Archivio del Tag ‘Bruxelles’
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Denaro per noi, non contro di noi: tutti a lezione da Wray
Decenni di crisi e di stentata sopravvivenza grazie all’aiuto dello Stato. Poi arriva l’uomo di Detroit, e che fa? Appena la Fiat rialza la testa, anziché rilanciare il lavoro, ne approfitta per demolire cinquant’anni di diritti: fine dell’umanesimo operaio. E’ la globalizzazione, si giustifica Marchionne. La dittatura della finanza: un padrone remoto che emana diktat e impone contratti-capestro, prendere o lasciare. Il tutto, nell’assordante impotenza della politica, ridotta a subire gli ordini impartiti dai tecnocrati di Bruxelles, i maggiordomi dei veri padroni del mondo: le grandi multinazionali, il super-potere finanziario che ricatta popoli interi con lo spettro del debito. Come se ne esce? In un solo modo: recuperando sovranità. A cominciare dalla moneta: non più un cappio al collo, ma una leva formidabile a nostra completa disposizione, progettata per il nostro benessere dal nostro maggiore “sindacato”: lo Stato.
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Pogrom contro i Rom: se anche a Torino saltano i nervi
«La crisi nella quale sprofonderemo sarà così grande, così grave e così improvvisa da farci perdere ogni sicurezza: a quel punto, quando il nostro standard di vita sarà a rischio, avrà buon gioco il primo infame che si alzerà a gridare che è tutta colpa degli immigrati, dei musulmani, dei Rom». Profezia di Giulietto Chiesa, applaudita recentemente in un’affollata assemblea No-Tav in valle di Susa. Rom? E’ toccato proprio a loro, il 10 dicembre, a Torino: il loro campo assaltato e incendiato dopo la denuncia di uno stupro, poi rivelatasi completamente inventata. «Il pogrom di Torino contro un campo nomadi – dice Gad Lerner – ci ricorda che la barbarie è sempre lì dietro l’angolo». Semmai la notizia è un’altra: stavolta, a cedere, è una città come Torino, una vera “capitale dell’accoglienza”.
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Barnard: sarà un strage, riusciranno dove Hitler fallì
L’Europa collassa, salta l’Eurozona, crollano tutte le nostre economie tranne una: quella tedesca. Scenario che riporterà il Vecchio Continente alla situazione precedente il 1999, ma a condizioni da sogno per la Germania. Che, con un euro a due velocità o anche col suo ritorno al marco, sarà vista dai mercati come l’unica scialuppa di salvezza su cui dirottare capitali, mentre noi rimarremo a secco, agonizzanti. In più, i veri manovratori della Merkel, e cioè le mega-industrie dell’export “neomercantile” della Germania, si troveranno con decine di milioni di lavoratori europei a due passi da casa, disposti a sgobbare per loro a ritmi da lager e con stipendi da Cina. E l’impero germanico dell’export si presenterà al mondo dei grandi mercati del domani (Brasile, Cina, India, Est asiatico) con prodotti a prezzi competitivi. Ironia della storia: trionfale dominio teutonico, proprio là dove Hitler fallì.
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Europa nemica, tagli e diktat: esautorati Stati e cittadini
L’accordo di Bruxelles sancisce la nascita di una nuova Europa basata sull’austerità e sul rigore di bilancio. E’ il trionfo dell’ideologia economica liberista più conservatrice e antisociale, che da scelta politica viene eretta a norma vincolante, come fosse una necessità oggettiva. Gli Stati rinunciano definitivamente al loro ruolo economico di stimolo alla crescita e allo sviluppo attraverso la sostenibilità del debito pubblico, e quindi attraverso la spesa pubblica, per perseguire un unico obiettivo: il raggiungimento del pareggio di bilancio per mezzo di drastici tagli alla spesa pubblica che ricadono, inevitabilmente, sulle fasce più povere della popolazione europea. E’ la sconfitta del sogno di un’Europa sociale e solidale, la vittoria dell’idea di Europa propria delle forze politiche di centrodestra, in particolare del centrodestra tedesco.
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Passera: sì alla Tav, senza uno straccio di spiegazione
Sono vent’anni che la valle di Susa formula inutilmente la stessa domanda: per favore, volete spiegarci a cosa serve la Torino-Lione? Appena insediatosi al governo, il super-banchiere Corrado Passera risponde a modo suo, cioè come tutti gli altri ministri che l’hanno preceduto: la linea Tav si deve fare, punto e basta. L’Italia – persino quella di oggi, con l’acqua alla gola – non ha tempo per rispondere a trascurabili domande del tipo: perché mai gettare al vento 20 miliardi di euro per un’opera inutile? E così, al posto della risposta tanto attesa, ai valsusini viene ancora una volta riservato il solito trattamento: repressione, militarizzazione del territorio e spietata criminalizzazione del movimento popolare No-Tav.
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“Ribelli” di Bengasi in Siria per la prossima guerra Nato
Sta arrivando una guerra ancora più sporca di quella appena conclusa in Libia per rovesciare Gheddafi col pretesto umanitario. Nuovo obiettivo: Damasco, anticamera di Teheran. “Libia 2.0” uguale Siria? No, peggio: «E’ più “Libia 2.0 remix”», col solito alibi “R2p”, cioè “responsabilità di proteggere”, ovvero «i civili bombardati fino alla democrazia», ma stavolta senza neppure la copertura dell’Onu, perché Russia e Cina opporranno il veto. E mentre anche la Turchia soffia sul fuoco, Hillary Clinton scalda i reattori degli F-16: alla televisione indonesiana ha appena annunciato che in Siria sta per scatenarsi «una guerra civile», ben finanziata e «ben armata» da un’opposizione zeppa di disertori, ma non solo: il nuovo regime di Tripoli ha inviato al confine siriano 600 miliziani, reduci della “rivoluzione” contro Gheddafi.
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Napoleoni: la farsa è finita, l’Europa ci lascia affondare
«La cosa migliore per l’Italia sarebbe un default pilotato: rinegoziare il debito e ricominciare da zero. Ipotesi che questo governo non prenderà mai in considerazione, perché è un governo neoliberista, di euro-burocrati, che difenderà l’euro anche quando è indifendibile e sacrificando il futuro del paese». Loretta Napoleoni è drastica: siamo senza soldi, non ci sono vie d’uscita diverse e il 9 dicembre quasi certamente l’Europa ci saluterà. «E’ ora di smascherare la propaganda: Francia e Germania cercheranno di salvare le loro banche, prima che l’Italia. Quando tutti se ne renderanno conto, cioè fra pochi giorni, ogni scenario sarà possibile: compreso quello che sconvolse l’Argentina».
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Euro-dittatura: potere assoluto a chi ha sbagliato tutto
Si sentono molte teorie del complotto sul perché le cose in Grecia e in Italia sono andate come sono andate. Ciò che sappiamo è che due premier eletti democraticamente sono stati rimossi dai bulli di Bruxelles. Non erano più accettabili. Nel caso del signor Papandreou, ha osato bestemmiare in pubblico, ha utilizzato la parola “referendum”: inaccettabile, doveva andarsene. Il signor Berlusconi? Era irrecuperabile. Le cose in Grecia possono sembrare gravi, ma in Italia abbiamo il signor Monti, ex commissario europeo, uno degli architetti della zona euro: disastro! Un non-eletto, neanche membro del Parlamento quando tutta questa storia ha avuto inizio. E ha composto una vetrina di persone, nessuna delle quali eletta democraticamente. Siamo davanti ad una mostruosità. E’ tutta una coincidenza? No, si tratta di controllo.
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Svendere l’Italia in 30 giorni: l’ultimo diktat dei cannibali
Un nuovo diktat della Ue impone all’Italia di mettere immediatamente a mercato le residue quote pubbliche nelle grandi società strategiche (Eni, Enel, Finmeccanica etc.). Pena sanzioni economiche. I grandi gruppi capitalistici franco-tedeschi si preparano a fare shopping in Italia. Nella giornata di ieri, c’è stato un incontro che è passato abbastanza inosservato: quello tra il commissario europeo agli affari interni, Michel Barnier, e il presidente del Consiglio, Mario Monti. L’incontro è durato oltre due ore e mezza, ma non si è parlato delle misure anticrisi per l’Italia. La “questione” infatti era un’altra.
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Decide tutto Bruxelles, il nostro voto non conta più
La democrazia europea è praticamente finita: gli spagnoli possono ancora bocciare Zapatero, ma il governo Rajoy dovrà vedersela innanzitutto con Bruxelles, i cui tecnocrati non-eletti avranno l’ultima parola sul futuro della Spagna, così come su quello degli altri paesi membri, fino ai casi limite dell’Italia e della Grecia, già sostanzialmente commissariate. Giro di vite definitivo: il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, e quello della Commissione europea, José Manuel Barroso, hanno annunciato che nelle prossime settimane presenteranno un piano per rafforzare ulteriormente i poteri di “sorveglianza, intervento e sanzione” degli organi tecnocratici centrali europei nei confronti degli Stati membri.
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Germania, piano segreto: commissariare il resto d’Europa
La Germania ha un piano segreto per la creazione di un Fondo monetario europeo che potrà essere in grado di sostituirsi alla sovranità degli Stati membri in difficoltà. Lo scrive il “Daily Telegraph” online citando un documento di sei pagine del ministero degli Esteri tedesco. Il documento esamina anche esplicitamente le possibili strade per limitare le modifiche ai trattati per renderne più facile la ratifica. Questo – scrive il quotidiano britannico – anche per dissuadere Londra da un referendum sull’Ue. Il Fondo avrà il potere di mettere i Paesi in crisi in amministrazione controllata e di gestire la loro economia.
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Auerback: l’Unione Europea è un’associazione a delinquere
Imbranata nel salvare chi è nei guai – la crisi greca poteva essere risolta subito, se solo la Germania non avesse frenato la Bce – ma poi bravissima nel sovvertire la democrazia. L’Unione Europea? «Efficace e spietata quanto una ben rodata associazione a delinquere». Parola di Marshall Auerback, economista del Levy Institute di New York. Indignato per la doppia liquidazione, pressoché contemporanea, di Papandreou e Berlusconi, sostituiti da euro-burocrati non eletti e cresciuti nel vivaio della famigerata Goldman Sachs. Papademos e Monti? Due perfetti esemplari della «“mafia finanziaria” che ha distrutto il pianeta a partire dal 2008», ora al comando di Grecia e Italia con un unico mandato: far pagare alle famiglie il disastro dell’economia drogata dai finanzieri che dominano Bruxelles.