Archivio della Categoria: ‘segnalazioni’
-
Studenti senza futuro? Dai ragazzi uno schiaffo alla Casta
Finisce in prima pagina sul New York Times la clamorosa protesta degli studenti italiani contro la riforma Gelmini: sull’edizione cartacea del quotidiano newyorkese, lo scatto di Giorgio Benvenuti dell’Ansa alla stazione di Bologna, in primo piano uno studente che sferra un calcio contro gli scudi degli agenti antisommossa. «La protesta degli studenti è la prima buona notizia in Italia da tanto tempo», commenta Curzio Maltese di “Repubblica” il 1° dicembre dallo studio di “Exit”, su La7. «E’ un grido di chi chiede di aver diritto al futuro, da parte della prima generazione consapevole che godrà di minori opportunità rispetto a quelle dei loro genitori».
-
Usa beffati: gas russo in Europa, grazie a Berlusconi
Un merito l’hanno avuto questi files di Wikileaks: mentre mezza Italia fa spallucce sulle rivelazioni del sito di Assange, declassate a “gossip”, l’altra mezza si interroga sui contenuti che vanno oltre il pettegolezzo: per esempio, i dispacci che considerano Berlusconi un problema per gli Usa, perché troppo vicino a Putin. Così vicino da sostenere la Russia, attraverso l’Eni, per l’apertura del gasdotto South Stream destinato a bypassare l’Ucraina di Yushenko, allora alleata di Washington e impegnata in un clamoroso braccio di ferro con Mosca. A Puntin serviva dribblare Kiev, rendendola geograficamente irrilevante per il flusso del gas russo verso l’Europa? Lo ha aiutato Berlusconi: lo ammette anche Giulietto Chiesa.
-
«Dietro ad Assange, network di 007 contro l’Occidente»
Chi manovra Wikileaks? Sicuramente, chi ha interesse a colpire gli Usa e i suoi alleati. Julian Assange e il suo team? «È impossibile che facciano tutto da soli, come paladini della trasparenza. Basta dare un’occhiata alla mole di documenti raccolti e resi pubblici. Stiamo parlando di intere banche dati. Dietro a tutto c’è qualcuno interessato a fare uscire queste informazioni in maniera chirurgica e a senso unico». Parola di Fabio Ghioni, l’hacker più famoso d’Italia. Già mente informatica del Tiger Team che proteggeva la rete della Telecom: uno che di pirateria e giochi sporchi dietro le quinte se ne intende.
-
Monicelli, amaro addio: era l’ultimo grande maestro
Aveva il passo svelto, scattante, di chi non ha tempo da perdere in sciocchezze. Lo aveva anche adesso, negli ultimi tempi, dopo aver ampiamente superato la tappa dei 90 anni, dopo aver pianto, commentato e ricordato tanti amici. Una lunga schiera degli amici e dei colleghi che con lui avevano vissuto la stagione d’oro del cinema italiano. A chi gli chiedeva di rievocarla, quell’epoca scintillante, anche se lo aveva già fatto mille volte, rispondeva sempre, senza risparmiarsi, mai burbero, mai banale, ma un filo ironico sì, perché i giornalisti che gli telefonavano per farlo parlare dei morti facevano il loro lavoro, certo, ma erano un po’ becchini di parole. E lui lo sapeva. Era capitato, le ultime volte, con la scomparsa di Suso Cecchi D’Amico e poi di Dino De Laurentiis.
-
Aborto nucleare: quelle 20.000 gravidanze interrotte
Gravidanza a rischio se la madre abita nelle vicinanze di una centrale nucleare. In numeri: ventimila aborti spontanei negli ultimi 40 anni. Il tutto attorno a 31 impianti di energia atomica, 27 tedeschi e 4 svizzeri. Senza contare un netto aumento di deformità e tumori infantili. Questo si legge in uno studio pubblicato dal Centro di ricerca tedesco per la salute ambientale di Monaco. Negli scorsi giorni i ricercatori Ralf Kusmierz, Kristina Voigt e Hagen Scherb hanno pubblicato un report tra nascite e prossimità alle centrali nucleari in Germania e Svizzera, in modo da capire se la sola vicinanza delle centrali ha effetto sulla salute dei cittadini, anche in mancanza di grandi incidenti.
-
Diritto al futuro: la rivolta degli studenti scuote l’Italia
Tagliate tutto, ma non il futuro: perché l’Italia rischia di uscire di scena. Lo gridano gli studenti saliti sui luoghi simbolo della penisola, dal Colosseo alla Torre di Pisa, per protestare contro la riforma dell’università. Tensioni a Firenze e Milano, atenei “occupati” e sit-in nelle stazioni ferroviarie, studenti anche sulla Mole Antonelliana a Torino. Sui tetti gli stessi politici: Bersani, Di Pietro e Vendola insieme ai precari romani. Il giorno dopo l’assedio simbolico al Parlamento, il 25 novembre la spettacolare protesta studentesca ha scosso l’Italia, mentre alla Camera il governo è stato battuto su un emendamento di “Futuro e Libertà”. Voto finale rinviato a martedì 30: «Se la riforma non passa, mi dimetto», ha annunciato Mariastella Gelmini.
-
Case: prezzi alle stelle, ma la corsa al cemento è finita
L’Italia del cemento che ogni settimana fa scomparire ettari di terra è in crisi. Dalla bolla del 2008 l’edilizia ha perso 210.000 occupati che arriveranno a 290.000 nel 2011 considerando i settori collegati. Spiace per i posti lavoro perduti e che si perderanno, ma è una buona notizia per l’Italia cementificata. Negli ultimi dieci anni l’Italia si è deindustrializzata, con la chiusura di centinaia di aziende, per la loro contrazione, come è avvenuto per Telecom (con 50.000 dipendenti in meno), Olivetti, Alitalia, Italtel, e per lo spostamento all’estero di società storiche come Omsa e Bialetti (che continuano però a usare il marchio made in Italy).
-
Allarme petrolio: la Costa Azzurra si tingerà di nero
Hai un bel dire l’oro nero, le royalties da nababbi mediorientali, le trivelle off shore che raspano come dannate in acque un tempo smaglianti ma ora impagliuzzate dalla manna dell’idrocarburo. Sulla Costa Azzurra stragiurano, avvampando di indignazione, che l’oro lo hanno già e lo estraggono da più di un secolo, l’oro bianco, le spiagge, il solleone, l’internazionale dei miliardari che non fa mai fagotto neppure quando il resto della Francia intirizzisce abbracciata al costosissimo termosifone. L’unico petrolio che a loro interessa è quello che estraggono dai portamonete degli emiri e degli oligarchi che comprano ville e parcheggiano yatch-portaerei davanti alle coste del Var che è un piacere vederli. Ma la puzza, gli antiestetici residui oleosi, i pesci morti li lasciano, educatamente, a casa loro. E invece no.
-
Afghanistan, guerra infinita: all’Italia costerà 3 miliardi
Altro che fine delle ostilità: la guerra d’occupazione occidentale in Afghanistan durerà almeno altri quattro anni, ma la presenza militare straniera proseguirà senza limiti ben oltre il 2015. Questo è il piano che Barack Obama ha presentato al vertice atlantico di Lisbona: altri 48 mesi di guerra “dura”, alla Petraus, con bombardamenti aerei e raid notturni delle forze speciali, al termine dei quali dovrebbe avvenire il ritiro del grosso dei reparti combattenti, da completare (Talebani permettendo) entro la fine del 2014. Ma sul campo resteranno migliaia di soldati Nato a fianco dell’esercito afghano, impegnato a proseguire la guerra forse per molti anni. Se anche l’Italia resterà a Kabul, si calcola che spenderà altri 3 miliardi di euro.
-
I giudici: Dell’Utri mediò fra Cosa Nostra e Berlusconi
Il senatore Marcello Dell’Utri avrebbe svolto una attività di “mediazione” e si sarebbe posto quindi come “specifico canale di collegamento” tra Cosa nostra e Silvio Berlusconi. Lo scrivono i giudici della Corte d’Appello di Palermo nelle motivazioni, depositate il 19 novembre, della sentenza con la quale Dell’Utri è stato condannato il 29 giugno scorso a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Per i giudici, Dell’Utri «ha apportato un consapevole e valido contributo al consolidamento e al rafforzamento del sodalizio mafioso».
-
Nato, 200 atomiche in Europa: l’Italia ha già 80 bombe
Tra due giorni il vertice Nato di Lisbona deciderà dove dislocare le circa 200 testate nucleari tattiche attualmente sul suolo europeo, sparse tra Belgio, Italia, Germania, Olanda e Turchia. Dislocare dove, visto che Belgio, Olanda, Germania e altri – avendo male interpretato, evidentemente, le promesse di Obama di andare verso una drastica riduzione delle armi atomiche – avevano dichiarato di non volerle più sui loro territori? Resterebbero, dunque Turchia e Italia. Ma la Turchia di Erdoğan negli ultimi tempi è diventata un alleato assai scomodo. E non solo è poco verosimile che qualcuno le faccia una tale proposta, ma è ancor meno verosimile che Ankara l’accetterebbe.
-
La mafia domina il nord: è ormai la prima azienda italiana
Le mafie stanno benissimo, sono la prima azienda del paese, fatturano tra i 120 e i 140 miliardi di euro l’anno e hanno un utile che sfiora i 70 miliardi al netto di investimenti e accantonamenti e alcune spesucce per mantenere famiglie e clan in difficoltà, magari perché i capi sono arrestati, e relative spese legali. Le mafie non conoscono crisi, anzi, grazie alla loro liquidità hanno aumentato la capacità di infiltrazione nell’economia legale sempre più schiacciata, invece, dalla crisi. Le mafie, e più di tutte la ’ndrangheta che si caratterizza per una «sempre maggiore potenziale militare», hanno occupato il nord e ne condizionano la vita economica e sociale.