Archivio del Tag ‘Chiomonte’
-
Ferrero: appalti e mafia, smascheriamo il Tav in tutta Italia
Io credo che qui in val di Susa si sta tenendo al meglio di come si poteva tenere e si continuerà a tenere, con la maggioranza della popolazione della valle contro la Torino-Lione, che dimostra ogni volta che ce n’è bisogno di essere contro. Io penso che oggi, oltre alla val di Susa, bisogna riuscire ad allargare il movimento in tutta Italia, perché voi non state solo difendendo la valle, state impedendo che il governo italiano sbatta via dal portafoglio 20 miliardi di euro quando non ci sono i soldi per l’università, per la salute e per le pensioni. Questo in Italia non si è ancora capito, come non s’è ancora capito che c’è una linea ferroviaria che è usata solo per il 30%, quindi se han bisogno di far passare dei treni possono farli passare sulla linea storica.
-
«Massacrato dalla polizia: temevo mi uccidessero»
Quando ci siamo avvicinati alla recinzione i No-Tav hanno aperto la rete del presidio, è partito un fitto lancio di lacrimogeni e c’è stata una risposta da parte dei manifestanti con lancio di oggetti e di pietre. Io ero lì nelle vicinanze, ero dietro, e a un certo punto è partita una carica da parte della polizia cha ha travolto tutti i manifestanti, io sono inciampato e sono caduto a terra, inerme, e sono stato preso a manganellate da circa dieci tra poliziotti e carabinieri. Urlavo “Basta, basta!”, fin quando ne ho avuto la forza, poi ho perso la forza anche di urlare “basta”, ma non finivano più. Ho provato a coprirmi il capo dopo aver ricevuto già 7-8 manganellate e hanno continuato fino a spezzarmi il braccio sinistro. Calci in faccia, calci nei testicoli. Poi mi hanno trascinato verso la loro base, un casotto che ospitava i mezzi e un deposito dei lacrimogeni.
-
Grillo: la disperazione dei falliti che vogliono la Tav
Ieri in Val di Susa c’era la nebbia. Non era solo quella dei fumogeni. Era la nebbia della disinformazione. Oggi sono additato dai media di Stato (se un giornale è pagato con finanziamenti pubblici diretti o indiretti è, per definizione, un giornale di Stato) come fomentatore di violenti. Questo non è assolutamente vero. Ieri ho chiamato eroi i valsusini che manifestavano pacificamente, come fanno da anni, per il loro territorio. Sono il primo a condannare e a voler sapere chi sono i black bloc annunciati dai media da giorni. Li trovino, li arrestino. La nebbia dei media è calata sulle ragioni della protesta. Sempre ignorate. Non ha speso una parola sui motivi per i quali un’intera valle è contraria alla Tav. Non ha spiegato le ragioni dei valsusini.
-
No-Tav: la valle di Susa non si arrende, vuole la verità
Nuto Revelli, uno che di Resistenza se ne intendeva, l’ultima volta che passò per la val di Susa – presentando “Il prete giusto”, testimonianza della lotta antifascista di don Raimondo Viale, il parroco montanaro nominato “Giusto d’Israele” per aver salvato centinaia di ebrei – rivolse un accorato appello ai giovani che assiepavano la platea: «Ragazzi, mettetevelo in testa: dovete imparare a dare fastidio». Il mondo vi vuole docili, ripeteva Nuto, ma è un mondo di imbroglioni: e allora, gridare la verità e denunciare l’imbroglio significa esattamente “dare fastidio”. Tanti anni dopo, ecco che suo figlio Marco, sociologo universitario e saggista militante, si ritrova in mezzo ai ragazzi No-Tav al “presidio” della Maddalena di Chiomonte, sotto un assedio di sapore medievale, con barricate e vedette.
-
Decrescita: anche noi lotteremo contro la Torino-Lione
I fatti delle ultime ore ci hanno fatto ritenere di ribadire il nostro appoggio alla protesta contro la costruzione della linea ferroviaria Torino-Lione. Il circolo di Torino, attraverso alcuni dei suoi soci, è rimasto la scorsa notte al presidio della Maddalena fino a che i lacrimogeni lo hanno permesso, ma già nel passato non aveva fatto mancare il suo apporto, nella manifestazione del 23 gennaio 2010 a Susa, in alcune serate trascorse al presidio di Sant’Antonino di Susa e nell’organizzazione di una conferenza dal titolo “DecresciTav” in cui si esponevano i motivi per il “no” alla costruzione di questa infrastruttura in riferimento al pensiero della Decrescita.
-
Veglia No-Tav, fiaccole e preghiere aspettando la polizia
Ci saranno anche Giulietto Chiesa, Paolo Ferrero e Marco Revelli a popolare la “notte più lunga” di Chiomonte, dove i valsusini si apprestano a fare resistenza passiva di fronte al temuto sgombero dell’area occupata per impedire l’avvio dei cantieri della Torino-Lione. Le voci corrono: dopo l’ultimatum di Bruxelles per aprire ad ogni costo il cantiere entro il 30 giugno, il blitz degli agenti antisommossa è ormai atteso lunedì 27 giugno, alle prime luci dell’alba o addirittura prima, col buio. I valsusini si preparano: l’appello alla mobilitazione popolare è già scattato, domenica 26 gli abitanti sfileranno in una lunga fiaccolata da Chiomonte al “presidio” della Maddalena, dove poi i cattolici daranno vita a un’intera notte di veglia collettiva di preghiera, accanto a operai e sindacalisti Fiom schierati coi No-Tav.
-
«Ci attaccano stanotte», vigilia di tensione in valle di Susa
«Ci attaccano questa notte». «Ma? Ho saputo da mia cugina che è amica di un poliziotto… che conosce un altro carabiniere… che forse arrivano lunedì o martedì». Ognuno attinge informazioni vere o presunte attraverso la rete che possiede: allarme rosso. Da giorni si torna a casa, dopo aver fatto la spesa, essere stati alla posta o alla banca, avendo incrociato pezzi di discorso: Ci attaccano? Ma che parola è? E’ entrata nel nostro lessico abituale? Da giorni ci si sveglia la notte pensando «non sono arrivati», nessun sms è arrivato. Abbiamo accettato di essere davvero in guerra? Ci stiamo abituando ad elicotteri in perlustrazione, spostamento di mezzi, allarmi continui.
-
Istigazione a delinquere: anche la Procura contro i No-Tav
«Resistere, resistere, resistere»: così Alberto Perino, popolare portavoce della protesta No-Tav, ha esortato gli attivisti del movimento radunati al presidio di Chiomonte, il 17 giugno, poche dopo il blitz della Digos che all’alba gli ha recapitato un avviso di garanzia della Procura di Torino. Insieme ad altri 7 militanti, Perino è accusato di resistenza a pubblico ufficiale, lancio di pietre, puntamento laser e taglio di alberi. L’episodio contestato è quello della notte tra il 23 e il 24 maggio, quando il primo convoglio di mezzi per il futuro cantiere della Torino-Lione, scortato dai carabinieri lungo l’autostrada del Fréjus, fu fermato da una sassaiola in prossimità del “presidio” della Maddalena, che i No-Tav occupano per tentare di impedire l’avvio dei lavori. Per Perino anche l’accusa di “istigazione a delinquere”.
-
No-Tav, una strana felicità assediata
Sergio Berardo, voce e anima dei Lou Dalfin, è felice. Sorseggia l’ultimo bicchiere dopo il concerto che ha osato offrire il 10 giugno alla Libera Repubblica della Maddalena, il sito di Chiomonte in valle di Susa dove i No-Tav si attrezzano per resistere in caso di attacco da parte degli agenti antisommossa. Roccaforte? No: sembra il villaggio di Asterix. Si respira la stessa atmosfera gioiosa del G8 di Genova prima del fatale venerdì: centinaia di persone, giovani e famiglie. Tendopoli, letizia, piacere di esserci, orgoglio. Cucine da campo, birra, pizze, chitarre. Umanità. Il concerto è andato benissimo, attirando molto pubblico: strategia perfetta per allontanare il peggio. «Forse verranno anche gli Statuto – dice Mario, uno dei “difensori” – sempre che non scatti il blitz nella notte tra lunedì e martedì, con l’Italia ipnotizzata dai tele-talk sui referendum».
-
Lou Dalfin coi No-Tav: musica libera per resistere insieme
Libera musica dal “presidio” No-Tav sotto assedio: venerdì 10 giugno sventolerà anche la bandiera occitana tra i castagneti della Maddalena di Chiomonte, le “Termopili” dell’ultima resistenza valsusina contro la Torino-Lione. A rincuorare gli abitanti, che da decenni si oppongono alla grande opera ferroviaria temendo la devastazione del territorio alpino, provvederanno i Lou Dalfin con un concerto militante, liberamente offerto in omaggio alla tenacia dei valsusini. Non è la prima volta che i cantori rock della musica d’Occitania scendono in campo dalla parte della valle di Susa: già nel 2005, durante le proteste di massa dopo il violento sgombero del sito di Venaus, i musicisti cuneesi erano intervenuti sul campo a testimoniare il loro sostegno alla lotta civile dei valsusini.
-
Migliaia insieme in montagna, la lunga notte dei No-Tav
Cronaca dell’ultima notte dalla Libera Repubblica della val Clarea; oggi è il 30 maggio, la prossima sarà di nuovo una notte di veglia in attesa di qualcosa di cui faremmo volentieri a meno. Alla fine sembrava di parlare dei parenti. Quelli un po’ scomodi che arrivano senza essere invitati. «Arrivano?», «Sì, arrivano», «Speriamo che vengano stasera», «Arrivano o non arrivano?». Il tam tam era partito venerdì, proseguito sabato tutto il giorno: «Verranno fra domenica e lunedì mattina». E’ sicuro. Le voci si rincorrono. Da Torino imprenditori chiedono che si apra questo benedetto cantiere della Tav, si apra «a qualunque costo», anche a costo di usare la forza, lo chiedono a Maroni.
-
Tav, nessuna pietà: piegare la valle di Susa ad ogni costo
Nessuna pietà per la valle di Susa: questione di ore, e i militanti No-Tav saranno nuovamente attaccati dalle forze antisommossa, pronte a sgombrare il campo “ad ogni costo” su ordine del governo per consentire l’apertura a Chiomonte del primo cantiere della Torino-Lione entro il 31 maggio. Si teme che l’assalto venga sferrato nella notte fra domenica e lunedì, scrive “Il Fatto Quotidiano”, una volta diradatasi la folla accorsa numerosa, sabato 28, per colorare la protesta lungo i tornanti del Colle delle Finestre su cui si è arrampicato il Giro d’Italia. Ma non c’erano solo attivisti valsusini: ha raggiunto i No-Tav una delegazione di operai della Fincantieri, per sostenere la resistenza della valle di Susa contro la maxi-opera «inutile», mentre i cantieri navali di Genova e Napoli sono sotto minaccia di chiusura.