Archivio del Tag ‘cittadini’
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Noi, oppressi dal debito: gli schiavi di Roma stavano meglio
Da una parte l’umanità e dall’altra il denaro – che ha vinto la sua guerra millenaria, e ora impone la sua legge dura e spietata. Se Roma evitava almeno di spillare tasse agli schiavi, a spremere anche loro provvide il feudalesimo, cioè la condizione storica alla quale stiamo tornando, come “profetizzato” in tempi non sospetti da Giuliano Amato. Di questo passo, con l’eclissi storica della sovranità, non ci saranno più diritti di nessun tipo: cittadini e popoli saranno semplicemente ridotti a chiedere l’elemosina, pronti anche a combattere le guerre di clan organizzate dei nuovi imperi. Analisi storica suggestiva, firmata dall’economista greco Dimitris Kazakis: che, attraverso fonti eterodosse – da Tacito a Engels, fino a Hitler – “spiega” che il dramma nel quale stiamo sprofondando, in primis come Eurozona, è paragonabile soltanto al più spaventoso cataclisma della storia dell’Occidente, ovvero la caduta dell’Impero Romano.
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Reddito di cittadinanza: inevitabile, ma come finanziarlo?
Il “reddito di cittadinanza” non è uno slogan, né soltanto un’uscita di sicurezza provvisoria per milioni di disoccupati: se la tecnologia continuerà a far sparire posti di lavoro, quella del sussidio statale garantito sarà l’unica soluzione possibile, perché – senza redditi – crollerebbero, per sempre, anche i consumi su cui si regge l’economia di mercato. «Questa – sostiene Giorgio Gattei – è la prospettiva economica a venire, se non proprio dei nostri nipoti, almeno dei pronipoti», considerata l’evoluzione dello scenario economico-sociale: competizione esasperata e globalizzata, con la corsa al ribasso del costo del lavoro, per prodotti che costino sempre meno e necessitino di sempre minor manodopera. Ecco perché «la discussione attuale sulla “messa in cantiere”, fin da subito, di una qualche misura di “reddito di cittadinanza” potrebbe essere un’utile procedura d’avvicinamento ad una realtà prossima ventura». Sottinteso: il potere sovrano decisionale, incluso quello monetario attualmente detenuto dalla finanza privata, deve tornare per intero all’autorità pubblica.
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Banche e servizi segreti: di noi sanno tutto, grazie a Swift
Nulla sfugge al sistema: denaro e proprietà, lavoro e salute, affari e storia creditizia. Ma anche investimenti, contratti, capitali. Banche e finanza dispongono di servizi ad hoc, incluse le agenzie di rating. Per loro siamo tutti trasparenti, cittadini e aziende: «Il fatto che le banche riescano ad acquisire informazioni private e che godano di una consistente indipendenza dallo Stato le rende sempre più simili ai servizi segreti», sostiene l’economista russo Valentin Katasonov. «In realtà, sono le banche e i servizi segreti che sorvegliano le informazioni mondiali: infatti, la fusione del personale dei servizi speciali occidentali e dei settori bancario e finanziario ha dato vita ad un gigantesco e losco colosso, dotato di vaste risorse informative e finanziarie capace di controllare ogni aspetto della vita umana». Sono in pochi, aggiunge Katasonov, a sapere esattamente cosa si nasconda dietro l’acronimo Swift: è il vero “cervello” della sorveglianza finanziaria e informativa mondiale.
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Craig Roberts: colpo di Stato, Obama ha tradito l’America
Gli americani hanno subito un colpo di Stato, anche se esitano ad ammetterlo. Il regime di Washington manca di legittimità costituzionale e giuridica. Gli americani sono attualmente governati da usurpatori secondo i quali l’esecutivo è al di sopra della legge e la Costituzione americana è né più né meno che carta straccia. Un governo non costituzionale è un governo illegittimo. I giuramenti di fedeltà comprendono la difesa della Costituzione “contro ogni nemico, straniero e interno”. Come vollero ben sottolineare i Padri Fondatori, il principale nemico è il governo stesso. Al potere non piacciono vincoli e restrizioni, e fa di tutto, sempre, per liberarsi da questi “lacci”. Alla base del regime di Washington c’è usurpazione di potere. Il Regime Obama, come quello passato Bush-Cheney, non è legittimo. Gli americani sono governati da un potere che comanda non in forza del diritto e della Costituzione, ma con le menzogne e la forza bruta. Quelli che oggi sono al potere considerano la Costituzione solo “una catena che gli tiene le mani legate”.
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F-35, spreco criminale: è un insulto all’Italia che agonizza
Ogni famiglia, soprattutto in questo momento di grave crisi economica, sa benissimo che per far quadrare il bilancio familiare si deve dare spazio alle priorità e tagliare le cose superflue e non necessarie. Se una cosa superflua una famiglia non può permettersela, la si elimina, perchè le priorità sono altre. È uno dei principi basilari che ogni genitore conosce benissimo. Principio che governo ed esponenti della maggioranza trasversale, sotto l’egida del presidente della Repubblica, sembrano non conoscere. In questo momento di gravissima crisi economica, mentre moltissimi piccoli artigiani e piccoli commercianti sono sommersi di tasse e non riescono a far fronte alle pretese dello Stato, il governo e la maggioranza Pd, Pdl e “Scelta Civica” pensano di usare decine di miliardi di euro di soldi pubblici per acquistare inutili, difettosi e superflui aerei da guerra. Ma le priorità, come tutti sanno, sono altre. Qualsiasi buon padre di famiglia, trovandosi al governo del paese, avrebbe applicato il principio delle priorità e lo avrebbe fatto perché ama la sua famiglia.
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Euro-tagli, e la Regione finisce nella lotteria delle banche
Privatizzare la finanza pubblica, amputandola del suo potere naturale di spesa. Fino all’estrema aberrazione: la perdita della moneta e delle possibilità di manovra che la sovranità finanziaria consente, facoltà particolarmente preziosa in tempi di crisi. Dallo Stato centrale, letteralmente “disabilitato” dal neoliberismo a partire dal divorzio fra Tesoro e Bankitalia, fino alle sue estreme propaggini territoriali, le Regioni. Costrette anch’esse, per finanziarsi, a ricorrere al mercato finanziario privato, secondo procedure fisiologicamente anomale, dal momento che la “mission” delle banche non è ovviamente il bene pubblico ma il profitto privato. Nella trappola è finito anche il Piemonte, negli ultimi anni di boom del credito a basso costo, prima della grande crisi. Visti i tagli crescenti dei trasferimenti statali, la Regione ha acquisito strumenti finanziari per proteggersi dai rischi e tentare di sfruttare le “opportunità” offerte dai prodotti più “innovativi” delle banche. Salvo poi scoprire che i propri funzionari forse non erano così a loro agio con la lingua madre del business, l’inglese.
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Tradita dall’euro: se crolla l’Italia, nona potenza mondiale
Economia a pezzi, demolita dal regime di austerity indotto da Bruxelles e della cricca finanziaria dell’Eurozona, la “fabbrica del debito” che diventa letale perché costringe lo Stato a super-tassare i cittadini e tagliare la spesa pubblica, non avendo più alcuna possibilità di manovra sul piano del bilancio. Risultato: ora l’Italia sta per crollare davvero. «Le dure misure di austerità stanno facendo rallentare l’economia italiana ancora più di prima», afferma il blogger economico Michael Snyder. «Eppure, anche con tutte le misure di austerità, il governo italiano continua solo ad accumulare più debito: questo è esattamente lo stesso percorso che ha intrapreso la Grecia». L’austerità provoca un calo nelle entrate pubbliche, cosa che impedisce il raggiungimento degli obiettivi di riduzione del deficit, e quindi provoca ancora più misure di austerità. «Ma se l’Italia crolla economicamente, sarà un affare molto più grande di quello che è stato in Grecia», avverte Snyder. «L’Italia è la nona economia su tutto il pianeta. In realtà era l’ottava, ma ora la Russia l’ha sorpassata. Se l’Italia continuerà ad arrancare, anche India e Canada la sorpasseranno».
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Furio Colombo: stanno cercando di rubarci la Costituzione
Sta accadendo un fatto strano e difficile da spiegare, che appare più fisiologico che politico o giuridico: la Costituzione si sta trasformando. Cambia di colpo in punti vitali. Per esempio è in atto un progetto che sta svolgendosi all’insaputa dei cittadini, ed è bene saperlo. Il progetto è di mettere mano all’articolo 138 della Costituzione, o meglio di cominciare di lì. Quell’articolo è un cardine: impedisce che la Costituzione possa essere facilmente e liberamente manomessa al di fuori della complessa procedura costituzionale. Prescrive due volte il voto di ciascuna camera, e un referendum popolare di approvazione finale. Invece la Commissione dei 40, che segue, nella stranezza e nella anomalia, quella dei dieci saggi che all’inizio di tutta questa vicenda erano stati chiamati a consigliare il Quirinale, comincerà proprio da qui, (queste sono le istruzioni) da un ritocco che renda inutile la barriera dell’articolo 138.
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Spinelli: se l’Europa si scrollasse di dosso l’America spiona
Alcuni li chiamano talpe, o peggio spie. Altri evocano le gole profonde che negli anni ’70 permisero ai giornali di scoperchiare il Watergate. Sono i tecnici dei servizi segreti o i soldati o gli impiegati che rivelano, sui giornali, le illegalità commesse dalle proprie strutture di comando, dunque dallo Stato. Oggi tutti questi appellativi sono inappropriati. Non servono a indovinare uomini come Edward Snowden o Bradley Manning: le loro scelte di vita estreme, inaudite. Non spiegano la crepa che per loro tramite si sta aprendo in un rapporto euroamericano fondato sin qui su silenzi, sudditanze, smorte lealtà. Continuare a chiamarli così significa non capire la rivoluzione che il Datagate suscita ovunque nelle democrazie, non solo in America; e il colpo inferto a una superpotenza che si ritrova muta, rimpicciolita, davanti alla cyberguerra cinese.
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Venti di guerra: gli Usa minacciano, e i servi obbediscono
Il caso Snowden avrà ripercussioni sicuramente drammatiche, come dimostrano i fatti delle ultime ore. Pensateci bene: a Morales, presidente di un paese col quale l’Italia ha regolari rapporti diplomatici, è stato impedito di sorvolare il territorio italiano, e di altri paesi europei, sulla base di una precisa richiesta degli Usa. Cioè: Washington ha dato ordini al governo italiano, che ha obbedito per impedire il passaggio. Pensavano che a bordo dell’aereo di Morales ci fosse Snowden, e che Morales lo stesse trasportando in America Latina. Situazione assolutamente paradossale, perché gli europei, che sono stati svillaneggiati e spiati nonostante siano degli alleati, si sono adeguati a un ordine che li umilia ulteriormente e li costringe a violare le leggi – perché questa non si può definire altrimenti che una violazione delle leggi: un presidente di uno Stato sovrano viene messo in una situazione di questo genere, e l’Italia agisce di conseguenza.
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Zero privacy, il futuro progettato dal vero potere mondiale
Secondo Marlon Brando, la privacy non era «semplicemente un diritto, ma un prerequisito assoluto per vivere». Bei tempi. Oggi, «proteggere è veramente un parolone, anche un po’ improprio», accusa Glauco Benigni: «Ciò che appare è che la sfera pubblica globalizzata – i governi, i militari, i trader, i tecnocrati – vogliano impedire che la raccolta e il trattamento dei dati sia ostacolata dal sacrosanto bisogno di riservatezza, e per far questo hanno organizzato un sistema molto complesso di protezione regolata, al quale è impossibile sottrarsi e nel quale è quasi impossibile intervenire». Ma allora Orwell aveva ragione? «La domanda ormai appare retorica». Governi ossessionati dalla sicurezza, trader ossessionati dal guadagno e tecnocrati facilitatori del controllo formano una terna che non consente scampo: «La privacy è stata abbindolata, sedotta e stuprata da bambina. E ora, i suoi stupratori travestiti da padri di famiglia ne fanno mercimonio».
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L’America scopre l’avvento del fascismo diretto da Obama
Nel suo libro “Propaganda”, pubblicato nel 1928, Edward Bernays scriveva: «La cosciente e intelligente manipolazione delle abitudini organizzate e delle opinioni delle masse popolari è un elemento importante nella società democratica. Chi controlla questo meccanismo nascosto della società rappresenta un governo invisibile, che è il vero potere dominante del nostro paese». Nipote americano di Sigmund Freud, Bernays inventò il termine “pubbliche relazioni”, un eufemismo per “propaganda di Stato”. Avvertì che la continua minaccia al “governo invisibile” sarebbero stati chi racconta la verità ed un popolo accorto. Nel 1971, il “whistleblower” Daniel Ellsberg (“whistleblower” è chi, dall’interno di un sistema, segnala irregolarità o ne denuncia le cattive prassi) fece trapelare documenti governativi statunitensi conosciuti col nome di “The Pentagon Papers”, in cui si rivelava come l’invasione del Vietnam fosse sistematicamente basata sulla menzogna.