Archivio del Tag ‘crescita’
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Caccia alle risorse, in arrivo una rivoluzione spietata
Un nuovo nemico è stato evocato, che non è possibile sconfiggere perché non combatte con le armi dell’Uomo. E non c’è rivoluzione conservatrice che possa fermarlo. L’ideologia, marxianamente intesa come “falsa coscienza”, ha finito per obnubilare le capacità intellettive del capitalismo trionfante. Pensavano che fosse possibile una crescita infinita, indefinita, perennemente dinamica. E non videro (e noi tutti con loro) che una crescita infinita non è possibile all’interno di un sistema finito di risorse.
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Scacco al potere, grazie alla Strategia della Lumaca
Partiti? No, grazie. Il sistema non è riformabile. E’ “impazzito”, perché presuppone una crescita infinita, mentre le risorse sono finite. «Non è sufficiente conquistare il potere per cambiare il mondo: abbandoniamo questa illusione». Rassegnarsi, allora? No, tutt’altro. Cambiare è possibile, a patto che si rinunci al potere. Grazie alla “Strategia della Lumaca”, ovvero: attuare subito il cambiamento, anziché delegarlo e, quindi, restare ad attenderlo. E’ la nuova sfida, tutta francese, lanciata dall’Adoc, l’associazione degli “obiettori alla crescita”, protagonista della campagna “Europe-Décroissance”.
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Finiguerra: quasi quasi mi iscrivo al Pd (della valle di Susa)
Così, i sindaci valsusini del Partito democratico, per l’elezione della nuova Comunità montana, si sono rifiutati di stringere un accordo con i sindaci del Popolo della Libertà, come richiesto e promosso dai vertici piemontesi e non solo del Pd. Al contrario hanno cercato e trovato un’intesa con i sindaci No-Tav. Un’intesa che potrebbe riuscire a far saltare il progetto Tav, da anni contestato dall’intera val di Susa. Sergio Chiamparino, leader maximo piemontese del Pd, e Mercedes Bresso, governatrice della Regione Sabauda, sono su tutte le furie. Rilasciano dichiarazioni al vetriolo nei confronti dei dissidenti. Arrivano addirittura ad invocare l’intervento del governo. Per decreto!!!
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Fini: serve finanza etica, capitalismo democratico
Finanza etica, economia sociale di mercato. E’ la ricetta del presidente della Camera, Gianfranco Fini, formulata attraverso il webmagazine della fondazione “Farefuturo”. Una lunga riflessione, nella quale il fondatore di An mette a fuoco il rapporto tra capitalismo e società, alla luce della crisi globale. L’anello mancante? L’etica. Da ripristinare ad ogni costo, facendo tesoro della grande esperienza del welfare europeo, modello di mediazione tra profitto e garanzie sociali. Per Fini, si tratta di utilizzare la crisi per riscrivere le regole, abbandonare l’idologia della crescita illimitata e costruire un capitalismo più equo e democratico.
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Gli anarchici e la Decrescita libertaria
Sostenibilità: la scelta libertaria. Ovvero: antidoti ad un modello incapace di fornire soluzioni positive per il futuro. Gli anarchici italiani scendono in campo per ribadire la loro posizione riguardo allo “sviluppo”, schierandosi sul versante più critico della Decrescita: finora le politiche “sostenibili” sono state inefficaci, perché comporterebbero profonde mutazioni politiche e sociali, che il sistema occidentale teme. Adriano Paolella e Zelinda Carloni sintetizzano il loro pensiero firmando un ampio dossier, pubblicato sulla “Rivista Anarchica”.
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Pallante, in libreria la felicità sostenibile
Come disse Bob Kennedy, il Pil misura qualsiasi cosa, tranne quello che può renderci felici. Ma la felicità può essere sostenibile? Eccome, risponde Maurizio Pallante: basta rinunciare alla droga (mentale) della crescita, sinonimo di benessere solo apparente, frutto di un equivoco generato dall’ideologia suicida dello sviluppo illimitato, che esaurisce le risorse e inquina il pianeta, mettendone a rischio il futuro e spingendo l’umanità in un vicolo cieco, dove si confondono beni e merci, lavoro e occupazione, e dove il semplice “divertimento” sostituisce la serenità della gioia.
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Pallante: solo la Decrescita può frenare le migrazioni
Il nuovo libro di Maurizio Pallante, “Decrescita e migrazioni”, è un pamphlet tanto sintetico quanto incisivo, che spiega come le società basate sulla crescita economica a tutti i costi implichino necessariamente una crescita delle migrazioni di una sempre maggiore quantità di persone. Un tema molto scottante e molto attuale, in cui nella maggior parte dei casi si bada solo alle fasi “finali” di queste problematiche (parlando di accoglienza piuttosto che di espulsione, ad esempio), senza minimamente curarsi delle cause, dell’origine di questi fenomeni.
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Il vero benessere e il falso mito del Pil
«Si lavora poco meno di un secolo fa, mentre la produttività è aumentata di 20 volte e la distribuzione della ricchezza è la stessa di quella dell’Egitto dei faraoni».