Archivio del Tag ‘ambiente’
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Tumori, infarti e ictus: più malattie se la Terra si surriscalda
Se il pianeta ha la febbre, ci ammaliamo anche noi: non si scappa, il global warming è una colossale calamità naturale a orologeria. I mutamenti climatici hanno un impatto devastante sull’ambiente e anche sulla salute, come documentato nel recente convegno di Arezzo cui hanno aderito studiosi, ricercatori, associazioni come i Medici per l’Ambiente e istituzioni, dalle Regioni al ministero della salute. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno si perdono 5 milioni di anni di vita a causa del riscaldamento globale e la mortalità umana cresce del 3% per ogni grado di aumento della temperatura.
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Caso Vassallo: un nuovo tipo di politico da ammazzare
Segnatevi questa data sul calendario: per la prima volta, in Italia, la criminalità organizzata ammazza un politico ambientalista e proprio per il suo impegno sull’ambiente, la sostenibilità, la riqualificazione, l’energia. Mi auguro sia anche l’ultimo, ma qualcosa mi dice che probabilmente non sarà così. Finora, gli amministratori locali che sono finiti crivellati dalle “menti raffinatissime” si erano messi per traverso sui soliti traffici di cemento e calcestruzzo, appalti, opere pubbliche. Stavolta no. Mi dicono amici vicini ad Acciaroli che, da quando Vassallo era sindaco, sembrava di stare in una città del Trentino. E non solo per quanto riguarda gli spazi pubblici: anche i negozi, le aree private, erano rinate ad una nuova vita.
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Il futuro: fagioli sul fuoco, signorile frugalità
La frugalità non è più una virtù, è stata sostituita dallo spreco che, oltre ad esser comodo, crea profitto. Mangiare e bere diventano un buon affare, resiste alla crisi. Tutti vogliono mangiare, bere e dormire in un letto. Poco importa se il prezzo è alto. Se si vuol vivere con il trekking a cavallo si devono procurare queste cose: pochi possono permettersi l’estremo lusso di non farlo. E parlare di frugalità diventa, per questo, signorilità assoluta. Ovviamente frugalità per scelta, non per dannazione.
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Ambientalisti della domenica, per un pugno di voti
Ha un senso chiudere le città alla circolazione automobilistica la domenica, quando il traffico è già di per sé scarso, con l’ambizione di ripulire l’aria e le coscienze per qualche ora, in attesa che arrivi il lunedì con il classico corollario di tangenziali intasate, ingorghi e volumi di traffico schizofrenici? Ha un senso decidere i blocchi della circolazione domenicali senza curarsi minimamente delle condizioni meteorlogiche, quando sabato è appena arrivato il vento di favonio a ripulire l’aria o lunedì sono previste precipitazioni che abbatteranno una parte degli inquinanti presenti in atmosfera?
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Nucleare? Yes, we can. Obama: green economy atomica
Nucleare? Yes we can. Il presidente americano Barack Obama, rompe a sinistra l’ennesimo tabù, e annuncia, dopo uno stop lungo trent’anni, la costruzione di nuove centrali atomiche «sicure e pulite». Una mossa per spingere su lavoro e clima, le due parole chiave con cui Obama e i democratici cercano di risalire la china e recuperare elettori in vista del voto di novembre di medio termine. Per ora l’investimento a favore del nucleare è di otto miliardi di dollari (circa sei miliardi di euro) ma, assicura Obama, «è solo l’inizio», visto che triplicherà questa cifra.
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Inceneritori-killer, nuovo dossier dall’Inghilterra
Nuove prove dalla Gran Bretagna sulla pericolosità dei termovalorizzatori per la salute umana. Il sito della Uk Health Research ha pubblicato uno studio sulla mortalità infantile nei distretti circostanti l’inceneritore di Kirklees, nella regione dello Yorkshire e Humber. Dagli esiti della ricerca, consultabile sulla mappa della zona, è emerso che nei distretti posti sottovento rispetto all’inceneritore il livello di mortalità infantile è anormalmente alto, pari al 9,6 per mille, mentre nei distretti sopravento il tasso è circa dell’uno per mille. Il termovalorizzatore di Kirklees produce energia dall’incenerimento di rifiuti solidi urbani.
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Etiopia, il business italiano delle maxi-dighe difettose
Gioiello idroelettrico made in Italy, è crollato a due settimane esatte dall’inaugurazione, avvenuta il 13 gennaio alla presenza del ministro degli esteri Franco Frattini. Si tratta del Gilgel Gibe II, il tunnel di 26 chilometri costruito per generare energia sfruttando la differenza di altitudine fra il bacino della Gilgel Gibe I e il fiume Gibe. Il cuore naturale dell’Etiopia, lungo la valle del fiume Omo, è un paradiso che sta per sparire, ingoiato da grandi interessi: dietro a questo misero flop, infatti, c’è un intreccio di business a nove cifre, sostenuto negli ultimi 15 anni da Etiopia, Italia ed Europa.
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Marche, no all’eolico: energia verde, ma non all’italiana
A Urbania, l’antica Casteldurante del Ducato di Urbino, si è votato domenica sull’installazione di 24 pale eoliche, alte 120 metri, sui monti soprastanti: clamorosamente l’81 % degli elettori ha votato “no” dopo un dibattito vivo, ricco di informazioni. Le obiezioni che hanno fatto breccia: si tratta di paesaggi molto belli e integri dove turismo e agriturismo cominciano a rendere, di terreni franosi, di un ecosistema assai delicato, popolato da specie animali e vegetali pregiate e così via. Un voto contro l’eolico? No, un voto per un eolico pianificato in modo attento
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Susa, No-Tav a valanga: no allo scempio, in nome dell’Italia
In bilico nei sondaggi, se Mercedes Bresso perdesse la presidenza del Piemonte per pochi voti, sa che lo dovrebbe anche alla valle di Susa, che il 23 gennaio ha risposto con un corteo popolare di proporzioni addirittura clamorose alle voci – tendenziosamente alimentate – che davano ormai per esaurita la protesta contro l’alta velocità Torino-Lione. Al centro-sinistra, che dopo ogni sconfitta elettorale rimpiange puntualmente di aver perso (a favore della Lega Nord, ad esempio) la propria capacità di rappresentare territori, la valle di Susa manda un avvertimento esplicito, firmato da almeno 40.000 persone
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Airaudo: Tav senza futuro, figlia dell’economia della crisi
Mi aspettavo questa risposta, penso che il movimento popolare fosse forte e chi gufava – confondendo l’iniziativa di contrasto e di presidio sulle trivelle con l’opinione diffusa contro la Tav in valle di Susa – si sbagliava: non c’è il riflusso del movimento, l’opinione è molto forte e, dentro questa crisi, pensare di investire le poche risorse pubbliche su grandi infrastrutture vuol dire avere ancora in mente l’economia che ha generato questa crisi. E quindi credo che questo movimento oggi stia dando una lezione pacifica, di democrazia, di determinazione e di consenso.
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Tav e sviluppo sostenibile, i diritti della maggioranza
La storia, checché ne dica Grillo dal suo predellino, insegna che la crescita della nostra città e del Piemonte, e dell’intero Nord, è stata fortemente correlata con il potenziamento e la modernizzazione delle infrastrutture di trasporto. Francesco Manacorda su questo giornale ha giustamente invitato a riflettere su cosa sarebbe stato dei nostri territori se nella metà dell’800 non si fosse fatto il traforo del Frejus. Se si ragiona un attimo, L’Alta Velocità non è nient’altro che la modalità normale con cui ci si sposterà per ferrovia sul medio lungo raggio nel XXI secolo. Un po’ come è avvenuto quando si è cominciato a sostituire le vaporiere con le motrici elettriche.
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Anche la Fiom in corteo per fermare la Torino-Lione
Autoporto di Susa, sabato 23 gennaio 2009, ore 14. «No alla Tav, no ai sondaggi: fuori le mafie dalla valle di Susa, no al partito trasversale degli affari». Un appuntamento importante, la grande manifestazione popolare con la quale i No-Tav contano di misurare la propria forza, dimostrando di essere maggioranza, a dispetto dei “poteri forti” che li danno per sconfitti. Dopo la visita del leader della sinistra Paolo Ferrero e quella, a sorpresa, di Beppe Grillo, il movimento riceve aiuti anche dai metalmeccanici: Giorgio Airaudo, segretario della Fiom piemontese, annuncia che parteciperà alla marcia di sabato contro la Torino-Lione.