Archivio della Categoria: ‘idee’
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Banda larga addio, l’Italia rinuncia al futuro
E la banda larga finisce nel congelatore. Quello di casa nostra. La possibilità di dare una scossa alla crisi in atto con un piano di investimenti lungimiranti, fondati sullo sviluppo tecnologico della banda larga, si infrange contro il muro del niet pronunciato dal Cipe. Ben ottocento milioni che sarebbero serviti a dare seguito al miliardo e mezzo di euro, promesso dal vice ministro con delega alle Comunicazioni Paolo Romani per il comparto Ict (Information and comunication technology) avranno altra sorte.
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Stefano Cucchi morto senza difesa, “ucciso dallo Stato”
Picchiato, denutrito e senza nemmeno un avvocato. Le ultime ore di Stefano Cucchi assomigliano sempre più a un calvario che ieri, sua sorella Ilaria, ha dignitosamente sintetizzato così: «Non è giusto passare gli ultimi giorni da solo e in quelle condizioni, come è successo a mio fratello». L’ultima verità raggela il sangue quasi come le foto dei suoi martoriati 45 chili: Stefano si è lasciato morire di fame e sete, come testimonia il documento dell’ospedale Pertini, per protestare contro chi gli ha impedito perfino un contatto con un legale, negandogli il primordiale diritto alla difesa.
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Manconi: il carcere li lascia morire, come scarti sociali
In carcere ci si toglie la vita 15-17 volte più di quanto si faccia fuori dal carcere. Nel corso del 2009 i suicidi sono stati 61: se tale ritmo dovesse continuare, avremmo a fine anno il più alto numero di suicidi dal 1990. Ci si ammazza, in carcere, con tutte le modalità che fantasia e disperazione suggeriscono: fornello a gas, chiodi e pezzi di vetro, autosoffocamento, impiccagione. A quest’ultimo metodo ha fatto ricorso Diana Blefari. La domanda, quasi elementare, è: perché mai si trovava in carcere e non in una struttura psichiatrica protetta?
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Tv regionale, così RaiTre non farà più paura
Basta avere le idee chiare. E Berlusconi sulla Rai le ha chiarissime. L’ultimo intervento a gamba tesa in diretta a Ballarò ne è stata l’ennesima dimostrazione, con un attacco diretto al conduttore e alla rete «piena di comunisti». Ma dietro le battute e le aggressioni, c’è un disegno politico preciso che, specie negli ultimi tempi, è diventato una sorta di ossessione per il Cavaliere: mettere RaiTre nelle condizioni di non nuocere. Giovedì prossimo, intanto, è previsto un cambio al vertice della rete, Antonio Di Bella dovrebbe prendere il posto di Paolo Ruffini
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La nostra acqua ai privati, affare da 8 miliardi
Il nodo della questione è tutto lì, nel titolo dell’articolo 15 del decreto legge n.135, o decreto Ronchi, tramutato in legge al Senato appena un giorno fa. È lungo solo una riga ma vale miliardi. Soldi che usciranno dalle tasche dei consumatori e che arriveranno in quelle di pochi grandi gruppi. Il titolo, dunque, recita: «Adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica». Che vuol dire? Che l’affidamento della gestione dei servizi pubblici locali avverrà, in via ordinaria, attraverso gare ad evidenza pubblica.
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Travaglio: il crocifisso, la rivoluzione dell’uguaglianza
Dipendesse da me, il crocifisso resterebbe appeso nelle scuole. E non per le penose ragioni accampate da politici e tromboni di destra, centro, sinistra e persino dal Vaticano. Anzi, se fosse per quelle, lo leverei anch’io. Fa ridere Feltri quando, con ignoranza sesquipedale, accusa i giudici di Strasburgo di “combattere il crocifisso anziché occuparsi di lotta alla droga e all’immigrazione selvaggia”: non sa che la Corte può occuparsi soltanto dei ricorsi degli Stati e dei cittadini per le presunte violazioni della Convenzione sui diritti dell’uomo.
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De Cataldo: lo scandalo civile della morte di Cucchi
«Ho simbolicamente chiesto scusa a Cucchi. Condivido gli appelli perché emerga la verità e perché sia fatta giustizia. Chiedo però a voi commentatori televisivi, a voi onorevoli esternatori, a voi persone che si indignano a comando, di ricordare questa morte. Ricordarla quando chiederete il carcere duro per chi spaccia; dimenticherete i tossicodipendenti e i malati nelle celle di sicurezza; vi lamenterete dei giudici che “liberano” i delinquenti che i poliziotti, rischiando la vita, arrestano; maledirete i benefici penitenziari e la legge Gozzini;
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Stern: meno bistecche, così guariremo il pianeta
Milioni di persone minacciate da tifoni e uragani sempre più aggressivi, civiltà costiere destinate ad affondare negli oceani. Alle Maldive si stanno già attrezzando: nei giorni scorsi il governo è stato convocato sott’acqua, per lanciare un appello al resto del mondo contro il surriscaldamento del pianeta. E se la lotta ai cambiamenti climatici cominciasse nel piatto? Come? Rinunciando alle bistecche.
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Le illusioni del Muro, la crisi e i profeti dell’austerità
La cosa che dovrebbe, più d’ogni altra, attirare l’attenzione degli organizzatori delle mille e una manifestazioni celebrative per la caduta del muro di Berlino è il fatto che venti anni fa le aspettative, le ipotesi sul futuro che sarebbe venuto, il cambio della storia che ci si accingeva a sperimentare, erano completamente sbagliate. Nulla di ciò che fu allora scritto, esaltato, immaginato, supposto, elucubrato, sperato o temuto, si è realizzato. Ecco un modo interessante, forse l’unico veramente interessante, di commemorare la caduta del muro.
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Addio a Lévi-Strauss, grande sciamano dell’Occidente
«Con il passare degli anni, ogni giorno di più provo la sensazione di usurpare il tempo che mi resta da vivere e penso che niente giustifichi più il posto che occupo ancora su questa terra», aveva dichiarato Claude Lévi-Strauss quattro anni fa, quando non ne aveva ancora novantasette. L’ultimo grande maestro del nostro tempo, l’autore di “Tristi Tropici”, del “Pensiero selvaggio”, del “Crudo e il cotto”, ma anche di quel meraviglioso compimento che è “Guardare, ascoltare, leggere”, il pensatore che ha segnato il Novecento mettendo in questione non solo la centralità della cultura occidentale, ma anche quella dell’uomo nel sistema vivente
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Violenze in carcere, serve un Garante dei detenuti
Rebibbia, Ucciardone, Castrogno, Regina Coeli. Carceri i cui nomi si conoscono bene, perché appartengono all’onomastica delle città. Ma delle quali, al di là del nome che portano e dall’aspetto un po’ tetro che trasmettono, si conosce ben poco. Il mondo dei penitenziari, del resto, è un’isola a parte da sempre. Con le sue regole, i codici non scritti, le sue gerarchie. Capita però che a volte qualcosa fuoriesca. E quasi sempre accade quando si parla di casi di violenza e, purtroppo, di morte.
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Olmert: Stato palestinese, o finiremo come il Sudafrica
L’elezione di Obama alla presidenza Usa ha acceso grandi speranze di nuovi orizzonti sui differenti scacchieri della politica internazionle ma in particolare su quello mediorientale. Le dichiarazioni del nuovo inquilino della Casa Bianca riguardo al vespaio israelo-palestinese sono state chiare e perentorie e confermate dalla scelta di George Mitchell come inviato nella regione. Ma mesi dopo le coraggiose dichiarazioni nulla sembra seriamente muoversi, neppure un modestissimo congelamento degli insediamenti.