Archivio del Tag ‘Berlusconi’
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Feltri “avverte” Fini, evocando un dossier imbarazzante
Dopo il primo attacco frontale contro il presidente della Camera, accusato di criticare Berlusconi da sinistra (immigrati, diritti, bio-testamento), Vittorio Feltri è passato agli “avvertimenti”: in un editoriale intitolato “Il presidente Fini e la strategia del suicidio lento”, il direttore del “Giornale” fa riferimento ad un «fascicolo» del 2000, su «faccende a luci rosse riguardanti personaggi di Alleanza Nazionale». Tutto questo, mentre il 15 settembre la Rai rinuncia a “Ballarò” (e Mediaset a “Matrix”) per lasciare via libera allo speciale di Bruno Vespa, in prima serata, sulla ricostruzione in Abruzzo. Ospite, il premier Silvio Berlusconi.
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Attenti alla Germania, risveglio europeo della sinistra
Tramortiti da un’agenda politica ipnotizzata dalle avventure del berlusconismo, non ci siamo accorti di un «evento internazionale di grande portata», anche per le prospettive politiche italiane, come «la straordinaria vittoria della Linke, il partito della sinistra tedesca». Lo afferma Moni Ovadia dalle colonne dell’Unità. «Questo risultato – sottolinea – non è un episodio rapsodico, ma è stato costruito sulla base di un preciso progetto politico fondato sui grandi valori e sulle battaglie per la giustizia sociale che da sempre sono patrimonio specifico delle sinistre», almeno di quelle rimaste fedeli al mandato originario: tutelare i diritti delle fasce sociali più esposte.
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Un presidente “abbronzato” anche in Italia?
Se un cittadino dalla pelle non perfettamente candida aspirasse a incarichi politici in Italia, sarà meglio che ci ripensi. “Non vorrei tra cinque anni e un mese trovarmi un presidente abbronzato”, ha dichiarato Roberto Calderoli l’altra sera a Treviso. Il ministro leghista si era già distinto per un’analoga sortita nei confronti della sua concittadina italiana Rula Jebreal. Imitato dal presidente del Consiglio che rivolse la stessa “carineria” a Barack Obama. Tali affermazioni desterebbero scandalo se pronunciate da uomini di governo in qualsiasi altro paese occidentale. E delineano, all’interno della maggioranza di centrodestra, una spaccatura su principi della massima rilevanza
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Casini: il dopo-Berlusconi è già cominciato
«Vogliamo costruire un’Italia diversa, perché è chiaro che il dopo-Berlusconi è già cominciato. Alla fine di questa legislatura capiremo se sarà possibile costruire una proposta di governo che si emendi dal populismo e dal radicalismo ideologico. Che finiscono, peraltro, per degenerare in fenomeni razzisti». Così Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc ed ex presidente della Camera, in un’intervista al settimanale cattolico “Famiglia Cristiana” si allinea con Gianfranco Fini, colpito dall’ennesimo attacco a mezzo stampa, firmato Vittorio Feltri, che lo accusa di contrastare Berlusconi.
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Contro Berlusconi, appello per la libertà di stampa
Ha raggiunto in poche ore le 220 mila firme l’appello dei giuristi Franco Cordero, Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky in favore della libertà di stampa e contro la reazione del premier Silvio Berlusconi alle “dieci domande” rivoltigli dal quotidiano “La Repubblica”: il giornale diretto da Ezio Mauro, protagonista di una campagna di stampa contro il premier per i presunti scandali sessuali che avrebbero coinvolto il profilo istituzionale del capo del governo, è stato citato per danni: mossa ritenuta intimidatoria, visto che «in una democrazia non si processano le domande». Stessa sorte per il quotidiano l’Unità, guidato da Conchita de Gregorio, cui il premier ha ora richiesto un risarcimento di 2 milioni di euro.
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I vescovi: contro i migranti, leggi disumane
«L’ennesima tragedia, in cui dei deboli muoiono per l’indifferenza dei forti o a causa di leggi contrarie ai principi dell’umanità e della carità». Così il vescovo di Agrigento, monsignor Francesco Montenegro, definisce sul “Corriere della Sera” la vicenda dei migranti morti in mare al largo di Lampedusa. «Questa ennesima tragedia – dice il vescovo – deve farci riflettere, interrogare ma soprattutto farci sentire colpevoli: ci stiamo sempre più allontanando dal Vangelo, con le nostre omissioni stiamo uccidendo nuovamente il Cristo». E’ «contrario al principio della vita», aggiunge, non aiutare «questi poveri fratelli mentre sono in condizioni precarie, in balia del mare».
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Ferrero: ronde xenofobe, pericolose e illegittime
Lo scontro che si è avuto fra sedicenti ronde para-fasciste a tutela della sicurezza e le contro-ronde antifasciste è il prodotto delle scelte sciagurate assunte dal governo Berlusconi, scelte che stanno alimentando in tutto il nostro Paese spinte xenofobe e razziste, ispirate alla logica della “giustizia fai da te”, logica che alimenta reazioni e violenze. I rischi per la democrazia che derivano da simili provvedimenti sono sotto gli occhi di tutti. Con questo provvedimento non si risolvono i problemi della sicurezza, anzi li si aggrava rendendo ancora più difficile da svolgere il ruolo delle forze dell’ordine, che a questo punto sono e saranno sempre più chiamate a “vigilare sui vigilantes”!
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Giallo Calipari: aveva nemici persino in Australia
Un baule di quelli che si usavano un tempo nelle famiglie del Sud per conservare la biancheria pregiata o i cimeli di famiglia. In quella cassa di legno nella casa romana di Nicola Calipari era chiuso un documento impolverato dal titolo: ‘Relazione sulla missione in Australia presso la National Crime Authorithy’. Quella relazione, datata 1988, rappresenta un momento importante della vita professionale e privata del funzionario del Sismi, (il servizio segreto militare) che ha sacrificato nel 2005 la sua vita per salvare quella della giornalista del ‘manifesto’, Giuliana Sgrena, rapita in Iraq.
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Di Pietro: Beppe Grillo e la casta impaurita del Pd
Hanno respinto la candidatura di Grillo quelli del Piddì! Quello che più deve deprimere nel mondo della rete e della società civile è la motivazione: “Fa parte di un movimento che ci ha criticato”. Grillo non viene respinto “in quanto Grillo”, ma in quanto rappresentante di una moltitudine di persone! Quindi il riconoscimento formale è: esiste un movimento nel Paese di cui nessuno parla, ed esiste perché nel momento in cui si mette in gioco per confrontarsi e far sentir la propria voce, in quel momento i suoi rappresentanti vengono esclusi.
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Grillo: dalla legge-porcata al referendum-porcata
Sarebbe ora di abolire, in Italia, l’istituto del referendum: vanificato sistematicamente dalla “casta” al potere, che lo trasforma in una beffa. Lo afferma Beppe Grillo dal suo visitatissimo blog, in un intervento nel quale prende posizione sulla consultazione referendaria del 21 giugno, nella quale si propone di modificare la legge elettorale: ridurre il “premio di coalizione”, penalizzando gli alleati a beneficio dell’unico partito che ottiene più voti. «Dalla legge-porcata, per usare una definizione del suo inventore, il leghista Calderoli, siamo passati al referendum-porcata: una immensa, colossale presa in giro».
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Nucleare Alessandria, l’udienza slitta al 30 giugno
Senza esito l’udienza del 16 giugno: il Consiglio di Stato riesaminerà il caso del nucleare ad Alessandria solo il 30 giugno, dopo aver visionato documenti forniti all’ultimo minuto. Nuovo colpo di scena, quindi, nella complessa battaglia politica e legale che oppone gli ambientalisti alessandrini, sostenuti da Beppe Grillo, alla Sogin di Bosco Marengo, società pubblica (ex Fabbricazioni Nucleari, Enea) attraverso cui il governo Berlusconi, con il consenso della Regione Piemonte, intende procedere alla dismissione dell’impianto, trasformandolo di fatto nel primo deposito autorizzato di materiale radioattivo d’Italia, sia pure “temporaneo”.
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Italia nucleare: verdetto cruciale il 16 giugno
Sì alla discarica radioattiva di Bosco Marengo, in provincia di Alessandria? Malgrado lo stop imposto dal Tar del Piemonte su richiesta degli ambientalisti, l’esecutivo ha trasferito il problema al Consiglio di Stato, annullando così il vittorioso ricorso ecologista. Il governo Berlusconi, appoggiato dalla Regione Piemonte, teme che la bocciatura del deposito alessandrino possa frenare il ritorno al nucleare: in base alla legge, infatti, l’attività atomica in Italia potrebbe riprendere solo dopo aver individuato un unico deposito nazionale per le scorie, un impianto speciale di massima sicurezza, che oggi ancora non esiste. Si conta quindi di aggirare l’ostacolo, riabilitando vecchi depositi come quello di Alessandria. Legalmente? Lo dirà il Consiglio di Stato il 16 giugno.