Archivio della Categoria: ‘segnalazioni’
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L’uomo che sogna un fucile per Berlusconi
Conosco un uomo che ha un solo sogno e un’unica richiesta. Partiamo dalla richiesta: vorrebbe incontrare il primo ministro Silvio Berlusconi per poter discutere con lui di lavoro. Non è una richiesta da poco, ma chissamai che questo foglio non veleggi fino alle altezze della sua rassegna stampa e da lì su su fino alla buona volontà del nostro premier. Morreno – così si chiama singolarmente l’uomo, Moreno con due erre, a causa di un ufficiale d’anagrafe malavoglioso e disgrafico – nutre una grande fiducia e una sincera stima per Silvio Berlusconi. Riconosce in lui due qualità inerenti il lavoro che sa di poter riferire anche a se stesso, qualità intrinseche al lavorare, che è il lavoro la grande ed esclusiva passione del Morreno: la voglia e il genio.
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Chiomonte, una baita No-Tav per fermare l’ecomostro
Una baita di pietre, nel cuore del bosco di castagni incendiato dai colori dell’autunno. «Sarà il nostro caposaldo civile: da qui resisteremo». Sembra un rifugio alpino. Lo stanno costruendo i volontari No-Tav accanto al sito neolitico della Maddalena di Chiomonte, sopra Susa, all’imbocco del futuro euro-tunnel della Torino-Lione. Seimila anni fa, in piena Età del Ferro, proprio in quei boschi una piccola comunità preistorica elaborò metodi di sussistenza oggi testimoniati dal piccolo museo: utensili per la vita quotidiana, alle pendici delle Alpi. Migliaia di anni dopo, un’altra comunità si organizza per opporre all’apocalisse delle Grandi Opere il suo modello civile: «Vogliamo continuare a poter vivere qui, in modo semplice, grazie ai frutti della terra dei nostri antenati».
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Argentina: morto Massera, il boia fascista della P2
Ex ammiraglio della marina, feroce carnefice della stagione orribile dei desparecidos argentini, mai redento, dichiarato demente per salvarlo dal carcere, era membro della loggia P2 di Licio Gelli e ancora sotto inchiesta da parte della magistratura italiana. Emilio Eduardo Massera, uno dei più crudeli esponenti della dittatura fascista che terrorizzò l’Argentina dal 1976 al 1983, è morto a 85 anni colpito da un ictus mentre si trovava all’Ospedale Navale di Buenos Aires. La sua “specialità”: torturare a sangue i prigionieri, caricarli su un aereo e precipitarli ancora vivi, dal cielo, nelle acque del Rio della Plata.
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Fini archivia Berlusconi: si rassegni, il futuro sono io
C’era una volta in America: è sulla musica di Ennio Morricone scritta per il kolossal di Sergio Leone che un emozionato Luca Barbareschi lancia dalla platea perugina del 7 novembre la leadership post-berlusconiana di Gianfranco Fini, artefice di “Futuro e libertà”, presentato come una rockstar dal viceministro Adolfo Urso. Il tempo è scaduto, avverte Fini: Berlusconi si dimetta, o ritiriamo la nostra delegazione di governo. Un clamoroso ultimatum, sottolinea il direttore di “Repubblica”, Ezio Mauro: «Sarà Fini a gestire l’eutanasia di Berlusconi o il premier terremoterà ancora una volta lo scenario?». Una cosa è certa: «Berlusconi sa vincere le elezioni ma poi non riesce a governare tenendo insieme gli alleati».
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Afghanistan, ora la Nato si affida agli elicotteri russi
Quando comparve nei cieli afghani nel 1979 seminò il terrore: tra i “mujaheddin” ma anche tra gli osservatori Nato. Perché era il primo “carro armato volante” della storia, in grado di trasportare 8 fucilieri e soprattutto di incenerire colonne corazzate con una potenza di fuoco mai vista, razzi e missili che prima di allora erano installati solo sui “caccia”. Trent’anni dopo, l’elicottero Mi-24 Hind tornerà a solcare lo spazio aereo afghano. Secondo la Nato, è ancora oggi la macchina da guerra più adatta a quelle impervie vallate, specie se affidata al nuovo esercito di Kabul. L’Alleanza Atlantica ne sta trattando l’acquisto dalla Russia. Perplesso Mikhail Gorbaciov, che avverte: «L’unico modo per vincere, in Afghanistan, è andarsene subito».
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Crisi, l’America impaurita non si fida più di Obama
Barack Obama incassa una dura sconfitta, ma evita una débacle irrimediabile: nelle elezioni di medio termine i democratici franano alla Camera ma conservano il Senato. Un rovescio che rientra nel tradizionale ciclo politico americano: andò peggio a Reagan, Clinton e Bush, che a metà legislatura persero entrambi i rami del Parlamento. Ma i precedenti storici non bastano ad evitare lo choc, scrive Federico Rampini su “Repubblica”, perché alla Camera le dimensioni dell’avanzata repubblicana sono travolgenti: è il più grosso ribaltamento dei rapporti di forze dal 1948. «In due anni – rileva Rampini – Obama sembra avere dilapidato gran parte del patrimonio di consensi, l’aureola di carisma, l’alone di speranza che avevano circondato la sua vittoria nel 2008».
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Marcegaglia e Bersani: Italia nel fango, senza governo
«Più che a Palazzo Chigi, Berlusconi dovrebbe stare all’osteria». Se Antonio Di Pietro usa la formula più netta per ribadire il concetto espresso dallo stesso Bersani («Berlusconi se ne vada, non può stare un minuto di più in un ruolo pubblico che ha indecorosamente tradito»), il caso-Ruby, l’ennesimo sexgate che coinvolge il premier agitando anche i cattolici – prima “Famiglia Cristiana” e ora anche “Avvenire” – mette il traballante governo in rotta in collisione anche con gli industriali: «Una nuova ondata di fango lambisce la credibilità delle istituzioni», protesta Emma Marcegaglia: «Il Paese è in preda alla paralisi e il governo non c’è».
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Marcia su Roma, la Milano nera celebra un generale delle SS
«A seguito della protesta e delle reazioni di tanta parte della società civile, delle istituzioni, dell’associazionismo antifascista, la preannunciata manifestazione nazifascista prevista per il 28 ottobre non si terrà e ugualmente non avrà luogo il progettato pranzo presso il circolo ufficiali». Con questo comunicato, il Comitato permanente antifascista di Milano ha annunciato l’annullamento di due eventi che avevano messo in allarme la società civile del capoluogo lombardo: una conferenza sull’ex generale belga delle SS, Leon Degrelle, che doveva tenersi nell’anniversario della Marcia su Roma e un “nostalgico” pranzo di gala con Guido Mussolini, nipote del Duce, al circolo ufficiali del comando dell’esercito per l’Italia settentrionale.
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Crisi totale: lo spettro della povertà spaventa l’America
La crisi vista finora non è ancora niente: aspettiamoci di tutto nel 2011, quando il capitalismo finanziario Usa rischierà il collasso, precipitando nel panico i cittadini americani, già ora pressati dai debiti e impauriti dallo spettro della povertà. Benvenuti negli United States of Austerity, verso una «gravissima avaria del sistema economico e finanziario mondiale». Firmato: Geap, Global Europe Anticipation Bulletin. Pessime previsioni dal rapporto numero 47 del gruppo di analisti eterodossi che studiano la Grande Crisi in atto. Ripresa apparente, rilancio effimero: esaurite le ricette-tampone dei governi, spaventa il baratro della più grave recessione di tutti i tempi. E senza più nessun tipo di paracadute: perché l’America, senza soldi, potrebbe davvero crollare.
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Strali su Fazio: non sia pavido, inviti gli operai di Melfi
Fabio Fazio? Abbia il coraggio di invitare in trasmissione anche i tre operai licenziati in tronco dalla Fiat di Melfi: così, per par condicio, giusto per dare la parola anche alle “vittime” di Sergio Marchionne. E’ duro l’appello che Giorgio Cremaschi, storico leader della Fiom, lancia attraverso “Micromega”: che invita Fazio a compiere «un atto di informazione e di senso civico», ospitando a “Che tempo che fa” Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli, accusati di aver “fermato la produzione” e poi tenuti fuori dall’azienda nonostante fossero stati reintegrati dal giudice, riconosciuta «l’antisindacalità del licenziamento».
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Cantona: la rivoluzione? Ritiriamo i nostri soldi dalla banca
Eric Cantona, ovvero: la rivoluzione. Ma niente armi, per carità. Piuttosto: banche. «E’ facile: si va in banca tutti insieme, si ritirano i soldi dal conto e il sistema crolla. Perché il sistema si regge sulle banche. Non ci ascoltano? Anziché scendere in piazza, andiamo in banca, tutti assieme. Vedrete, a quel punto ci ascolteranno. Oggi la rivoluzione si fa così: in banca». Fedele alla sua fama di ragazzo terribile, l’ex fuoriclasse del calcio europeo – stella del Manchester United, ora attore cinematografico – si sbilancia sul fronte politico. Milioni di francesi manifestano contro Sarkozy che innalza l’età pensionabile? Cantona scuote la testa: manifestazioni e cortei? Roba vecchia. Il miglior sciopero possibile, oggi, è quello finanziario: boicottare le banche. Questa è la rivoluzione. «C’est pas compliqué».
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Fiat a picco, da Marchionne solo alibi e favole
La Fiat è in crisi nera, è costretta a inseguire le rivali europee rincorrendo manodopera a prezzi stracciati: mancati gli obiettivi annunciati, Marchionne spara sui sindacati e rilancia promesse fumose, senza precisarne i contenuti. E’ questo l’umore di molte analisi sulla stampa italiana dopo la sorprendente intervista rilasciata a Fabio Fazio dall’ad del Lingotto il 24 ottobre. Il capo della Fiat aveva previsto 5 miliardi di utile operativo? Si è sbagliato di 3 miliardi: quest’anno il gruppo torinese chiuderà il bilancio fermandosi a quota 2 miliardi. Vero, c’è stata la grande crisi e le americane General Motors e Chrysler sono state salvate dal governo Usa. Ma i concorrenti europei fanno decisamente meglio del gruppo torinese.