Archivio del Tag ‘Berlusconi’
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Revelli: come guarire l’Italia, ipnotizzata dalla Tv
Un popolo di schiavi, senza più regole e con istituzioni in via di estizione. Un deserto sociale, un linguaggio di plastica: il nostro, quello imposto dalla televisione. Il sociologo Marco Revelli invoca «un atto di secessione etica ed estetica prima ancora che politica», per bucare la bolla mediatica che ci avvvolge: serve «un gran rifiuto di questa logica del racconto e di questa tecnica del linguaggio», per cantare fuori dal coro, lontano dal «grande circo messo in piedi dal grande illusionista», Silvio Berlusconi, poi imitato da Veltroni e soci.
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Berlusconi-Putin: nucleare italiano fra tre anni
Nucleare italiano fra tre anni, grazie alla nuova tecnologia sviluppata insieme alla Russia. Lo ha annunciato Silvio Berlusconi incontrando il premier russo Vladimir Putin a Lesmo il 26 aprile. Nell’agenda dei due leader, la sicurezza energetica: attraverso i rispettivi dicasteri alla ricerca scientifica, Italia e Russia hanno siglato l’accordo per il programma “Ignitor”, che si avvale degli esperimenti realizzati dal professor Bruno Coppi e sostenuti da prestigiosi scienziati russi e italiani. Riguardo al futuro energetico mondiale, Berlusconi sostiene che l’accordo può segnare «una svolta» per il nucleare.
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Rivolta-choc di Fini, Berlusconi: dimettiti
Ha fatto più opposizione Gianfranco Fini in mezza giornata che il centrosinistra in 15 anni, chiosa il blog di Beppe Grillo dopo la rissa Fini-Berlusconi che il 22 aprile ha chiuso l’infuocata direzione del Pdl, segnando la rottura definitiva tra i due leader: il primo a chiedere confronto interno, il secondo a subirlo. «E’ finita un’epoca», annota Massimo Franco sul “Corriere della Sera”: l’immagine di Fini e Berlusconi che si accusano in pubblico «archivia sedici anni di sodalizio politico» e inoltre «getta un’ombra sul futuro della maggioranza, del governo e della stessa legislatura», alla vigilia di una «guerriglia quotidiana, anche in Parlamento, capace di destabilizzare il Paese».
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Dignità politica: Fini-Berlusconi, il dado è tratto
Non sappiamo come andrà a finire lo scontro politico tra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi. E sinceramente poco ce ne importa. Poco ce ne importa perché, comunque vada a finire, sia che nascano i gruppi parlamentari di Pdl-Italia sia che il premier sappia rispondere alle questioni politiche poste dal presidente della Camera, il dado comunque è tratto. Al di là dei resoconti dei quotidiani, infatti, ieri non è andato in onda un ennesimo battibecco politico degno di una puntata di “Porta a Porta” o “Annozero”: quella è solo l’apparenza, descritta alla perfezione dai cronisti parlamentari.
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Italia offesa dall’Afghanistan, il governo protesta
Finalmente il governo italiano si muove per difendere Emergency: una lettera del premier Silvio Berlusconi sarà recapitata il 14 aprile al presidente dell’Afghanistan, Hamid Karzai, insieme ad un “messaggio personale” del ministro degli esteri, Franco Frattini. «È ora che chi di dovere si dia una mossa», incalza Gino Strada da SkyTg24. «L’Italia ha tutti i mezzi per poter dire semplicemente “consegnateci i nostri tre connazionali subito e in ottime condizioni”». L’arresto è «una manovra politica» per screditare Emergency, manovra «molto offensiva per il nostro paese».
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Cacciari: ignorare Berlusconi, fra 3 anni va a casa
«Smettiamola di parlare di lui, tanto Berlusconi fra tre anni va a casa: è pacifico, è assodato». Così l’ex sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, nella registrazione di “Otto e Mezzo” in onda il 2 aprile su “La7”. Alla richiesta di Lilli Gruber di spiegare come mai abbia questa certezza, Cacciari risponde: «Altrimenti come interpretare le cose che sono successe quest’anno? Non sono né un dietrologo né un complottista, ma è chiaro ed evidente che un fotografo non sta per un anno intero a 200 metri dalla villa del premier, con Putin, così».
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Lerner: sconfitta storica per il centrosinistra
Torno dalla cena pasquale e faccio i conti con quella che si profila come una sconfitta di proporzioni storiche. Perchè non solo ribadisce l’egemonia della destra, anche dopo la pessima prova di governo che ha dato, ma ne modifica pure i connotati. Facendo della Lega – decisivo lo sfondamento di Roberto Cota in Piemonte – il perno culturale intorno a cui si riorganizza il conservatorismo italiano. La sinistra perde il modello emiliano, impoverito dal dalemismo di Vasco Errani (sopravvive invece la più aperta esperienza toscana) senza trovare né in Puglia né in Lazio un’alternativa interna al Partito Democratico.
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Santoro: Berlusconi mi caccia dalla Rai? Vada via lui
Chi deve uscire dalla Rai è Berlusconi, che ha dimostrato di saper stare nel privato possedendo tre reti. Non certamente noi. E’ lui che deve stare zitto, rappresenta la concorrenza. Cominci Berlusconi a uscire dalla Rai invece di far scrivere ai suoi giornali che dovrei essere io ad andarmene. Quando è sceso in campo aveva detto che non avrebbe toccato neanche una pianta, invece sta arando tutto il giardino estirpando quanto c’è di buono.
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Santoro web: sfondato il muro della censura Rai
“The times they a-changin’”, cantava Bob Dylan nel 1964, anticipando il terremoto del Sessantotto. I tempi stanno per cambiare? «Ci vuole una rivoluzione, perché in questa Italia, schiava da trecent’anni, non vedo dignità da nessuna parte», scandisce Mario Monicelli, il grande vecchio del cinema italiano, dalla clamorosa kermesse mediatica messa in piedi da Michele Santoro il 25 marzo a Bologna per aggirare il bavaglio elettorale imposto agli info-talk della Rai per la prima volta nella storia della nostra democrazia. Un trionfo a reti unificate: record di streaming web e dirette su Current, SkyTg24, YouDem e, alla fine, anche RaiNews24
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Monicelli: Italia senza dignità, serve una rivoluzione
Gli italiani, gli intellettuali, gli artisti, sono poco coraggiosi? Sì, lo sono sempre stati. Sono stati vent’anni sotto un governo fascista, ridicolo, con un pagliaccio che stava lassù. Avete visto quello che ha combinato. Ci ha mandato l’Impero, le falangi romane lungo Via dell’Impero; ha fatto le guerre coloniali, ci ha mandato in guerra. Eravamo tutti contenti, che c’era uno che guidava lui, pensava lui, “Mussolini ha sempre ragione”, tutti stavano “bòni e zitti”. Adesso il grande imprenditore ha detto: «Lasciatemi governare, votatemi, perché io mi sono fatto da solo, sono un lavoratore, sono diventato miliardario, vi farò diventare tutti milionari».
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Ferrara: solo Fini può portare Berlusconi al Quirinale
Un patto con Gianfranco Fini conviene a Berlusconi e anche al Paese. Lo scrive Giuliano Ferrara su “Panorama”, interpretando le recenti tensioni tra premier e presidente della Camera e indicando al Cavaliere una soluzione politica, con due obiettivi: «Guidare la legislatura verso un esito di successo» e poi «puntare alla presidenza della Repubblica». Secondo Ferrara, «Fini è il migliore alleato possibile per Silvio Berlusconi», perché «è la chiave politica del successo», l’unico capace di «tesser la tela di riforme peraltro impossibili contro opposizione e Quirinale».
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Gramellini: panico, il Signor Tv oscura la sua creatura
A dieci giorni dal voto, la politica riempie i teatri e irrompe sul web, ritorna al passato e va nel futuro, ma diserta malinconicamente il presente: la televisione. Una situazione surreale, come se alla vigilia dei Mondiali chiudesse la Domenica Sportiva. Chiunque osservi la scena da una prospettiva più evoluta della nostra, per esempio dallo Zimbabwe, vedrà conduttori televisivi che trasferiscono i talk show nelle piazze e politici in preda alla sindrome di invisibilità che chiamano i giornali per proporre e in qualche caso elemosinare interviste sui siti.