Archivio del Tag ‘Alex Zanotelli’
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No-Tav, se i ferrovieri festeggiano la “valle che resiste”
Il concentramento per la manifestazione era a Vaie, non si riusciva a partire perché dai paesi vicini subito prima e subito dopo Vaie (Sant’Antonino e Condove), e relative stazioni ferroviarie, un fiume in piena di gente si rovesciava letteralmente in strada così che altri cortei (in senso opposto) si stavano formando. Che sarebbe stata una grande, grandissima manifestazione lo si era capito subito. I progetti resi pubblici avevano portato la maggior parte dei consigli comunali a cadere uno dopo l’altro sotto le delibere in opposizione alla grande opera. Le notizie che giungevano aiutavano a mantenere viva l’incazzatura.
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Referendum: si scrive acqua, si legge democrazia
Si scrive acqua, ma si legge democrazia: un milione e 400.000 firme raccolte in tutta Italia rappresentano un record per una campagna referendaria. Nella storia italiana delle consultazioni popolari non c’era mai stata un’adesione così massiccia. Ora servirà la presenza alle urne di 23 milioni di cittadini per rendere valido il referendum, che chiede tre cose: che l’acqua venga dichiarata un bene privo di rilevanza economica, che venga tolta dal mercato e che non se ne faccia in nessun caso profitto. «La cittadinanza attiva italiana ha ottenuto una straordinaria vittoria», commenta Alex Zanotelli, che esalta il valore simbolico dell’acqua, «fonte della vita».
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Sankara: le idee non si possono uccidere
«Sankara era ben cosciente di questo sistema, che oggi chiamiamo globalizzazione, che permette a poche famiglie, trecento o quattrocento, di controllare quasi tutto», afferma Alex Zanotelli, instancabile alfiere dei diritti dell’Africa, ricordando il sacrificio del leader popolare del Burkina Faso, assassinato nel 1987 pochi mesi dopo il celebre discorso alla conferenza di Addis Abeba per la cancellazione del debito del terzo mondo: «Se il Burkina Faso resterà solo in questa richiesta – disse – io l’anno prossimo non sarò qui più a questa conferenza». Lo aveva detto chiaramente: protesta non-violenta, altrimenti «ci elimineranno fisicamente». Così è stato, anche se Sankara non mai tradito la vocazione non-violenta della sua missione politica: liberare l’Africa dalla schiavitù del neo-colonialismo finanziario.
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Diritto alla felicità: raccontare il senso della vita
Felicità raggiunta: si cammina per te su fil di lama. Agli occhi, sei barlume che vacilla; al piede, teso ghiaccio che s’incrina. E dunque, conclude Montale: non ti tocchi chi più t’ama. Felicità: maneggiare con cura. Il mondo sta crollando, fra crisi e guerre? La piattaforma della Bp sta vomitando petrolio nell’Oceano, manco fosse una piaga biblica? Ok, tutto vero. Ma guai a perdersi d’animo. Se un mondo felice è pura utopia, il diritto alla felicità esiste, eccome: sancito dalla dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America, e ora “interpretato” da un coro di voci e volti, famosi e non, pronti a dire la loro sulla merce più preziosa dell’umanità.
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Erri De Luca con Emergency, Cavalli: Italia, che vergogna
Trecentomila firme, alla vigilia della manifestazione nazionale indetta il 17 aprile a Roma, in piazza Navona dalle ore 14.30, a sostegno di Emergency dopo l’arresto di tre operatori umanitari con l’accusa (ridicola) di fiancheggiare terroristi e la chiusura dell’ospedale di Lashkargah, ingombrante avamposto contro i crimini di guerra e unico presidio sanitario nella regione dell’Helmand. «Sono convinto che contro Emergency sia stata attuata una manovra militare per rimuovere un testimone scomodo, un organo di pace», dichiara Erri De Luca.
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Giustizia per Sankara, l’ultima speranza dell’Africa
Francia e Usa si decidano ad aprire i loro archivi, 22 anni dopo il crimine più infame organizzato in Africa: l’omicidio del presidente Thomas Sankara, eroe nazionale dell’indipendenza del Burkina Faso, la “terra dei puri” liberata dal giogo coloniale e imperialistico, all’epoca in cui ancora si chiamava Alto Volta. Il missionario italiano Alex Zanotelli è fra le personalità che hanno ora sottoscritto il clamoroso appello internazionale per giungere finalmente alla verità (giudiziaria, storica e politica) sulla tragica fine di Sankara e del suo straordinario esperimento di liberazione.
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Zanotelli: bolletta salata, i poveri restano senz’acqua
Quanto sta accadendo in queste ore a Zingonia, in provincia di Bergamo, è sconvolgente. Centocinquanta famiglie di migranti – che abitano in sei condomini – sono da due giorni senza acqua, dopo l’azione di distacco del gestore A2A. L’azienda lombarda – che è la stessa che gestisce l’inceneritore di Acerra – non ha tenuto in nessun conto la difficilissima situazione economica delle famiglie di Zingonia, molte delle quali con bambini piccoli, tagliando i tubi e mettendo due rubinetti pubblici in strada.
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Rumiz: silenzio sull’acqua, super-business per far cassa
«La storia dell’umanità lo dice chiaro. Chi governa l’acqua, comanda. Le prime forme di compartecipazione democratica dal basso sono nate in Italia attorno all’uso delle sorgenti». Lo scontro dunque non è tra pubblico e privato, ma tra controllo delle risorse dal basso e delega totale dei servizi, con conseguente, lucroso monopolio di alcuni. «Oggi potremmo dover rinunciare a un pezzo della nostra sovranità», scrive Paolo Rumiz su “Repubblica” il 18 novembre, data d’inizio della discussione alla Camera del decreto Ronchi che sancisce la privatizzazione delle risorse idriche, affidate alle aziende multi-utility.
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Zanotelli: la Camera fermi l’esproprio dell’acqua
«Privatizzare l’acqua è una follia: è come pensare di privatizzare l’aria». Alex Zanotelli, missionario cattolico in prima linea sul fronte della pace e dell’ambiente, prende posizione contro il voto del Senato che il 4 novembre ha sancito la privatizzazione dell’acqua, concludendo un iter parlamentare avviato nel 2008 dal governo Berlusconi: gestione del servizio idrico a imprenditori o società, mediante gara d’appalto, entro il 31 dicembre 2010. «Quella legge è stata approvata il 6 agosto 2008, mentre l’Italia era in vacanza», sottolinea Zanotelli.
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Zanotelli: se l’acqua non sarà più nostra, come in Bolivia
Una volta era la Terra, coltivata da tutti, comunitariamente. La gente apparteneva alla terra, ma la terra non apparteneva alla gente. Poi, nell’Inghilterra dei Tudor, si cominciarono a recintare i terreni e nacque così la proprietà privata. Nei secoli seguenti ci siamo spartiti tutto: prima è stata la volta dei mari, oggi di proprietà di questa o quella nazione, poi è stata la volta dei cieli e dell’aria, divisa in corridoi aerei. Ora, tocca ai beni comuni. È il caso dell’acqua, è il caso dell’Italia.
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L’Anticasta: identikit dell’Italia pulita, che funziona
Un altro mondo è possibile. Anzi, è già cominciato, scoprendo che la virtù (pubblica) è anche conveniente, per tutti. Energia, risorse, fonti rinnovabili, riciclo dei rifiuti, mobilità sostenibile: è il vangelo contemporaneo dell’anti-casta, quella dei Comuni Virtuosi, che in tutta Italia promuovo progetti speciali e adottano tecnologie ecologiche a beneficio dell’ambiente e, in primo luogo, dei cittadini. Una grande esperienza, quella dei “Comuni a 5 stelle”, che – col patronicio di Beppe Grillo, Dario Fo e Maurizio Pallante – ora è racconta in un bel confanetto, libro e dvd editi dalla Emi, al quale ha collaborato anche “Libre”.
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Zanotelli: no al comando Africom già rifiutato da Spagna e Sudafrica
«No alla base italiana dell’Africom, centro strategico Usa per il controllo militare dell’Africa». Il missionario comboniano Alex Zanotelli