Archivio della Categoria: ‘segnalazioni’
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Terza Guerra Mondiale? Benvenuti nell’incubo
Quando ci sveglieremo potrebbe essere tardi: saremo prigionieri di un incubo. All’inizio sembrerà un’operazione militare come tante altre, un semplice raid aereo punitivo sull’Iran ribelle. Sarà invece l’inizio della Terza Guerra Mondiale. Non ci credete? Meglio dare un’occhiata, allora, all’ultimo sconvolgente studio prodotto dall’istituto canadese “Global Research” diretto da Michel Chossudovsky, professore emerito di economia all’università di Ottawa, autore di saggi come “La globalizzazione della povertà e il nuovo ordine mondiale”. L’umanità è a un bivio pericoloso, avverte Choussudovsky: dall’atomica di Hiroshima, mai s’era visto un simile dispiegamento mondiale di armi pronte all’uso.
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Bossi allontana il voto, Bersani: governo d’emergenza
La Lega ha in pugno il governo Berlusconi: si va avanti così almeno per qualche mese, tentando di scendere a patti con Fini e lasciando perdere Casini. Dopo aver minacciato a gran voce il ritorno anticipato alle urne, Umberto Bossi ha imposto al premier di stringere i denti e provare a prolungare i tempi parlamentari, senza tentare di ricorrere all’appoggio dell’Udc. E’ questo il risultato del vertice del 25 agosto tra i due leader: voto anticipato scongiurato, ma solo «per il momento». Bossi vuole sfruttare la debolezza del Pdl e non permetterà che Berlusconi riguadagni terreno, mentre il leader del Pd, Pierluigi Bersani, lavora per un “nuovo Ulivo” ma intanto è pronto a un governo d’emergenza.
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Relazioni pericolose: la Cina si avvicina a Israele
“Passeggiata in Israele, la terra del latte e del miele” è il titolo del documentario prodotto dalla tv di Stato cinese Cctv, in collaborazione con il governo israeliano. Dodici puntate che rappresentano una dichiarazione d’amore e di ammirazione promanata dai canali di Pechino a suggello delle relazioni sino-israeliane che vanno ben oltre quelle diplomatiche avviatesi solo nel 1992. Quando, alla fine del mese scorso la Cctv ha presentato la nuova serie televisiva, gli uffici dell’ambasciata israeliana a Pechino hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa dell’emittente di Stato che offre al popolo cinese gli strumenti per conoscere «le meraviglie dello Stato di Israele e il contributo che la civiltà ebraica ha fornito all’umanità».
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Sorpresa, la crociata anti-Rom non premia Sarkozy
I problemi veri? La crisi, il lavoro che manca, l’economia asfittica, il futuro incerto. La plateale cacciata dei Rom dal territorio francese doveva essere la panacea di tutti i mali per puntellare una presidenza traballante, ma il meccanismo si è inceppato: il giocattolo della paura stavolta non ha funzionato. La popolarità di Sarkozy non si è impennata, con variazioni minime i sondaggi la danno intorno al 34-35%. E anche se qualcuno gli concede un 2% di rimonta sull’onda della campagna anti-Rom, non cambia la sostanza di un dimezzamento dei consensi dalle elezioni del 2007. E se fosse che a forza di agitare la bandiera della paura, Sarkozy avesse lanciato un boomerang pronto a ripiombargli adosso come pronostica Ségolène Royal?
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Governi, 007 e boss: l’impero del mercante di morte
L’estradizione negli Stati Uniti chiude la carriera di quello che è ritenuto il principale trafficante d’armi al mondo. Ma è davvero l’ultimo atto? Nella sua biografia, la sentenza con cui venerdì 20 agosto una Corte d’Appello thailandese ne ha deciso l’estradizione negli Stati Uniti potrebbe essere il capitolo finale. Ma non c’è da giurarci, perché quando si parla di Viktor Bout, il trafficante per eccellenza, nulla è sicuro e tutto è avvolto da un alone di mistero e leggenda. E allora, forse, conviene partire proprio da quella che al momento è la fine. L’ultimo capitolo si apre con il suo arresto, nel marzo 2008, in un albergo di lusso di Bangkok, dove – secondo l’accusa – stava negoziando la vendita di una partita di armi a rappresentanti delle Farc colombiane.
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“Non idoneo” a Torino, ottiene la cattedra a Glasgow
«Non idoneo» per l’università di Torino, con le stesse pubblicazioni è diventato “Professor of Urban Design” a Glasgow. E’ la storia paradossale di Sergio Porta, per sette anni ricercatore al Politecnico di Milano, oggi docente ordinario all’università di Strathclyde: un posto di prestigio, il grado più alto del sistema universitario britannico. Non avrebbe lasciato l’Italia, ma è stato costretto a partire: «E’ una decisione che si tenterebbe di non fare. Spesso si ritiene che andare all’estero sia una scelta di comodo, ma tanti sarebbero contenti di non farla, se potessero».
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11 Settembre, il Pentagono accecò la difesa aerea Usa
Mentre i velivoli dirottati piombavano uno dopo l’altro sulle Torri Gemelle, la difesa aerea degli Stati Uniti era “accecata” da simulazioni speciali ordinate dal Pentagono: per almeno un’ora, dopo il primo dei devastanti attacchi nel cuore di New York, i dispositivi di reazione militare sono rimasti letteralmente paralizzati e depistati dal programma “Vigilant guardian”, una simulazione tattica del tutto virtuale. «Il personale militare responsabile della difesa dello spazio aereo Usa – scrive “Megachip” – aveva dei falsi tracciati visualizzati sui propri schermi radar per tutta la durata degli attentati dell’11 settembre 2001». I tecnici del Norad, cuore della difesa aerea americana, erano ancora fuorviati dalle informazioni radar simulate quando ebbe luogo il terzo attacco, quello al Pentagono.
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Via i Rom dalla Francia? La Romania contro Sarkozy
Caccia ai Rom, casa per casa, a colpi di 100 rimpatri forzati al giorno: così Sarkozy spera di recuperare nei sondaggi, dopo l’allarme per il calo di consenso elettorale in vista delle elezioni del 2012. Obiettivo: smantellare 600 campi nomadi, abitati da rumeni e bulgari. Nonostante le proteste della Romania presso l’Unione Europea, il programma voluto da Parigi è organico, metodico, strutturato: le ruspe irrompono, con polizia al seguito, nei campi nomadi. Famiglie di Rom (con la loro distesa di roulotte) bussano alle porte dei municipi, per trovare nuovi insediamenti. Altre vagano per la Francia o puntano sull’Italia, per cambiare aria e ritornare fra qualche mese, calmate le acque.
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Stop alle cluster bomb, ma l’Italia non aderisce
Il segretario generale dell’Onu le chiama «armi ignobili», perché colpiscono soprattutto civili e in particolare bambini. Dal primo agosto è entrata in vigore la Convenzione che le mette al bando. Non hanno aderito Stati uniti, Cina, Israele e Russia, che sono i paesi che detengono più di un miliardo di «bombe a grappolo». Nemmeno l’Italia, paese produttore di cluster bomb, ha ancora ratificato la sua adesione: il motivo? E’ presto detto: in ballo ci sono 160 milioni di euro, ai quali l’Italia, grande produttore di armamenti destinati al mercato internazionale della difesa, non intende rinunciare.
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Minacce di morte: Feltrinelli ferma “Don Vito”
Minacce di morte? Meglio fermare le presentazioni del libro. Lo ha deciso l’editore, Feltrinelli, sospendendo gli incontri pubblici per il lancio del volume “Don Vito”, storia oscura degli intrecci fra “pezzi dello Stato” e la Palermo di Vito Ciancimino, dominata da Cosa Nostra. Le minacce, spiega l’editore in una nota, sono giunte «ad uno degli autori e ai suoi familiari». Il libro è stato realizzato da Massimo Ciancimino, figlio di “don Vito” e ora prezioso collaboratore dell’inchiesta sulla presunta “trattativa Stato-mafia” del ’93, e il giornalista Francesco La Licata, grande esperto di mafia. Un libro illuminante, conferma il grande giallista siciliano Andrea Camilleri.
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Dieci anni dopo, finisce in discarica la tragedia del Kursk
«Ore 13,15. Tutto l’equipaggio si è trasferito dagli scompartimenti 6,7,8 alla nona sezione. Siamo in 23. Abbiamo preso questa decisione a causa dell’avaria. Nessuno di noi è in grado di raggiungere la superficie. Scrivo questo biglietto al buio». Con la precisione del diario di bordo, il capitano Dmitri Koleshnikov annotava gli ultimi istanti di vita a bordo del Kursk. Il sottomarino nucleare russo, ultimo scampolo di una gloria militare andata in malora con il crollo dell’Urss, giaceva a 108 metri di profondità nel mare di Barents, squassato da una doppia esplosione durante un’esercitazione.
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Genchi: contro Fini, gli 007 del network del fango
Penso che ormai l’abbiano capito anche i bambini: c’è un organizzato e collaudato network informativo che opera per neutralizzare e colpire gli avversari pericolosi e favorire chi deve essere rilanciato. Questa centrale si avvale anche di apparati dei servizi segreti. Non hanno altra spiegazione le perle dell’ultimo periodo, dal caso Boffo alle case a Montecarlo di proprietà di An e finite al cognato di Fini, passando dal caso Marrazzo. Prima ancora possiamo ricordare il caso di Silvio Sircana, portavoce del governo Prodi, e se so ancora leggere gli avvertimenti, posso prevedere qualcosa anche per Tremonti. Comunque, nei confronti di chiunque possa dar fastidio al conducente».