Archivi degli autori
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Migranti promossi italiani dopo 5 anni, proposta bipartisan
Dovremo seguire con attenzione, nelle prossime settimane, l’iter della proposta di modifica alla legge vigente sulla cittadinanza presentata in Parlamento da Andrea Sarubbi (Pd) e Fabio Granata (Pdl). Come spesso accade, è sulle idee semplici e chiare che si misura meglio la temperatura culturale di un paese; e il testo in questione ha il pregio di essere semplice e chiaro, oltre che di nascere da un accordo fra persone volonterose appartenenti a schieramenti politici diversi. Dunque: è giusto o non è giusto che un immigrato divenga cittadino italiano dopo cinque anni di residenza nel nostro paese, e dopo aver dimostrato un’adeguata conoscenza linguistico-normativa, oltre che un reddito certificato?
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Casini: il dopo-Berlusconi è già cominciato
«Vogliamo costruire un’Italia diversa, perché è chiaro che il dopo-Berlusconi è già cominciato. Alla fine di questa legislatura capiremo se sarà possibile costruire una proposta di governo che si emendi dal populismo e dal radicalismo ideologico. Che finiscono, peraltro, per degenerare in fenomeni razzisti». Così Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc ed ex presidente della Camera, in un’intervista al settimanale cattolico “Famiglia Cristiana” si allinea con Gianfranco Fini, colpito dall’ennesimo attacco a mezzo stampa, firmato Vittorio Feltri, che lo accusa di contrastare Berlusconi.
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Vi racconto il paradiso, dove il sole non tramonta
Inizia per caso questo racconto finlandese, meglio dire un resoconto di emozioni vissute in un quarto di secolo, dal 1984 fino a oggi, estate del 2009. Inizia per caso perché ho imparato una frase, la prima frase in lingua Suomi, un idioma per me impossibile: “Aurinko ei laske”; in italiano si traduce “Il sole non tramonta”. Ma vuol dire qualcosa di più di una considerazione geografica, astronomica, fisica. Per me vuol dire: ecco, sono di fronte alla luce, all’iperbole del colore, alla limpidezza di albe e tramonti che sembra ci siano ma in realtà non ci sono per giorni, per settimane.
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I kamikaze di Bush e i contractor dell’omicidio
Mentre il movimento per la verità sull’11 settembre annuncia un grande raduno a Parigi per l’inizio di ottobre, con appelli ad artisti e giornalisti per la riapertura di un’inchiesta internazionale, il New York Times rivela che la Casa Bianca non esitò, nel 2004, ad affidare imbarazzanti missioni speciali ad agenzie private, pagate per eseguire i lavori meno puliti, fino all’omicidio su commissione. Assassini a contratto, per liquidare possibili nemici durante la “guerra al terrorismo”? Ne parla Giulietto Chiesa su “Megachip”, citando le sconcertanti notizie dell’autorevole quotidiano statunitense, che in Italia non hanno praticamente avuto alcuna diffusione sui media.
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Siamo tutti stranieri, nessuna terra è nostra
Il nazionalismo peggiore è quello di legittimazione religiosa. Ne abbiamo avuto un esempio con il nazismo, che è stato una filiazione diretta del cuius regio eius religio. La matrice del nazionalismo religioso, che è una vera metastasi, si ha quando la religione, che è in cerca di assoluto e si legittima nell’assoluto, sostiene di possedere la verità. Io tento di contrastare questa tendenza perniciosa che è presente nell’Ebraismo, ma non solo, è un’ idea comune a tutti i monoteismi: l’idea della verità, il “noi abbiamo la verità”. Io sostengo: noi abbiamo opinioni. Inoltre: noi non abbiamo rivelazioni, abbiamo storie di rivelazioni, che è molto diverso.
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Kumalé: il mondo unito da caffé e peperoncino
World food, ovvero: la lingua mondiale del cibo. Per conoscersi e capirsi, come dimostra la storia – sempre ibrida e meticcia – di ogni piatto tradizionale, a cominciare dalla polenta, figlia del “maìs” dell’America Centrale. Un’esplorazione continua, la ricerca multietnica dei sapori, di cui Vittorio Castellani alias “Chef Kumalé” è il più noto interprete italiano. Mentre il 17 settembre prensenterà al Museo d’Arte Orientale di Torino il libro “Coffee Roots: viaggio alle radici del caffè”, con reportage fotografici dai continenti delle più famose piantagioni, l’indomani – 18 settembre – sempre lo “chef” torinese sarà tra le firme del nuovissimo inserto del Corriere della Sera, dedicato alla cucina.
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Strage a Kunduz, 7500 finora le vittime civili afghane
«Tutto quello che sappiamo al momento è che un gran numero di insorti è stato ucciso nel bombardamento aereo condotto la notte scorsa da velivoli Isaf a Kunduz. Abbiamo ricevuto informazioni su possibili vittime civili sulle quali ora stiamo investigando assieme alle autorità afgane». C’è chi parla di 200 morti. Al telefono con PeaceReporter, la soldatessa statunitense dell’ufficio stampa della Nato a Kabul non si sbilancia nemmeno sulla nazionalità degli aerei che la notte scorsa hanno bombardato due autocisterne di gasolio sequestrate dai talebani uccidendo 95 persone, di cui solo 45 guerriglieri
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Desertec, dal Sahara l’energia solare per l’Europa
Un investimento colossale: 400.000 miliardi di euro in dieci anni, per costruire centrali solari, termodinamiche ed eoliche, capaci di fornire elettricità all’Europa attraverso cavi ad alta tensione srotolati lungo il Mediterraneo. E’ il Desertec, progetto mastodontico per l’energia alternativa, frutto dell’alleanza siglata con il Club di Roma da alcuni giganti dell’economia tedesca, tra cui la Deutsche Bank, la Muenchener Rueca (assicurazioni), compagnie elettriche (E.on, Rwe) e il leader dell’elettronica, la Samsung. «La quantità di energia solare che arriva in Africa in sole sei ore – spiega Romina Arena su “Terranauta” – è pari a quella consumata dal mondo in un anno».
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Scrivere il cinema, lezioni di Daniele Gaglianone
Il regista torinese Daniele Gaglianone, vincitore del David di Donatello 2009 con il documentario “Rata Nece Biti” (non ci sarà la guerra) sull’eredità del conflitto in Bosnia, terrà il nuovo corso di scrittura cinematografica organizzato a Torino nelle prossime settimane dall’Aiace. Gaglianone, vincitore con “Rata Nece Biti” della sezione documentari dell’ultimo Torino Film Festival diretto da Nanni Moretti e regista di apprezzate pellicole come “I nostri anni” e “Nemmeno il destino” (Fandango), condurrà un ciclo di lezioni speciali su come nasce un film, a partire dalle tecniche di composizione della scrittura, dalla prima bozza del soggetto fino al copione definitivo della sceneggiatura.
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Contro Berlusconi, appello per la libertà di stampa
Ha raggiunto in poche ore le 220 mila firme l’appello dei giuristi Franco Cordero, Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky in favore della libertà di stampa e contro la reazione del premier Silvio Berlusconi alle “dieci domande” rivoltigli dal quotidiano “La Repubblica”: il giornale diretto da Ezio Mauro, protagonista di una campagna di stampa contro il premier per i presunti scandali sessuali che avrebbero coinvolto il profilo istituzionale del capo del governo, è stato citato per danni: mossa ritenuta intimidatoria, visto che «in una democrazia non si processano le domande». Stessa sorte per il quotidiano l’Unità, guidato da Conchita de Gregorio, cui il premier ha ora richiesto un risarcimento di 2 milioni di euro.
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Profughi somali massacrati dalla polizia a Bengasi
Adesso abbiamo le prove. Sono quindici foto in bassa definizione. Scattate con un telefono cellulare e sfuggite alla censura della polizia libica con la velocità di un mms. Ritraggono uomini feriti da armi di taglio. Sono cittadini somali detenuti nel carcere di Ganfuda, a Bengasi, arrestati lungo la rotta che dal deserto libico porta dritto a Lampedusa. Si vedono le cicatrici sulle braccia, le ferite ancora aperte sulle gambe, le garze sulla schiena, e i tagli sulla testa. I vestiti sono ancora macchiati di sangue. E dire che lo scorso 11 agosto, quando il sito in lingua somala Shabelle aveva parlato per primo di una strage commessa dalla polizia libica
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Addio a Teresa Strada, presidente di Emergency
«La serenità consapevole con la quale è andata incontro alla conclusione del suo tempo ha espresso la determinazione e il coraggio che rappresentano la verità della nostra azione in un’attività che ha dato senso alla sua e alla nostra esistenza». Emergency ha annunciato così la morte della sua presidente, Teresa Sarti Strada, che si è spenta a 63 anni nella sua casa di Milano. Ad assisterla il marito Gino, con il quale nel ‘94 aveva fondato l’organizzazione che cura le vittime civili delle guerre, e la figlia Cecilia. Qualche ora prima era stata trasferita dalla struttura sanitaria torinese che l’aveva in cura per una malattia che l’affliggeva da due anni.