Archivio della Categoria: ‘segnalazioni’
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Anche la Fiom in corteo per fermare la Torino-Lione
Autoporto di Susa, sabato 23 gennaio 2009, ore 14. «No alla Tav, no ai sondaggi: fuori le mafie dalla valle di Susa, no al partito trasversale degli affari». Un appuntamento importante, la grande manifestazione popolare con la quale i No-Tav contano di misurare la propria forza, dimostrando di essere maggioranza, a dispetto dei “poteri forti” che li danno per sconfitti. Dopo la visita del leader della sinistra Paolo Ferrero e quella, a sorpresa, di Beppe Grillo, il movimento riceve aiuti anche dai metalmeccanici: Giorgio Airaudo, segretario della Fiom piemontese, annuncia che parteciperà alla marcia di sabato contro la Torino-Lione.
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Grillo a Susa: Tav, crimine contro l’umanità di domani
«Vogliono indebitare il popolo italiano per 30 miliardi, per un’opera che non vedranno neppure: è un crimine, contro l’umanità che deve ancora nascere». Un crimine che sa di truffa, basato su dati oblsoleti o fasulli, «voluto da malati di mente di settant’anni, che confondono Pil e debito pubblico». Così Beppe Grillo il 21 gennaio a Susa, davanti a un migliaio di militanti, ha dato la carica alla resistenza civile dei valsusini contro la Torino-Lione in vista della grande manifestazione popolare prevista per sabato 23 gennaio a Susa: «Vogliono prendervi per stanchezza e sono sempre più forti, ma voi avete un Dna che non si piega».
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Sciopero stranieri, adesioni Facebook al 1° marzo in giallo
Sarà una manifestazione in giallo: è quello il colore scelto per la prima “giornata senza migranti”, in programma in Italia per il 1° marzo 2010, in risposta alla francese “Journée sans immigrés: 24h sans nous”. Un centinaio di persone ha partecipato a Milano alla presentazione del “Primo Marzo 2010 – Sciopero degli stranieri”: ispirata e gemellata con l’omologa manifestazione ideata a Parigi, la giornata italiana senza stranieri si propone di far capire cosa succederebbe «se i quattro milioni e mezzo di immigrati che vivono in Italia decidessero di incrociare le braccia per un giorno».
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Il Senegal agli haitiani: tornate in Africa, avrete terra e lavoro
Un tetto e un pezzo di terra da coltivare. E’ la clamorosa offerta che il Senegal rivolge ai superstiti del devastante terremoto di Haiti: «Se volete tornare a casa, in Africa, vi accogliamo a braccia aperte: avrete un riparo e un lavoro». Il presidente senegalese Abdoulaye Wade ha dichiarato ufficialmente di voler favorire il «ritorno» in Africa degli haitiani, offrendo una terra ai discendenti degli schiavi deportati dagli europei sull’isola caraibica, che nel ‘700 diedero vita alla prima vittoriosa rivolta della storia contro gli schiavisti.
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Val Susa, 5.000 in corteo contro il rogo del presidio No-Tav
«In nemmeno 24 ore è arrivata la risposta, determinata e senza paura, del popolo No-Tav». Una replica immediata e imponente: almeno 5.000 persone hanno partecipato, il 17 gennaio, alla fiaccolata indetta per reagire all’incendio che, la sera prima, aveva devastato il “presidio” No-Tav di Bruzolo, divorato dalle fiamme dopo che i militanti, nel pomeriggio, avevano animato a Torino un corteo di 3.000 persone contro l’alta velocità Torino-Lione, presente anche l’europarlamentare dell’Idv Gianni Vattimo. In serata, l’incendio al “presidio” di Bruzolo aveva fatto temere il ritorno, in valle di Susa, alle tensioni del 2005.
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«Non fidarti di Fini», Craxi latitante avvertì Berlusconi
Raccontano le cronache politiche che il pranzo di giovedì tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini si è concluso con una “tregua armata”. Cioè, per uno come il premier, abituato a vedere il bicchiere mezzo pieno, male. Eppure doveva saperlo che l’attuale presidente della Camera è un osso duro. Glielo aveva preconizzato, fin dal ‘95, Bettino Craxi, di cui martedì 19 gennaio ricorre il decennale della morte. «Diffida di Fini», gli intimava l’ex segretario socialista, latitante ad Hammamet, in Tunisia. E lo aveva raccontato, nero su bianco, in tre paginette, trovate dalla Digos, durante un sequestro di documenti ordinato dal sostituto procuratore di Mani Pulite
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Maroni: status di rifugiati a tutti gli africani feriti a Rosarno
Lo statuts di protezione internazionale sarà concesso agli immigrati vittime delle violenze a Rosarno. Lo ha annunciato il 17 gennaio il ministro dell’interno, Roberto Maroni, ospite di Fabio Fazio nel corso del programma “Che tempo che fa”, su RaiTre. «Si tratta di una decina di feriti: a loro concederemo questo status», ha spiegato il responsabile del Viminale, distintosi per l’intransigenza nei “respingimenti” di migranti verso le carceri libiche, pratica contestata anche dalle Nazioni Unite a causa del mancato rispetto dei diritti umani. Il caso-Rosarno ha ora cambiato l’atteggiamento del governo italiano?
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Allarme in val Susa, violenza incendiaria contro i No-Tav
Un incendio ha devastato il “presidio” No-Tav di Bruzolo in valle di Susa nella serata di sabato 16 dicembre. Secondo i militanti, accorsi sul posto prima ancora dei vigili del fuoco, si tratta di un attacco doloso: qualcuno ha dato alle fiamme le strutture che dal 2005 danno riparo ai volontari decisi ad opporsi alle operazioni cantieristiche per l’avvio della contestatissima tratta Torino-Lione dell’alta velocità ferroviaria, contro cui nel pomeriggio aveva sfilato a Torino un grande corteo con 3.000 persone, smentendo così le voci di stampa secondo le quali la valle di Susa sarebbe ormai rassegnata a subire l’impatto di un’infrastruttura che la popolazione considera inutile.
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Pandemia, falso allarme: è stata la truffa del secolo
L’influenza A, le cui conseguenze per settimane hanno tenuto in allarme milioni di persone, in realtà era una “falsa pandemia” orchestrata dalle case farmaceutiche pronte a fare miliardi di euro con la vendita del vaccino: l’accusa arriva dal tedesco Wolfang Wodarg, presidente della commissione Sanità del Consiglio d’Europa. Wodarg ha anche accusato esplicitamente le industrie farmaceutiche di aver influenzato la decisione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di dichiarare la pandemia. Si profilano quindi i contorni di una truffa colossale: un disegno criminale attuato per moltiplicare facili profitti con denaro pubblico dopo aver diffuso timori infondati per distribuire un vaccino inutile e forse pericoloso.
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Ferrero: fermate la Tav, la sinistra difende la valle di Susa
«Questa è la concezione della democrazia del governo Berlusconi e della Lega: si riempiono la bocca di federalismo e poi se ne fregano delle popolazioni locali e delle istituzioni che le rappresentano». Paolo Ferrero, leader di Rifondazione comunista, si schiera apertamente a fianco della resistenza civile della valle di Susa contro il progetto dell’alta velocità ferroviaria Torino-Lione, per la quale la nuova serie di sondaggi geognostici è stata per ora bloccata il 12 gennaio dalla ferma mobilitazione dei militanti No-Tav al presidio di Susa, dove è stata occupata l’area destinata alle trivellazioni preliminari per sondare il terreno.
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Primo marzo, giornata senza immigrati anche in Italia
Arriva anche in Italia, nell’Italia di Rosarno, la giornata senza immigrati. Merito di quattro donne, che hanno deciso di aprire una breccia nel muro dell’assuefazione lanciando, in contemporanea alla francese “journe sans immigré, un primo marzo all’italiana. Il movimento è già su internet, dove ha raccolto oltre 20 mila contatti, mentre nei territori sono nati e stanno nascendo i “comitati primo marzo”. L’hanno chiamato «sciopero degli stranieri», astensione dal lavoro per chi potrà farlo, ma anche sciopero dei consumi, degli acquisti o della fame per tutti, italiani e stranieri.
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Susa, i No-Tav bloccano i carotaggi per la Torino-Lione
«Ovunque andrete, in valle Susa, ci saremo noi ad aspettarvi». Circa 300 militanti No-Tav hanno bloccato il 12 gennaio a Susa i tecnici della Ltf, società incaricata di avviare i sondaggi geognostici per la Torino-Lione. Ai tecnici, scortati dalla polizia (presente sul sito già prima dell’alba) è stato impedito di procedere all’installazione del cantiere nell’area dell’autoporto, dove già il 9 gennaio un forte presidio No-Tav aveva scoraggiato l’avvio dei lavori. «Non siamo disponibili a farvi entrare, non cederemo». Il confronto si è svolto in modo civile: militanti irremovibili, anche dopo che le forze dell’ordine hanno fatto presente ai manifestanti le eventuali conseguenze, civili e penali, del loro ostruzionismo.