Archivio del Tag ‘benessere’
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Niente lezioni da Draghi, la sua cura è la nostra rovina
La dichiarazione rilasciata da Mario Draghi la mattina del 15 ottobre è segno di sarcastica arroganza della classe finanziaria. Mario Draghi, prossimo presidente della Banca Centrale Europea, che ha detto di essere dalla parte degli “indignati”: «Anche noi siamo arrabbiati contro la crisi, figuriamoci i ventenni che non trovano lavoro». Ciò significa che non appena prenderà il suo posto di presidente della Banca, Mario Draghi tasserà le transazioni finanziarie nella stessa misura in cui tassa il mio stipendio? Che la Bce erogherà finalmente un reddito di cittadinanza per tutti i disoccupati europei? Chiederà ai governi europei di investire nuovamente i soldi tagliati alla scuola, e di riassumere i dipendenti pubblici e privati licenziati per effetto delle misure deflazioniste e privatistiche della passata gestione della Bce? Ne dubito.
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Economia verde, anziché crescita senza benessere
Nella seconda metà del secolo scorso quasi tutti i paesi del Sud del mondo si sono indebitati per promuovere una crescita (allora si chiamava “sviluppo”) che non è mai venuta. Poi, non potendo ripagare il servizio del debito, sono stati tutti presi sotto tutela dal Fmi, che ha loro imposto privatizzazioni e riduzioni di spesa analoghe a quelle imposte oggi dalla Bce e dal Fmi ai paesi cosiddetti Piigs: con la conseguenza di avvitare sempre più la spirale del debito. La letterina (segreta) che la Bce ha spedito al governo italiano per dirgli che cosa deve fare quei paesi la conoscono bene: ne hanno ricevute a bizzeffe, e sono andati sempre peggio. Viceversa, le economie cosiddette emergenti sono quelle che avevano scelto di non indebitarsi, o che ne sono uscite con un default: cioè decidendo di non pagare – in parte – il loro debito.
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Italia ko, ma resta il quarto paradiso mondiale dei ricchi
«Il convento è povero, ma i frati sono ricchi»: battuta storica, che l’allora ministro delle finanze Rino Formica – socialista autocritico e battitore libero – usò per tratteggiare la situazione del Psi craxiano poco prima della caduta sotto i colpi di Tangentopoli. Lo stesso aforisma oggi calzerebbe a pennello per l’Italia: in uno Stato fra i più inguaiati al mondo per le finanze pubbliche dissestate, brilla il successo planetario dei suoi super-ricchi, che surclassano inglesi e francesi, australiani e olandesi. Nell’Italia prostrata dalla crisi e ora dalla manovra “lacrime e sangue” imposta dalla Bce, il forziere del benessere privato – beni, conti bancari, quote azionarie – resta al riparo da qualsiasi tempesta e sfiora il record europeo dei tedeschi, superato solo da americani e giapponesi.
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Rivoluzione edilizia: posti di lavoro grazie alla decrescita
Emergenza lavoro? Per battere la crisi non serve la ripresa della crescita. Può sembrare un ossimoro, ma non lo è: l’occupazione del futuro, fatta di lavoro utile, può venire solo con la decrescita. Lo sostiene Maurizio Pallante, fondatore del Movimento per la Decrescita Felice, che ricorre all’esempio dell’edilizia: le case-colabrodo, che in Italia sprecano in riscaldamento i due terzi dell’energia che bruciano, finiscono per gonfiare il Pil – alla voce “consumi energetici” – ma sono costose, inquinano e contribuiscono all’alterazione del clima. Invertire la rotta? Basta ristrutturare gli alloggi, isolandoli meglio: costeranno meno, non inquineranno più. E i cantieri daranno lavoro a migliaia di addetti. Decrescerà il Pil, ma non certo il benessere.
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Benessere senza crescita: strategie per la nuova era
Fra quarant’anni, secondo le previsioni dell’Onu, il mondo sarà abitato da 9 miliardi di persone: potrebbero raggiungere lo standard di benessere garantito dai livelli Ocse solo se il volume dell’economia planetaria fosse 15 volte quello attuale, cioè 75 volte quello del 1950. E se poi allunghiamo la proiezione fino alla fine di questo secolo, la popolazione mondiale avrebbe bisogno di una crescita economica pari a 40 volte l’attuale, cioè un volume 200 volte superiore a quello del 1950. Fantascienza? Ovviamente. Lo dimostra la crisi terminale del sistema, scattata nel 2008: se già oggi risulta impossibile puntellare l’edificio che crolla, sarebbe folle pensare che possa crescere ancora. Unica via d’uscita: ripensare il mondo, come un pianeta dove ci sia benessere senza più bisogno di crescita continua.
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Scacco al potere, grazie alla Strategia della Lumaca
Partiti? No, grazie. Il sistema non è riformabile. E’ “impazzito”, perché presuppone una crescita infinita, mentre le risorse sono finite. «Non è sufficiente conquistare il potere per cambiare il mondo: abbandoniamo questa illusione». Rassegnarsi, allora? No, tutt’altro. Cambiare è possibile, a patto che si rinunci al potere. Grazie alla “Strategia della Lumaca”, ovvero: attuare subito il cambiamento, anziché delegarlo e, quindi, restare ad attenderlo. E’ la nuova sfida, tutta francese, lanciata dall’Adoc, l’associazione degli “obiettori alla crescita”, protagonista della campagna “Europe-Décroissance”.
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Hobsbawm: benessere per tutti, o non avremo futuro
Il “secolo breve”, il XX, è stato un periodo contrassegnato da un conflitto religioso tra ideologie laiche. Per ragioni più storiche che logiche è stato dominato dalla contrapposizione di due modelli economici – e soltanto due modelli vicendevolmente esclusivi – il “Socialismo”, identificabile con economie a pianificazione centrale di tipo sovietico, e il “Capitalismo”, che copriva tutto il resto. Tale contrapposizione, apparentemente fondamentale, tra un sistema che ambiva a togliere di mezzo le imprese private interessate agli utili (il mercato, per esempio) e uno che intendeva affrancare il mercato da ogni restrizione ufficiale o di altro tipo, non è mai stata realistica.
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Terra ed energia: sì, un mondo alla rovescia è possibile
“Il mondo alla rovescia” è il nuovo libro di Michele Buono e Piero Riccardi, due giornalisti di quella che oggi è probabilmente la più interessante e sicuramente la più libera trasmissione televisiva italiana: “Report” (che torna domenica 11 ottobre su RaiTre). Edito dalle Edizioni per la Decrescita Felice, “Il mondo alla rovescia” non è il primo lavoro svolto in comune dai due autori. Questi, infatti, hanno realizzato assieme reportage, documentari ed inchieste giornalistiche. La loro più che trentennale esperienza li ha portati a collaborare, oltre che con “Report”, anche con “Mixer”, ed a realizzare speciali per il Tg1 e documentari per Rai Educational.
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Benessere, non Pil: avanzano le idee della Decrescita
Da alcuni anni Maurizio Pallante ed il Movimento per la Decrescita Felice mettono al centro dei loro discorsi e delle loro proposte la contestazione al Pil come metro di misura del benessere dei popoli e delle nazioni. Dopo essere stati definiti molte volte dei catastrofisti, dei retrogradi se non addirittura degli ingenui, il profondo senso della messa in discussione di un certo tipo di sviluppo e di una impossibile crescita economica illimitata è stato recepito anche dai massimi livelli del mondo politico europeo. Non più un discorso per “pochi intimi”, la Decrescita si è fatta spazio in ogni ambito.
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Latte crudo gratis, dalla cascina nel cuore della città
Latte crudo, gratis, per tutti i bambini. Lo offre il 4 ottobre Cascina Roccafranca, il centro culturale torinese di via Rubino, un presidio socio-culturale ricavato da quella che fino a qualche decennio fa era una fattoria e oggi è il centro di animazione del quartiere. Latte crudo, dunque, per promovere un prodotto sano e gennuino, che proviene direttamente dal produttore e, per raggiungere il consumatore, fa pochissima strada.
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Felicità sostenibile, Pallante nella valle dei No-Tav
Economia concreta, a impatto zero, per uscire dalla crisi. Risparmio energetico, riciclaggio dei rifiuti, economia verde: niente cemento, no alle grandi opere. La valle di Susa, da anni protagonista delle cronache per la forte protesta popolare contro la Tav Torino-Lione, incontra il fondatore italiano della Decrescita, l’ambientalista Maurizio Pallante, collaboratore di Beppe Grillo e fondatore del Movimento per la Decrescita Felice. Pallante incontrerà i valsusini il 1° ottobre a Bussoleno, al centro polivalente di via Fontan. L’incontro, “Ricette di economia concreta”, affronta l’abc degli stili di vita che la crisi globale ormai impone, alla ricerca della sostenibilità ambientale, economica e sociale.
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Fermiamo questo atroce modello di sviluppo
Un modello di sviluppo atroce, sfuggito dal controllo anche di chi pretende di governarlo, ci sta schiacciando tutti, uomini e donne di ogni mondo. Proiettandoci a una velocità sempre crescente, che la maggioranza non riesce più a sostenere, verso un futuro orgiastico che arretra costantemente davanti a noi – perché è lo stesso modello che lo rende irraggiungibile – crea angoscia, depressione, nevrosi, senso di vuoto e inutilità. In occidente questo modello paranoico è riuscito nell’impresa di far star male anche chi sta bene (566 americani su mille fanno uso abituale di psicofarmaci). Esportato ovunque, per la violenza dei nostri interessi