Archivio della Categoria: ‘idee’
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Dario Fo: gli italiani temono la crisi, il premier i processi
Se c’è qualcuno che compromette l’immagine dell’Italia all’estero, quello è il premier Silvio Berlusconi: «Appena lo si nomina, si sentono sghignazzi terribili. Si è creata un’idea dell’Italia davvero orrenda». Parola di Dario Fo, che il 5 dicembre a Roma sarà uno dei testimonial del No-B Day, manifestazione che gli organizzatori immaginano oceanica, tanto da pensare all’arena di piazza San Giovanni. Berlusconi si sente vittima della magistratura? «Uno che vive con una trentina di avvocati, molti dei quali parlamentari, non è un collezionista: prevede quello che gli capiterà».
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Cardini: la truffa della paura, ieri gli ebrei e oggi l’Islam
Preoccupazione in tutta Europa per il divieto alla costruzione di nuovi minareti in Svizzera. Il Vaticano fa propria la posizione dei vescovi elvetici per quello che viene definito «un duro colpo alla libertà religiosa e all’integrazione». Per il presidente della Camera, Gianfranco Fini, è «un formidabile regalo all’islamismo più eccessivo». E mentre la Lega Nord si fa notare per l’ennesima provocazione (referendum anche in Italia, con la croce da aggiungere al tricolore), il grande medievista Franco Cardini accusa: disinformazione e pregiudizio, una miscela esplosiva da politici irresponsabili che cercano capri espiatori per sfuggire alla crisi.
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RaiTre, Ruffini espulso: scomodo perché troppo bravo
In qualsiasi altra azienda Paolo Ruffini sarebbe stato premiato, mentre da RaiTre è stato espulso proprio perché ha realizzato risultati invidiabili. Lo afferma Giuseppe Giulietti su “Micromega”, interpretando la cacciata di Ruffini dalla terza rete Rai come una punizione per l’eccessiva efficienza al servizio (pubblico) della verità, attraverso le news e programmi di infotainment tra i più amati dal pubblico, con la costante promozione di personaggi televisivi del calibro di Fabio Fazio e Milena Gabanelli, autrice di “Report”.
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Caro Berlusconi, scrivere di mafia non è sputtanare l’Italia
La mafia? Non esiste. E’ un’invenzione letteraria. Il Padrino? Scarface? Letteratura cinematografica, come potrebbero testimoniare Bob De Niro, Marlon Brando e Al Pacino. Chissà cosa ne penserebbe Leonardo Sciascia, se fosse ancora vivo, dell’ultima sortita del premier, Silvio Berlusconi. Esasperato dalle indiscrizioni di stampa (smentite dai magistrati fiorentini) su presunte collusioni mafiose, il 28 novembre il Cavaliere s’è sfogato coi giovani del Pdl a Olbia: «Se trovo chi ha scritto “La Piovra”, lo strozzo». Secondo il premier, libri e film sulla mafia danneggiano l’immagine dell’Italia.
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Razzismo ieri e oggi: ebrei o Rom, basta la parola
Alcuni anni orsono, a seguito del grande successo del film “Train de Vie” di cui avevo curato la versione italiana dei dialoghi, ricevetti la proposta di curare anche i dialoghi italiani di un film di produzione tedesca intitolato “Commedian Harmonists”. La pellicola racconta la storia e le tribolazioni di un gruppo vocale formatosi a Berlino alla fine degli anni ‘20 del secolo scorso. L’ensemble, dopo le iniziali difficoltà proprie di ogni impresa di quel tipo, riusci a conquistare una straordinaria fama anche all’estero e i Commedian Harmonists divennero delle superstar proprio negli anni in cui saliva al potere il partito nazista.
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Bersani restaura la nomenklatura (perdente) del Pd
«Sono giovani ma sperimentati». Pier Luigi Bersani presenta così il nuovo gruppo dirigente del Pd, e forse non si rende conto di aver coniato una battuta involontaria: ben quattro dirigenti facevano parte dello stesso organismo, nel secolo scorso (vent’anni fa, ai tempi del Pci). Possibile? Ebbene sì, il nuovo che avanza. Eppure apparentemente la definizione pareva calzante e la nuova segreteria a prima vista, giovane (e politicamente corretta): sei uomini e sei donne, la maggior parte quarantenni. Benissimo. Solo, che prima ancora di compulsare l’elenco dei giovani leoni e delle new entries si scopre “il trucco”.
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Reduce da Gaza: sparare a tutto non è guerra, è stupro
«Ma perché non è questione di ordini. Nessuno mi ha mai detto: spara a qualsiasi cosa si muove, se è questo che intendi: spara indipendentemente da tutto. Ma neppure mi è stato detto di sparare solo davanti a una minaccia reale, nel senso – una minaccia che hai verificato, un terrorista che esiste davvero. E alla fine, è tutto qui, nel senso: questo equivoco, no?, questo Goldstone, e tutta la storia, nel senso – il diritto di guerra. Non spari se sei minacciato, ma se ti senti minacciato. Cioè, non il pericolo reale: il pericolo percepito. Spari se hai paura. Tutto qui.
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Capiremo tardi il valore dell’acqua: stra-pagandola
Là dove è più rara e preziosa, nei rarissimi pozzi goccianti nel cuore del deserto del Sahara, l’acqua non si può comprare. Non la si acquista perché è proibito venderla. È a disposizione di chi ne ha bisogno; non certo per lavarci la macchina, per farsi lo shampoo o l’idromassaggio, ma per essere bevuta, per fare le abluzioni di faccia e mani, per sciacquare le stoviglie sgrassate nella sabbia.
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No-B Day, attenti ai burattinai atlantici del derby italiano
«Il 5 dicembre anche io sarò in piazza per dire che il Caimandrillo farebbe bene a preparare le valige», anche se la “rivoluzione viola” che si annuncia tradisce «un’uniformità mai vista prima», avverte Pino Cabras su “Megachip”: «Andiamo verso i disordini e la dissoluzione della Repubblica, ma ben vestiti, e ben pettinati. Alla moda. Viola». Attenti, dice Cabras: «In gioco c’è qualcosa di più della sorte di un governo azzurro, nero e verde-padano». La Seconda Repubblica si trasformerà ancora, avrà «un’impronta costituzionale nuova», forse decisa lontano dall’Italia: «Il popolo sarà coinvolto, ma il derby vero si giocherà nell’élite».
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Giustizia: non abbandonare nessuno al proprio destino
C’è una distesa di sangue e di corpi intorno a noi, è scompaginata la storia sotto di noi, è in atto un vero e proprio abbattimento dei sentimenti. Scorrono le immagini alla tv, le foto sui quotidiani, i labiali dei commentatori sembrano ghigni, alla meno peggio scrollate di spalle, l’obiettivo da raggiungere è convincere, non stabilire come lo si fa. Eppure in carcere il cittadino muore a ritmo di sei detenuti al mese, in strada si cade tumefatti da entità invisibili, si spara alle spalle, alla testa, nel mucchio, è tutto un video show che non trattiene commozione, unicamente scariche di adrenalina a poco prezzo, infatti “non succede a me, accade agli altri”.
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Ovadia: caro Bersani, aiutaci a ristabilire la democrazia
«Caro Bersani, si è varcato ogni limite della decenza democratica: non è tempo di marcare differenze o fare disquisizioni, bisogna che il Pd aderisca alla manifestazione che i cittadini, dal basso, hanno sentito di convocare, come soggetti della politica e della legalità costituzionale». Così Moni Ovadia, nell’appello diretto al segretario del Pd, Pierluigi Bersani, in vista del “No-B Day” indetto il 5 dicembre a Roma da Antonio Di Pietro e Paolo Ferrero. Ovadia invita Bersani a «non cadere nelle trappole tese dalla stampa di regime, che cerca di squalificare la manifestazione».
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Rognoni: guai se i beni confiscati tornano ai mafiosi
Se lo Stato mette in vendita i beni confiscati alla mafia, c’è il rischio che siano i boss a riacquistarli, rendendo vana la legge Rognoni-La Torre che istituì il reato di associazione mafiosa e lo strumento strategico per combattere i cartelli criminali: la confisca dei beni illecitamente acquisiti. Lo afferma l’ex ministro Virginio Rognoni, “padre” di quella storica legge alla base dell’antimafia, costata la vita al dirigente comunista siciliano Pio La Torre, che più di ogni altro l’aveva voluta. La legge passò soltanto grazie all’appoggio di Rognoni, dopo la morte di La Torre e quella del generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa.