il domani, l’italiano non teme nulla. Il debito pubblico da 1.900 miliardi, la disoccupazione al 14 per cento reale, un debito privato di 20.000 euro per famiglia, milioni di precari, mezzo milione di cassintegrati che diventeranno disoccupati nel 2011 con l’esaurimento dei fondi per la cassa integrazione, le banche che falliscono come il Banco Emiliano Romagnolo non possono preoccuparlo. Se ci sarà un crack i mezzi per pagarlo ci sono tutti e sono i suoi. Il patrimonio degli italiani, esclusi gli immobili, che valgono sempre meno, è di 4.300 miliardi. Nel 2011 arriveremo a 2.000 miliardi di euro di debito pubblico. Possiamo pagarli senza problemi con i nostri depositi e i nostri conti correnti e in più ci rimarrà qualcosa in tasca.
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Sankara, l’eroe che denunciò l’impostura mondiale
Anche se per Leibniz il nostro è il migliore dei mondi possibili, viene il sospetto che non sia così facile immaginarne uno peggiore. Basta sfogliare i giornali: l’ambasciatore Usa che racconta a Washington come il governo di Roma si impegnò a insabbiare la verità sull’omicidio Calipari, la setta dei 9 super-banchieri che da Wall Street decidono la vita e la morte di governi, popoli e destini e, nel nostro piccolo, lo spettacolo offerto dal governo “ad personam” che, mentre organizza traslochi di parlamentari, discute su come limitare l’accesso alle manifestazioni di piazza, magari sbattendo in galera gli avversari. Servirebbe una rivoluzione, disse Mario Monicelli, un anno prima di suicidarsi. C’è chi la fece davvero, la rivoluzione, e neppure tanti anni fa. Osò sfidare il potere mondiale: e per questo fu puntualmente assassinato.
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Studenti, battaglia a Londra contro il caro-università
No alla scuola solo per i ricchi: otto agenti colpiti, decine di studenti feriti e numerosi arresti. La rivolta giovanile contro il caro-università deciso dal governo Cameron, che ha triplicato le rette universitarie per tagliare la spesa sociale, è tornata a mettere a ferro e fuoco il centro di Londra il 9 dicembre: Parlamento, Corte Suprema e ministero del Tesoro sotto assedio per ore da parte di almeno 30.000 studenti, respinti a fatica dalla polizia anti-sommossa. Gli agenti a cavallo hanno faticato a difendere il principe Carlo e la moglie Camilla diretti a una serata di gala: la loro auto è stata presa a calci in Regent Street, in una giornata di tensione nella quale il governo è riuscito a stento a far approvare i tagli all’università.
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2011, l’Italia in ginocchio: fanta-diario della crisi
Gennaio: cade il governo Berlusconi. Consultazioni tra il Quirinale i partiti e le parti sociali. fallisce il primo mandato esplorativo affidato a Berlusconi. Folla di fronte a Montecitorio. Lancio di uova a Palazzo Grazioli. Il debito pubblico supera i 1900 miliardi. La Ue chiede all’Italia una manovra aggiuntiva rispetto alla Finanziaria di 30 miliardi. Febbraio: secondo mandato assegnato a Draghi. Cresce la disoccupazione alimentata dalla fine della cassa integrazione per decine di migliaia di lavoratori. La Confindustria dichiara che la crescita nel 2011 potrebbe essere pari a zero. Valutazione confermata dal Fmi e dalla Ue. Scioperi spontanei nella pubblica amministrazione.
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Ciao democrazia, siamo tornati schiavi: delle banche
Continuo ad ascoltare alla radio commenti strampalati da parte di economisti e di giornalisti. Uno dei più ricorrenti é quello secondo cui gli irlandesi se la sono cercata. Davvero? A me sembra che la realtà sia diversa. Da un punto di vista macro, l’Irlanda non stava male. Fino al 2008 il debito pubblico era di gran lunga inferiore al 60% sul Pil stabilito dal Trattato di Maastricht, nel 2009 é salito al 64%. La loro economia é cresciuta grazie a una tassazione societaria agevolata, che per qualcuno è disdicevole, ma certo non illegittima. Non viola nessun Trattato e, anzi, applica un principio elementare e giusto, quella della concorrenza fiscale tra Stati /o regioni.
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Bruxelles in rosso: debito, rischia di scomparire l’Europa
L’eurozona e l’ Unione europea nel suo complesso «non sopravvivranno» se i problemi di bilancio attuali di alcuni Paesi non saranno risolti. Diretto, drammatico e senza precedenti l’allarme lanciato dal presidente dell’Unione Europea, Herman Van Rompuy. «Stiamo fronteggiando una crisi per la nostra sopravvivenza», ha ammesso, nel corso di una conferenza allo European Policy Center. «Dobbiamo lavorare insieme per far sopravvivere l’eurozona perché, se non sopravvive, non sopravvivrà neppure l’Unione europea». Se non verranno risolti i problemi di bilancio di alcuni Paesi, non esisteranno più né l’Unione monetaria né l’Unione Europea estesa a 27 Stati.
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L’Inghilterra è una bomba: debito a orologeria, 16 trilioni
La Gran Bretagna è una bomba a orologeria: sulla testa degli inglesi pesa un debito da 16 trilioni di dollari. Lo afferma John Hawksworth, capo economista della Pwc, la più importante società di consulenza del mondo. Quello su cui poggia il sistema economico britannico è un ordigno di enorme potenza, destinato ad esplodere quando le condizioni di credito (tassi di interesse) finiranno inevitabilmente per peggiorare. Entro il 2015, ha rivelato in questi giorni, il debito complessivo dell’economia del Regno Unito sfonderà la terrificante quota di 10 trilioni (diecimila miliardi) di sterline. Al cambio attuale fa 16.000 miliardi di dollari, quattro volte il Pil del Giappone. Un valore superiore a quello dell’intera economia dell’Ue o degli Stati Uniti.