Archivio del Tag ‘corruzione’
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Wikileaks e mazzette, quei retroscena del nucleare italiano
E’ un articolo dell’“Espresso” che risale a oltre due mesi fa. Mi era sfuggito, ed era sfuggito a quasi tutti: visto che siamo in zona Cesarini per il referendum, è buona cosa leggerlo. Anche perché possiamo così smetterla di alludere con prudenza per parlare invece con cognizione di causa. Dai cablo Wikileaks, esce finalmente la storia che riguarda il giro di mazzette, interessi ed intrallazzi intorno al nucleare italiano. Quello che appunto sospettavamo tutti. Alcune perle: «Quando invece si parla delle nuove centrali da costruire, allora i documenti trasmessi a Washington diventano espliciti, tratteggiando uno scenario in cui sono le mazzette a decidere il destino energetico del Paese. Uno scontro di Stati prima ancora che di aziende, per mettere le mani su opere che valgono almeno 24 miliardi di euro e segneranno il futuro di generazioni».
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I No-Tav alla polizia: fermiamo insieme la rapina dell’Italia
Il movimento No Tav lancia un appello ai cittadini in divisa che dovrebbero mettere in pratica quanto richiesto dalla politica. Il mondo politico e imprenditoriale auspica con bellicose dichiarazioni una soluzione “militare da parte delle Forze dell’Ordine” per liberare entro il 31 maggio l’area de La Maddalena per non perdere il finanziamento europeo alla nuova, inutile e devastante linea ferroviaria Torino Lione… Invitiamo tutti gli appartenenti alle Forze dell’Ordine di qualsiasi corpo e grado a riflettere profondamente sulla situazione e sulle cause che l’hanno originata. Siete chiamati a facilitare con la forza l’avviamento di un progetto voluto dalle lobby politico/imprenditoriali/mafiose al solo scopo di poter mettere le mani su centinaia di milioni di euro di denaro pubblico.
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L’ira dei leghisti sul web: basta Silvio, avanti Tremonti
«Lega, è ora di dire basta a certe alleanze, una volta dicevamo che qualcuno era mafioso. Se quel qualcuno deve pagare per i suoi problemi dobbiamo farci tirare nella cacca anche noi??? Cambiare subito!». Se la Lega resta in silenzio, si sfogano i suoi militanti su Facebook. Sulla bacheca della pagina dei fan di Radio Padania Libera, compaiono infatti commenti al vetriolo sul risultato elettorale. Bersagli, il Pdl e Berlusconi. E soprattutto la scelta di candidare Letizia Moratti a Milano. «Io da leghista l’avrei votata non con il naso tappato, ma con la tuta che si usa per le epidemie di ebola nei villaggi dell’Africa», scrive Marco, con chiaro riferimento all’ex sindaco.
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Boia e stupratori: l’altro Wojtyla, che i media dimenticano
Il primo maggio, occupando in maniera per niente casuale una data tradizionale del mondo del lavoro e della sinistra laica, Karol Wojtyla, Giovanni Paolo II, sarà beatificato appena sei anni dopo la morte. Per la chiesa cattolica è uno scalino necessario verso la santità. Anche se circa due milioni di fedeli starebbero viaggiando verso Roma in queste ore, l’opera di Wojtyla mantiene aspetti polemici, rigorosamente dimenticati in questi giorni per le sue omissioni nelle denunce dei casi di pedofilia, per la sua alleanza con le dittature latinoamericane e con prelature discusse come l’Opus Dei e i Legionari di Cristo o per la sua guerra senza quartiere contro la modernità, la Chiesa di base e lo spirito del Concilio Vaticano II.
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Il rogo finale del Caimano, in un deserto di macerie morali
Quando uscì cinque anni fa “Il Caimano” di Nanni Moretti, a destra fu tutto un “dagli all’untore”, per quel finale in cui il presidente eversore faceva esplodere di fuochi il palazzo di giustizia. Eversivo era solo immaginare che eversore potesse essere Berlusconi, questo il refrain di pasdaran e cheerleader mediatiche del corruttore di Arcore. E anche a sinistra, non nascondiamocelo, molti pensarono che Nanni esagerasse, o andasse metabolizzato come “licenza poetica”: Berlusconi andava contrastato politicamente, programma contro programma, senza scomposte accuse di “regime” o – Dio ne scampi – appelli a scendere in piazza per difendere la democrazia in pericolo.
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Il pianeta sta per scoppiare, Fukushima è l’ultimo avviso
Fukushima ha cambiato il mondo, perché è successo qualcosa di diverso da quanto finora avevamo vissuto, saputo e presunto. Molti sono diventati solo ora consapevoli dei pericoli dell’energia atomica. E’ tema di conversazioni in ogni famiglia. Per i più anziani come me un’occasione di riflettere. Io divenni adulto dopo la fine della guerra. Il Reich aveva appena capitolato, ero ancora prigioniero degli americani, e caddero le prime bombe atomiche, e così finì la guerra col Giappone. Fu il mio primo “incontro” con la bomba atomica. Ero contro la bomba, ma a favore dell’uso pacifico dell’energia nucleare. Mi ci vollero anni per capire che uso militare e uso pacifico hanno qualcosa che li collega, e capire quale strappo della civiltà sia l’energia atomica.
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Attenti alla mafia: ha già in mano le chiavi del mondo
Scordatevi la mafia dei brutti ceffi, quella che campava di estorsioni e droga: oggi è un sistema criminale misto, legale e illegale, che solo in Italia “vale” qualcosa come 60 miliardi di euro, coinvolgendo imprese, banche, finanza e pubblica amministrazione. Se non si interviene con nuove leggi internazionali, domani a dettare le regole della politica mondiale potranno essere la mafia russa o quella cinese, in affari con gli eredi ormai evolutissimi degli antichi capiscuola italiani, che ora dirigono fiorenti aziende, pilotano deputati e manovrano colletti bianchi. Un’emergenza planetaria: la mafia investe e inquina l’economia globalizzata. E’ la nuova vera superpotenza. Un virus, con migliaia di complici al di sopra di ogni sospetto.
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Giustizia migliore? Buoni consigli da un visionario: Dylan
Anche chi ama perdutamente Bob Dylan e la sua musica può incontrare serie difficoltà nel tentativo di dare senso compiuto ai suoi testi visionari. E del resto è pure difficile riconoscere subito, quando Bob le canta dal vivo, anche le sue ballate più famose. Penso che tante difficoltà abbiano una sola spiegazione: vogliamo usare ragione, grammatica e vocabolario per tentare di capire Dylan, mentre invece dovremmo farlo solo attraverso le emozioni che la sua musica e i suoi testi generano in noi. Dobbiamo essere visionari come lui, insomma. Vocabolario alla mano, infatti, dovremmo concludere che le canzoni di Bob ci parlano di giudici che non sono certo fulgidi esempi di attaccamento al dovere. Anzi appaiono spesso corrotti, ebbri del potere che ossequiano, perfino cinici.
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Scandalo Fukushima: veleni, corruzione e omessi controlli
Dalla catastrofe di Fukushima e dalla coltre di nebbia (radioattiva e mediatica) che avvolge il disastro che ha messo ko il “nucleare sicuro” made in Japan, emerge ora una inquietante storia di veleni, corruzione e omessi controlli. Al centro del caso, il combustibile che alimenta il terzo reattore della centrale: si chiama Mox, acronimo di “mixed oxide fuel” ed è una pericolosa miscela di uranio e plutonio. Vantaggi: consente di riciclare il plutonio dismesso delle testate atomiche, che altrimenti resterebbe in circolazione come spazzatura di difficile smaltimento, e permette di risparmiare sull’uranio. Secondo l’ambientalista americano Ralph Nader, il Mox è «la sostanza più tossica conosciuta dall’uomo». Il suo impiego richiede controlli speciali: che furono evitati pagando mazzette alle autorità.
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Gheddafi trema: scontri a Bengasi, s’incendia anche la Libia
Il contagio della rivolta nel mondo arabo e islamico è arrivato anche in Libia, paese che confina con sia con Egitto che con la Tunisia. È di almeno 38 feriti il bilancio degli scontri fra manifestanti e polizia appoggiata dai sostenitori del leader libico Muhammar Gheddafi, scoppiati a Bengasi nella notte fra il 15 e il 16 febbraio. Mentre a Lampedusa – dove è stato dichiarato lo stato d’emergenza – si ammassano migliaia di profughi tunisini, a tremare è ora il regime di Tripoli, al quale il governo Berlusconi ha affidato il controllo della frontiera mediterranea. Dopo aver fatto il tifo per Ben Alì e Mubarak – i presidenti-dittatori rovesciati dalla furia popolare tunisina ed egiziana – ora Gheddafi deve fare i conti con il popolo libico galvanizzato dall’ondata democratica maghrebina.
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Cederna: mi vergogno di chi non si vergogna di questa Italia
Nella testa ho due voci, due musiche, due biglietti nel portafoglio: “mi vergogno” e “a testa alta”. Li leggo quasi sempre di seguito, li leggo ogni giorno. Mi vergogno di non riuscire a leggere i giornali; mi sforzo, ma non ci riesco più – be’, non tutti: qualcuno ovviamente lo leggo. Non riesco più a guardare la televisione, ma di questo non mi vergogno: mi vergogno dello schifo che mi fa questa politica; mi vergogno del Capo, mi vergogno dei servi, mi vergogno delle menzogne sulle facce, nelle voci; mi vergogno quando li vedo, mi vergogno quando li sento parlare, mi vergogno di non riuscire a pensare al mio paese senza vergogna.
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Salvare l’Italia dal debito? Tagliamo sprechi e corruzione
Se sono bastati i 25 miliardi di tagli del 2010 per scatenare la protesta sociale, cosa accadrebbe se l’Europa chiedesse all’Italia di rientrare dalla voragine del suo debito? L’ipotetica maxi-rata, in teoria, ammonterebbe a 90 miliardi di euro l’anno. Una cifra mostruosa, che nessun governo oggi potrebbe prendere in considerazione. Missione impossibile, dunque? Con questa politica, certamente. Ma se invece si tagliassero di colpo sprechi, evasione e corruzione, l’Italia potrebbe perfino consentirsi una condotta virtuosa: uscendo dalla spirale del debito pubblico, che ormai rasenta i 2.000 miliardi, e permettendosi persino di scovare risorse strategiche per investire finalmente sul futuro.