Archivio del Tag ‘Arabia Saudita’
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Rivolta araba, ora s’infiamma anche il Golfo del petrolio
La Libia brucia e di certezze se ne vedono poche. In Egitto e in Tunisia si cerca di costruire il loro nuovo mondo. Tutto ruota, per ora, attorno all’asse del Nord Africa. Il Golfo Persico è attraversato da correnti non meno impetuose e, rispetto all’Europa e al Nord America, i cambiamenti potrebbero avere un impatto anche maggiore di quanto visto fino a ora. L’Arabia Saudita, per esempio. La monarchia di Riad vive la crisi più profonda della sua storia. La casa reale non ha un candidato al trono. O ne ha troppi, che è poi l’altra faccia della stessa medaglia. Oggi è la “giornata della rabbia”, in Arabia Saudita.
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Svolta in Libia: contro Gheddafi anche l’Arabia Saudita
Se il vento di rivolta arriverà all’Arabia Saudita, dovremo aspettarci «una nuova guerra di invasione»: l’Occidente non può permettersi di perdere il controllo sul primo fornitore mondiale di petrolio. Il fantasma saudita, evocato in modo esplicito nei giorni scorsi da Lucia Annunziata, è ora al centro dell’agenda americana della crisi in Libia: «Quando il gioco si fa duro, una telefonata a Riad torna sempre buona». Questa almeno la tesi di Robert Fisk, l’inviato del quotidiano britannico “The Independent”, uno dei massimi conoscitori del grande gioco mediorientale. E’ proprio dall’Arabia Saudita che la Casa Bianca attende il via libera per la spallata finale a Gheddafi.
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Giovani arabi: rivoluzione Al Jazeera, l’Occidente balbetta
Non è quello del comunismo. E, per ora, non lo si può chiamare “fantasma della democrazia”. E’ una rivolta da fine dell’Impero. E’ uno dei sintomi della crisi globale del pianeta, che progressivamente sta sostituendo, e sostituirà completamente in pochi anni, tutte le agiografie adoranti della globalizzazione imperiale. E’ un figlio di molti fattori, che non possono essere ridotti a uno, come gran parte della stampa occidentale sta scribacchiando in questi giorni. Non è la rivoluzione dei “social network” americani, anche se vi hanno contribuito. Non è la rivoluzione democratica all’occidentale, anche se questo aspetto fa capolino, per esempio in Egitto.
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Bin Laden e Impregilo: Arabian Connection made in Italy
Impregilo, la società di costruzioni general contractor del Ponte sullo Stretto di Messina, concorrerà in Arabia Saudita alle gare per la realizzazione di impianti di dissalazione dal valore complessivo di 4 miliardi di dollari. E, secondo quanto dichiarato dal suo amministratore delegato Alberto Rubegni, lo farà in associazione con la controllata Fisia Italimpianti e con la Bemco, società del Saudi Binladin Group (Sbg), il colosso finanziario della famiglia bin Laden operante nei settori delle opere pubbliche, delle telecomunicazioni e dell’editoria.
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Amanda Simpson, diritti trans e terrore planetario
Forse è eccessivo l’entusiasmo con il quale è stata accolta la notizia della nomina di Amanda Simpson come consigliere del Dipartimento del Commercio di Washington: la prima transessuale ad assumere un incarico governativo negli Usa, grazie al presidente Barack Obama, ha finora diviso le opposte tifoserie (progressisti in festa, conservatori scandalizzati) mettendo in ombra il ruolo – tutt’altro che trasparente – del colosso militare industriale dalla quale la Simpson proviene, e i cui interessi si teme sia destinata a tutelare, direttamente dalla sua nuova posizione nel governo federale statunitense.
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Italia boom, è il secondo produttore mondiale di armi
Non solo moda e cibo. Anche fucili, pistole, bombe, velivoli, mezzi blindati e corazzati. E’ la nuova frontiera del made in Italy, il record dell’export nazionale: l’Italia ha superato la Russia ed è ora il secondo produttore mondiale di armi, dopo gli Usa. Nel 2008, l’industria italiana ha infatti venduto armamenti per 3,7 miliardi di dollari. Cifre da capogiro, per un mercato di cui si parla pochissimo, rappresentato da prodotti-emblema, ad alta tecnologia, come l’elicottero d’attacco A-129 Mangusta, il primo progettato in Europa, e l’ormai celebre veicolo blindato Lince, che protegge le pattuglie dalle mine in agguato tra le insidiose piste afghane.
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11 settembre, nuove rivelazioni: l’America mentì su tutto
«Sono trascorsi 8 anni da quel tragico 2001 e ancora non conosciamo la verità su quello che accadde l’11 settembre». Lo afferma Giulietto Chiesa, autore del bestseller “La guerra infinita” (Feltrinelli) e del documentario “Zero”, accolto con interesse in tutta Europa. «Chi come noi dubitò fin dall’inizio delle versioni ufficiali – scrive, in un lungo reportage per “Megachip” – fu bollato come antiamericano e complottista: cioè furono definiti complottisti quelli che cercavano di smascherare il complotto, non quelli che lo costruirono. Malgrado tutto, comunque, la verità avanza». Clamorose rivelazioni, confessioni, libri: si disegna lentamente il più colossale depistaggio della storia.
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Morire a Kabul, tra i signori dell’oppio e dell’uranio
Via le truppe dall’Afghanistan? Lo chiedono Umberto Bossi (Lega Nord) e Paolo Ferrero (Rifondazione comunista) dopo l’attentato a Kabul che il 17 settembre ha ucciso 6 parà della Folgore, ferendone altri 4 e infliggendo all’Italia il più grave lutto, dopo la strage irachena di Nassiriya. Mentre Bossi auspica che «i nostri ragazzi» tornino a casa «per Natale», Ferrero chiede il ritiro immediato: «La presenza del contingente italiano in Afghanistan è figlia di una politica assurda e sbagliata. Non è bastata neppure a garantire elezioni regolari, visti i colossali brogli da parte del governo-fantoccio di Hamid Karzai, denunciati dagli osservatori internazionali».
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Energia solare, l’Australia batte ogni record
Energia pulita, grazie al sole, verso una spettacolare riconversione a impatto zero. L’Australia si prepara a costruire entro tre anni, nel deserto, la centrale a energia solare più grande del mondo, battendo l’attuale record della California. La centrale solare termica australiana dovrebbe generare 250 megawatt di elettricità nei periodi di punta, sufficienti per alimentare circa 100 mila abitazioni, con un costo di avviamento pari a 600 milioni di euro. Sviluppando gli impianti con investimento di 7 miliardi, in pochi anni l’energia prodotta dal sole del deserto consentirà all’Australia di rispondere almeno al 20% del proprio fabbisogno.
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Russia e Iran, nuovi signori dell’energia mondiale
Russia, Iran e Venezuela oggi possiedono le chiavi energetiche del mondo. Quanto basta per spingere le grandi potenze emergenti, Cina e India, sempre più lontano dall’orbita Usa. Così si spiegano le grandi manovre in corso sullo scacchiere internazionale, il “grande gioco” più che mai in corso, dal Mar Nero al Mar Caspio, fino all’Afghanistan. Questa l’analisi di Pepe Escobar, pubblicata su “Asia Times”. «Un Iran nucleare – spiega – metterebbe inevitabilmente il turbo al nuovo emergente mondo multipolare. L’Iran e la Russia stanno di fatto mostrando alla Cina e all’India che non è saggio fare affidamento sulla potenza degli Stati Uniti per controllare il petrolio del Medio Oriente arabo».
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Torri: tutte le menzogne su Hamas e i piani per distruggere Gaza
Il seguito di avvenimenti che è sfociato nella micidiale operazione “Piombo fuso”, lanciata da Israele contro Gaza il 27 dicembre