Archivio del Tag ‘Beppe Grillo’
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Rivolta-choc di Fini, Berlusconi: dimettiti
Ha fatto più opposizione Gianfranco Fini in mezza giornata che il centrosinistra in 15 anni, chiosa il blog di Beppe Grillo dopo la rissa Fini-Berlusconi che il 22 aprile ha chiuso l’infuocata direzione del Pdl, segnando la rottura definitiva tra i due leader: il primo a chiedere confronto interno, il secondo a subirlo. «E’ finita un’epoca», annota Massimo Franco sul “Corriere della Sera”: l’immagine di Fini e Berlusconi che si accusano in pubblico «archivia sedici anni di sodalizio politico» e inoltre «getta un’ombra sul futuro della maggioranza, del governo e della stessa legislatura», alla vigilia di una «guerriglia quotidiana, anche in Parlamento, capace di destabilizzare il Paese».
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Sputtanare l’Italia: un Grillo Mannaro a Londra
Nel 2010, per la prima volta nella mia vita ho fatto un tour all’estero con lo spettacolo “Incredible Italy”, un avviso ai naviganti sulla capacità di contagio, nel bene e nel male, dell’Italia. Ultimamente soprattutto nel male. Siamo un Paese straordinario che ha esportato il fascismo, le banche, la mafia. Noi ci siamo abituati, abbiamo anticorpi millenari, ma gli altri sono indifesi. Come i pellerossa con il vaiolo, i maya con il morbillo. Il virus si può sviluppare in malattie spaventose: il nazismo, i crack del 1929 e del 2008, Al Capone e Cosa Nostra.
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Travaglio: il suicidio del Pd, malgrado l’Sos di Grillo
Il Partito Democratico ha perso due milioni di voti sulle ultime elezioni regionali e ha sbagliato un bel po’ di candidati, e poi se l’è presa con Beppe Grillo, il “fuoco amico” che gli avrebbe sottratto voti, specialmente in Piemonte dove Mercedes Bresso ha perso di misura su Roberto Cota. Grillo ha risposto alla sua maniera, ha detto: «No, è la Bresso che ci ha tolto un sacco di voti: se non si presentava lei vincevamo noi». E’ questione di punti di vista. Il programma della Bresso somigliava paurosamente a quello di Cota, specie sul Tav, il treno che per trasportare le merci ad alta velocità sventrerà la valle di Susa con un cantiere che durerà, secondo le stime, una ventina d’anni.
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Grillo: non cercate scuse, avete sbagliato tutto
Vi avevamo avvertito: stiamo arrivando. Malgrado la partita «tra bari», in cui «la combine elettorale era preparata a tavolino», mezzo milione di italiani ha votato per il “Movimento 5 Stelle”, tra l’altro presente in sole cinque regioni. «Hanno votato molti giovani che erano disinteressati della gestione della cosa pubblica: è l’inizio di un percorso». Beppe Grillo, vincitore delle elezioni regionali al nord insieme a Umberto Bossi, commenta la sua irruzione sulla scena politica italiana: non cercate alibi, avverte, per giustificare la sconfitta di una nomenklatura deludente, che sta letteralmente franando.
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Grillo e No-Tav: la val Susa affonda Mercedes Bresso
E’ il risultato più clamoroso d’Italia, al fotofinish: meno di 10.000 voti di differenza. Con Roberto Cota e appena lo 0,4% di vantaggio, la Lega Nord conquista il Piemonte e mette fine al lungo regno di Mercedes Bresso. Decisivo il voto della valle di Susa, che malgrado sia schierata a sinistra si è affidata largamente a Beppe Grillo, l’unico a gridare “No-Tav” traducendo la protesta in proposta elettorale: dopo un mese di oscuramento mediatico totale, a seggi chiusi, finalmente è stato concesso al suo candidato, Davide Bono, di fare dichiarazioni davanti alle telecamere: «Sbagliato pensare che abbiamo affondato la sinistra: senza di noi, semplicemente, il 4% degli elettori non avrebbe votato».
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Legalità e informazione: al voto l’emergenza-Italia
Più legalità e più informazione, perché sono sempre i più deboli a pagare il prezzo della corruzione e di un’informazione non libera. Queste le due maggiori emergenze nell’Italia alle prese con la crisi, ora di fronte al test di elezioni regionali incattivite da una campagna elettorale avvelenata, aperta dal “pasticcio” delle liste Pdl in Lazio e Lombardia e chiusa dalle polemiche sulla clamorosa protesta di Michele Santoro con la sua edizione-pirata di “Annozero” dal PalaDozza di Bologna, da cui il giornalista ha sfidato in modo spettacolare e senza precedenti il bavaglio, altrettanto clamoroso, imposto dal governo agli info-talk della Rai.
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Elezioni, Tav: la solitudine della valle di Susa
Centomila abitanti e un unico, grande problema: l’alta velocità ferroviaria Torino-Lione, contestata dalla grande maggioranza della popolazione della valle di Susa ma sostenuta in modo bipartisan da Pd e Pdl, che ora chiedono – anche ai valsusini – un voto per le elezioni regionali. Il ricorso alle urne è il massimo esercizio di democrazia, nel quale esprimere la volontà popolare su cui si fondano le istituzioni. Questo però sembra non valere per la valle di Susa, che non ha nessuna possibilità di esprimersi facendo davvero pesare il proprio orientamento: entrambe le leadership del sistema bipolare, infatti, hanno già deciso che la protesta della valle contro la Tav non avrà cittadinanza politica.
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Addio casta, liberiamo la politica dal virus del denaro
Il denaro è il più potente infestante creato dall’uomo. Contagioso più della peste, corrosivo più dell’acido muriatico, devastante più della sifilide. Non esiste una modica quantità di denaro. Soldo chiama soldo. Il denaro in politica è il contrario della politica. Per osmosi la politica diventa denaro, i Comuni società per azioni, i partiti comitati di affari. L’obiezione più scontata è che per fare politica ci vogliono i soldi. Il famoso costo della politica. Chi vuole fare politica se la paghi, se vuole dei contributi li chieda ai cittadini. Se verrà eletto deve essere retribuito correttamente per la funzione sociale che svolgerà, se ha un impiego gli deve essere conservato.
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Contro il razzismo, anche Napolitano diventa nero
Mentre l’Italia il 1° marzo farà a meno di badanti, operai e braccianti per il primo “sciopero degli immigrati”, protesta in giallo che scatterà in 60 piazze, sospinta da 50.000 adesioni su Facebook come anche in Francia, Spagna e Grecia, in queste ore è stato pubblicato un manifesto dedicato ai Rom schedati, agli africani di Rosarno perseguitati e a tutte le vittime anonime del razzismo. “Non toccare il mio amico” è l’iniziativa lanciata dall’Ong “Sos Razzismo”, che ha diffuso il “manifesto contro il razzismo in Italia”, sottoscritto da Oliviero e Lola Toscani, autori dell’immagine della campagna: una Gioconda di colore e un Napolitano nero.
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Valle di Susa, no alla strategia della tensione
Amnesty International sta «acquisendo informazioni» sui fatti di Coldimosso, la località della valle di Susa dove la sera del 17 febbraio due militanti No-Tav, un ragazzo e una donna, sono finiti all’ospedale in serie condizioni dopo le cariche della polizia decise per interrompere l’assedio alla trivella in azione per i sondaggi della Torino-Lione. Il 19 febbraio, intanto, fiaccolata di protesta del movimento No-Tav e poi, in serata, un dibattito al salone polivalente di Bussoleno contro “mafia e strategia della tensione in valle di Susa”.
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Grillo: tanto meglio se i politici spariscono dalla tv
La chiusura delle trasmissioni politiche, o presunte tali, prima delle elezioni è una boccata d’aria pura. E’ l’eliminazione di una parte dei miasmi della “feccia che risale il pozzo”. La misura andrebbe estesa a ogni emittente privata con effetti definitivi con una eccezione. Le trasmissioni potrebbero continuare ad andare in onda solo se non invitassero più alcun politico. I nostri dipendenti devono scomparire dalle televisioni e dalle prime pagine dei giornali. La politica non è una passerella di figuranti. Sono stati eletti per lavorare in Comune, alla Regione, nel Parlamento italiano e in quello europeo. Sono pagati dai cittadini per produrre risultati, non per occupare l’informazione.
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Grillo: il Pd obbedisce a tutti, tranne che ai propri elettori
Il Pdmenoelle è un partito pieno di domande. Boccia (who is Boccia?) mi chiede se ho mai letto le cose che ha scritto. Lo confesso, non le ho mai lette, ma forse le hanno lette i pugliesi prima delle Primarie. «Pretendo che le famiglie del San Paolo di Bari non paghino nulla e i benestanti come me e Vendola paghino di più. E, per farlo, occorre aprire le porte della gestione dell’acquedotto pugliese alla competizione tra privati». Chi l’ha detto? Proprio lui, Boccia. E l’alleanza con l’Udc di Caltagirone, possibile candidato alla gestione dell’acquedotto chi l’ha voluta? Sempre lui, Boccia. La Puglia ha preso atto e lo ha mandato a fanculo.