Archivio del Tag ‘debito pubblico’
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Recessione: l’Italia perderà un milione di posti di lavoro
Cinque anni di crisi e un milione di posti di lavoro bruciati. Sono le dure previsioni del Centro studi di Confindustria, secondo cui sull’Eurozona cade «l’inverno della recessione», stagione nerissima che «in Italia è iniziata prima e risulterà più marcata». Addirittura è previsto un crollo del Pil di 2 punti percentuali entro la prossima primavera. Meno drammatiche, ma altrettanto serie, le stime dell’Abi, l’associazione bancaria italiana, che prevede un calo del Pil dello 0,7% nel 2012 e una sostanziale stagnazione nel 2013. A farne le spese saranno soprattutto i lavoratori: secondo Confindustria, è «molto probabile» che scarseggino le risorse per la cassa integrazione, che aumentino i licenziamenti e che il tasso di disoccupazione s’impenni fino al 9% alla fine del 2012.
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Grecia senza cibo e medicine, i bambini muoiono di fame
Duecento casi di bambini in pericolo, denutriti, «perchè i loro genitori non sono in grado di alimentarli come si deve». Non è il medioevo, è la Grecia del 2011. «Quando ho letto questa notizia – confessa Debora Billi – pensavo fosse l’esagerazione di qualche blog catastrofista, tanto mi sembrava incredibile». Invece è l’Ansa, che cita il sito “Newsit”. E’ la maggiore agenzia di stampa italiana a confermare la storia: quei 200 piccoli europei sono davvero alle prese con la fame, e i loro insegnanti «fanno la fila per prendere un piatto di cibo per i loro alunni che non hanno da mangiare». Questa non è più crisi, è catastrofe umanitaria: «Il ministero della pubblica istruzione, che in un primo momento aveva definito la denuncia come “propaganda”, si è visto costretto a riconoscere la gravità del problema».
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Draghi: lacrime e sangue per l’Europa, fino alla catastrofe
«Siamo nelle mani di fanatici incompetenti: mi vien voglia di emigrare, ma dove?». Domanda senza risposta, alla quale si affida un desolato Pier Giorgio Gawronski dopo la lettura dell’ultima intervista che Mario Draghi ha concesso al “Financial Times”. Di fronte alla crisi, in pratica, il governatore della Bce ammette di non avere soluzioni: e pazienza se ormai è evidente che il “rigore” imposto all’Europa – in Italia, da Mario Monti – non produrrà nessunissima “ripresa”. «Semplicemente – afferma Gawronski – Draghi ignora tutti i progressi della scienza economica degli ultimi 80 anni, e annuncia che la crisi va affrontata con le politiche già utilizzate fra il 1929 e il 1933, con risultati catastrofici», quelli della Grande Depressione che preparò la Seconda Guerra Mondiale.
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Sì alla Torino-Lione: dietro l’accordo, l’uomo del Bilderberg
Il gruppo Bilderberg, cupola finanziaria mondiale che ha piazzato a Bruxelles l’euro-presidente Van Rompuy e a Palazzo Chigi il professor Monti, sembra aver “commissariato” anche la valle di Susa per la realizzazione della linea Tav Torino-Lione: l’olandese Jan Brinkhorst, coordinatore per la politica europea dei trasporti ferroviari e membro del più esclusivo club mondiale dell’oligarchia finanziaria, farà parte del nuovo organismo italo-francese che il 20 dicembre i governi di Roma e Parigi hanno stabilito di costituire per realizzare entro dieci anni, a partire dal 2012, la tratta ferroviaria più controversa del pianeta. Vano l’appello di 150 docenti universitari italiani al presidente Napolitano: la Torino-Lione si farà, anche se finora i promotori non ne hanno mai dimostrato l’utilità. E i lavori di Chiomonte saranno affidati alla Cmc di Ravenna, coop “rossa” considerata storicamente vicina al leader del Pd, Pierluigi Bersani.
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Spagnoli traditi: Rajoy eseguirà il diktat segreto della Bce
Svalutazione dei salari e mini-contratti di precariato? No, grazie. Il premier spagnolo Zapatero preferì lasciare, piuttosto che ridursi ad eseguire gli ordini imposti dalla Bce: che la scorsa estate, attraverso una lettera riservata, rivolse alla Spagna un diktat analogo a quello destinato all’Italia, che segnò l’inizio della fine del governo Berlusconi. Lo ha rivelato il nuovo premier iberico, Mariano Rajoy, incontrando imprenditori e sindacati: la banca centrale di Francoforte, “braccio armato” della Commissione Europea, è riuscita a piegare al proprio volere anche Madrid, sapendo che sarebbe stato facile colpire un leader come Zapatero, in forte calo di consensi dato il severo giudizio degli spagnoli aggrediti dalla crisi. Di male in peggio: sarà Rajoy ad eseguire le severe prescrizioni del diktat respinto da Zapatero, che prevede drammatici tagli sociali.
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Monti, rigore senza crescita: l’Europa si suicida in Italia
L’Islanda ha dichiarato il default e ha rotto i patti. Sfortuntamente, l’Italia è un paese molto più grande: difficile rompere i patti, perché dipenderebbe da noi il futuro dell’Unione Europea. Non si vuole finire, tra un anno, peggio di oggi? Allora Monti non dovrebbe incontrarsi prima di tutto con la Merkel e con Sarkozy, ma con Grecia, Spagna, Portogallo e Irlanda. Dovrebbe andare a Bruxelles e dire: scusate, noi vogliamo rinegoziare tutto. Dobbiamo stracciare il Trattato di Maastricht e ricominciare un processo costituente europeo con la partecipazione dei popoli europei, e a questo punto ridiscutiamo tutto: il meccanismo di finanziamento degli Stati, questo debito sovrano, è una grande truffa. Siccome siamo decisivi, l’Europa dovrebbe ascoltarci. Se noi andiamo a finire dove ci vogliono mandare, i tedeschi dove vanno a venderli i loro prodotti? Di fatto, sono dei suicidi senza saperlo.
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Tav, merci in calo e costi stellari: Vienna frena sul Brennero
Troppi costi: vale la pena indebitarsi all’infinito per una grande opera ferroviaria la cui utilità è ormai dubbia, visto il crollo del traffico merci? Maria Ferker, ministro delle finanze di Vienna, mette le mani avanti: il tunnel di base per la linea Tav del Brennero non può essere accettato a scatola chiusa, “senza se e senza ma”. La Ferker non esclude per ora la realizzazione del Bbt, l’alta velocità italo-austriaca, ma avverte che quel tunnel rappresenta un problema di indebitamento a lungo termine, che sicuramente «esploderà». La Corte dei Conti austriaca calcola per ora un esborso stellare da 24 miliardi di euro. Discussione aperta con un’altra donna del governo di Vienna, Doris Bures, ministro delle infrastrutture: il Tav rappresenta un impegno enorme per il futuro e Vienna non ammette che si dia il via libera a montagne di debiti fuori controllo.
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Depressione in arrivo: è la madre delle guerre mondiali
Christine Lagarde, direttrice del Fmi, va nel solco di quanto detto più volte negli ultimi tempi anche dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. Due fra le figure istituzionali più potenti del mondo hanno dato via libera al ritorno della parola Depressione, e a tutte le paure economiche e politiche da essa richiamate. Chi ha responsabilità pubblica a quel livello non accenna alla “possibilità” di un depressione se non c’è la concreta prospettiva di una “reale” depressione. La depressione, a differenza della recessione, non si presenta come una fase “ciclica” fra le tante del sistema capitalistico. È invece una notevole flessione di lungo periodo nelle attività economiche, per giunta in più economie di vari paesi.
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Schiavi dell’euro: la Bce lucra sul denaro che ci spetta
Domanda: ma l’euro di chi è? Nessuna norma del Trattato di Maastricht dice di chi dev’essere la proprietà dell’euro. E siccome dal silenzio su questo argomento fondamentale nasce l’incertezza di tutti i rapporti di debito e credito nella fase della circolazione monetaria, è chiaro che l’euro allo stato attuale non è affidabile. E’ vero che le banche centrali europee hanno emesso la moneta, prestandola. Però questa regola, che è una prassi bancaria – che noi abbiamo dimostrato illegittima, perché il titolare della moneta non può essere la banca ma la collettività nazionale – se è stata tollerata, per prassi, dalle banche centrali nazionali, non può essere tollerata, per prassi, nei confronti della Banca Centrale Europea.
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Sardex, moneta virtuale per l’economia più antica: il baratto
Il baratto del nuovo millennio? Si fa con la moneta elettronica. Superare la crisi economica, fare acquisti senza euro, riuscire ad ampliare la propria quota di mercato e ottenere crediti a tasso zero. Non è una missione impossibile, ma l’opportunità offerta da Sardex.net, circuito di credito commerciale che si basa su un innovativo mezzo di pagamento: la moneta complementare locale. Conio che permette alle imprese di comprare e vendere senza spendere euro. Chi si associa ha la possibilità di scambiarsi prodotti che il mercato non riuscirebbe ad assorbire. I pagamenti vengono effettuati in crediti sardex. Un sistema che può affiancarsi a quello tradizionale, dando ossigeno a chi non ha liquidità in cassa.
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Monti e Draghi condannano l’Italia: salvano solo gli usurai
La manovra e il governo Monti? Non sono “inevitabili”. E per favore, lasciamo perdere l’equità: quello che sta avvenendo è tutto fuorché equo. Quella di Monti non è una “medicina amara”; non è nemmeno una cura: è una vera e propria tragedia, peraltro evitabilissima. Ne è convinto il professor Bruno Amoroso, prestigioso docente di economia internazionale all’Università di Roskilde in Danimarca. I problemi di cui Monti si occupa, dice Amoroso, non hanno niente a che vedere con l’urgenza della crisi, che deriva «da una gigantesca truffa dovuta allo strapotere di gruppi finanziari internazionali». E sono ancora loro i beneficiari della manovra: Italia ed Europa aiutano solo le banche, veicolo del disastro, e tagliano la capacità dello Stato di sostenere l’economia e le famiglie.
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Suicidi in aumento, l’Italia scivola verso la Grecia
Mario Monti riuscirà a salvarci, come scrivono giornali e televisioni? No, purtroppo: sempre ammesso che l’obiettivo del governo tecnico sia il salvataggio del paese, e non invece la sua sostanziale svendita a prezzi di realizzo ai dominus della finanza mondiale, ansiosi di mettere le mani sui “gioielli di famiglia” come Eni e Finmeccanica, senza contare immobili prestigiosi, terreni agricoli, beni comuni come l’acqua. Loretta Napoleoni è pessimista: «Penso che stiamo scivolando verso la Grecia», dice, perché «quello che sta succedendo oggi in Italia l’abbiamo già visto in Grecia e lo vediamo quotidianamente». Come se non bastasse, c’è un nuovo campanello d’allarme: l’aumento dei suicidi. «E’ uno dei primi segnali di un Paese che scivola lungo la china del default e della bancarotta».