Archivio del Tag ‘comunismo’
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Borsellino, strage annunciata: ora la verità sui mandanti
Chi uccise, davvero, il giudice Paolo Borsellino nella strage di via D’Amelio a Palermo il 19 luglio 1992? «Se si riuscirà ad arrivare alla verità sarà il primo caso in Italia in cui saranno identificati i mandanti esterni di una strage». Così risponde a “Libera informazione” il giornalista Maurizio Torrealta , già collaboratore di Michele Santoro e ora caporedattore di RaiNews 24, autore nel 2002 del libro “La Trattativa” (Editori Riuniti). Malgrado il silenzio assordante della politica, ormai sappiamo che la trattativa segreta tra mafia e Stato era stata avviata, dice Torrealta, che rivela che le stragi erano state regolarmente annunciate.
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Eritrea, l’Italia finanzia la più feroce dittatura africana
Un lager a cielo aperto, senza scampo: fame e terrore, leva obbligatoria, deportazioni di massa. Chi scappa e viene acciuffato, finisce rinchiuso in un conteiner nel deserto. Chi riesce a imbarcarsi per Lampedusa e ad evitare il “respingimento”, una volta in Italia sa che dovrà racimolare 3.300 dollari da mandare in patria per riscattare i familiari, nel frattempo arrestati e torturati dal più feroce regime africano, quello dell’Eritrea. Una dittatura brutale, accusa “L’Espresso”, che da qualche anno si regge sul decisivo sostegno dell’Italia, grazie ad accordi speciali di cooperazione, di cui beneficiano imprese lombarde, emiliane e campane.
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Dragosei: l’Occidente deve temere la nuova Russia?
Dal comunismo al consumismo (degli oligarchi), passando attraverso l’ex Kgb e i suoi “silòviki”, gli uomini forti che hanno sorretto Vladimir Putin nella campagna intrapresa per riprendere il controllo del paese dopo l’ambigua e caotica stagione inaugurata da Boris Eltsin sulle ceneri dell’Urss, impero ereditato dalla generosa perestrojka di Mikhail Gorbaciov e poi minacciato dall’intraprendenza della Nato alle sue frontiere. Ora tutto è cambiato, ancora una volta: l’Occidente deve quindi temere la nuova Russia? E’ la domanda a cui tenta di rispondere Fabrizio Dragosei, corrispondente del “Corriere della Sera” da Mosca, autore del volume “Le stelle del Cremlino”.
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Già pronto il governo del dopo-Berlusconi?
Riforma del sistema politico, meno parlamentari, welfare più forte, nuovi contratti di lavoro, modifica della spesa investendo su scuola, ricerca e innovazione. Sono i cardini del “governo di salvezza nazionale” per il dopo-Berlusconi: grande alleanza nel 2013 o esecutivo d’emergenza, se il premier dovesse cadere? Ne starebbero ragionando, da settimane, quattro pesi massimi della politica italiana: Gianfranco Fini, Giulio Tremonti, Pierferdinando Casini e Massimo D’Alema. Berlusconi? «Le possibilità che il suo governo sopravviva sono al 50%», ha ipotizzato Emma Bonino.
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L’isola di Neruda, dove il mare inventa la poesia
Quando Neruda l’avvistò dal mare, in una gita da Santiago, la casetta era un’umile costruzione di legno di proprietà del marinaio Eladio Sobrino. Don Pablo la comprò pensando di rifugiarsi lì con le sue muse, lontano dalla baraonda che la sua poesia e la sua attività politica cominciavano a provocare. Siamo molto lontani dal premio Nobel, che arriverà nel 1971. E ad anni luce da quella casa che oggi è un raffinato museo visitato dai turisti di tutto il mondo, che hanno l’ impressione di non essere stati in Cile se non mettono piede nella dimora del poeta. A Isla Negra si arriva da Santiago percorrendo, in poco più di un’ ora, una comoda autostrada.
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Lituania, il ghetto nascosto dell’Olocausto rimosso
Ci sono luoghi speciali che la storia ha prescelto come laboratorio dei suoi esperimenti fallimentari. Luoghi in cui una parola banale come “convivenza” può suonare minacciosa al comune sentire del popolo. Nazioni civili stufe di “convivere”. E allora sembrerà assurdo ma è quassù, nel gelo baltico di una Lituania repubblica democratica indipendente da quindici anni, che ho percepito il potenziale contagioso della propaganda contro il “mito” del “presunto” olocausto ebraico scatenata nel 2006 da un leader lontanissimo, abile nel padroneggiare i media, come l’iraniano Mahmud Ahmadinejad.
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Don Gallo e l’utopia di Paride Batini, ultimo eroe italiano
Un nome omerico. Una faccia sofferta, fiera e rocciosa, da antieroe hemingwayano. E una storia leggendaria: quella del porto di Genova, del suo esercito popolare operaio e del suo condottiero, Paride Batini, il Console dei “camalli”. «Un principe, come si può essere principi a Genova», disse di Fabrizio De André, altro grande genovese, lo scrittore Maurizio Maggiani, amico fraterno di Paride Batini, l’uomo che – figlio di un sovversivo, combattente antifascista – lottò coi portuali contro il governo Tambroni, dispose il blocco delle navi americane durante il Vietnam e, negli anni ’80, condusse un’epica resistenza per scongiurare la cancellazione dei “camalli” e difendere la Compagnia Unica
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Maltese: favorire i ricchi col consenso dei poveri, grazie ai media
La crisi ha almeno un lato positivo: segna la fine di un’egemonia politica e culturale durata quasi trent’anni, quella della destra liberista.
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Moni Ovadia: demonizzare i comunisti per creare lavoratori-schiavi
I comunisti rappresentano due cose. Da un lato ci sono stati i regimi sedicenti comunisti, del socialismo reale
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Danielle Mitterrand: guerre per l’acqua di Iraq e Tibet
Non esiste il monopolio della democrazia e, con quella importata in Iraq o in Afghanistan, il popolo non sembra così libero. Per essere potenti serve sempre un nemico
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Navarro Valls: Jaruzelski, l’innocenza del colpevole
“Forse è un processo, quello a Jaruzelski, che si deve fare senza che realmente si possa fare. Forse è solo un risultato politico inevitabile anche se, tutto sommato, da evitare.