Archivio del Tag ‘Cisl’
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Avviso agli italiani: scordiamoci il centrosinistra, è morto
In fondo dobbiamo ringraziare Monti per aver convocato un vertice di sostegno al governo con Abc. Sarà così ancora più chiaro, anche a coloro che nella sinistra, nei sindacati e nei movimenti non riescono o non vogliono capire, che la maggioranza che governa è quella di Monti, Bersani, Berlusconi e Casini, protetti ed ispirati da Giorgio Napolitano. E sarà altrettanto chiaro che, se si vuole davvero cambiare a favore dei diritti sociali e civili, del lavoro e dei beni comuni, bisogna costruire una alternativa contro questa maggioranza. Il fatto invece che in Italia si parli di liste civiche annesse al centrosinistra – quale? – e di immettere i contenuti del lavoro sempre nello stesso ipotetico schieramento – dove? – aggrava solo le nostre difficoltà.
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Postini licenziati a migliaia, mentre l’azienda fa utili record
Poste a gonfie vele, ma postini a casa: nonostante gli utili che sfiorano il miliardo di euro, Poste Italiane si prepara a licenziare quasi duemila dipendenti. Parola d’ordine: “razionalizzare” l’organizzazione del lavoro. In piena crisi, l’amministrazione privatizzata delle poste non guarda in faccia a nessuno e si prepara a lasciare senza stipendio 1.765 persone. Per ora, ad essere interessate dai tagli sono 5 regioni: Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Basilicata. Dal 2013 in poi, la “razionalizzazione” delle zone di recapito dovrebbe investire tutta Italia e portare – secondo la Cgil – a qualcosa come 12.000 “esuberi”: entro un anno, una vera propria ecatombe per i dipendenti delle Poste, che si ritroveranno disoccupati.
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Schiavi alla catena: la Fiat azzera i diritti del lavoro
C’era una volta il contratto nazionale di lavoro, una delle più importanti conquiste democratiche del nostro secondo dopoguerra. Da ieri non c’è più, grazie allo strappo di Sergio Marchionne e al cambiamento di natura della Cisl e della Uil che da sindacati generali hanno scelto di regredire alla funzione di sindacati aziendali corportativi. Fim e Uilm, infatti, insieme ad altri sindacatini padronali e di destra, hanno firmato l’estensione del cosiddetto “contratto Pomigliano” a tutti gli 86 mila dipendenti della Fiat. Senza alcuna delega da parte dei lavoratori ai quali sarà negato, oggi e per sempre secondo il diktat Fiat e grazie all’articolo 8 della manovra Berlusconi-Sacconi, di esprimersi con un voto su quel che è stato deciso sulla loro pelle.
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O la borsa o la vita: anche i ricchi ora devono pagare
Si attribuisce a Paul Valéry, saggista e poeta francese, il detto: «Un autore scrive sempre lo stesso libro». In fondo, anche gli editoriali di Nigrizia degli ultimi decenni incarnano spesso la stessa denuncia: l’intollerabilità delle diseguaglianze sociali; lo sfruttamento sociale diventato sistema; un impianto capitalistico che impoverisce sempre di più i già poveri e che arricchisce i già ricchi (persone o paesi); l’ossessione patologica della crescita e del profitto; una cultura che ha assunto il denaro come unico valore di relazione e di organizzazione sociale; l’egoismo che prevale sulla solidarietà e l’io sul noi.
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Per favore, non massacrateci: No-Tav, appello ad Amnesty
«Scriviamo per attirare la vostra attenzione sul clima di minaccia ed annunciate violenze che i politici e gli imprenditori torinesi stanno creando contro il sacrosanto diritto di noi cittadini di protestare in modo pacifico, per contrastare la costruzione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione». Così l’appello che i No-Tav “sotto assedio” a Chiomonte in valle di Susa indirizzano ad Amnesty International, dopo l’accorata lettera aperta rivolta ai «cittadini in uniforme», gli agenti delle forze dell’ordine: «Non siamo noi i violenti, riflettete: quello che vi chiedono è di usare la forza per consentire la rapina dell’Italia, attraverso il colossale sperpero della Torino-Lione». E mentre la Cisl – senza Bonanni – “sbarca” a Susa per schierarsi coi cantieri, Fiom e Cobas restano accanto alla valle di Susa, che mobilita i suoi sindaci come nel 2005 per fermare l’assalto delle ruspe.
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Italia boom, è il secondo produttore mondiale di armi
Non solo moda e cibo. Anche fucili, pistole, bombe, velivoli, mezzi blindati e corazzati. E’ la nuova frontiera del made in Italy, il record dell’export nazionale: l’Italia ha superato la Russia ed è ora il secondo produttore mondiale di armi, dopo gli Usa. Nel 2008, l’industria italiana ha infatti venduto armamenti per 3,7 miliardi di dollari. Cifre da capogiro, per un mercato di cui si parla pochissimo, rappresentato da prodotti-emblema, ad alta tecnologia, come l’elicottero d’attacco A-129 Mangusta, il primo progettato in Europa, e l’ormai celebre veicolo blindato Lince, che protegge le pattuglie dalle mine in agguato tra le insidiose piste afghane.
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Io non respingo: no al patto anti-migranti con Gheddafi
Si chiama “Io non respingo” ed è una grande campagna di mobilitazione nazionale per esprimere la propria contrarietà ai respingimenti in atto nelle acque del Mediterraneo, in base al recente accordo Italia-Libia per il controllo dei migranti africani. Organizzata dall’Osservatorio sulle vittime dell’immigrazione “Fortress Europe”, che da anni tiene il conto delle persone scomparse nel tentativo di raggiungere le nostre coste, l’iniziativa scattata il 10 giugno propone decine di eventi in tutta Italia fino al 20 giugno, quando terminerà la visita di Stato del leader libico Gheddafi in Italia.
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Terra Futura, ripensare un’Italia eco-sostenibile
Rispondere alla crisi con la sostenibilità. E’ questo il filo conduttore di “Terra Futura”, la mostra-convegno internazionale delle buone pratiche, dal 29 al 31 maggio alla Fortezza da Basso di Firenze. Un calendario ricco di seminari, workshop, convegni, dossier e laboratori didattici, nonché la “Piazza della Chimica Verde”, un grande spazio espositivo dedicato ai nuovi materiali rinnovabili e rivoluzionari prodotti sostenibili. Tra i partner dell’iniziativa figurano Legambiente, Acli, Arci, Caritas italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete.