Archivi degli autori
-
Sindrome francese: lo spettro dell’astensionismo
Sindrome francese: record negativo dell’affluenza alle urne dopo la prima giornata elettorale, domenica 28 marzo. I timori della vigilia sono stati confermati: se il trend non sarà alterato nelle ultime ore (seggi aperti lunedì 29 fino alle 15) alla fine per il rinnovo delle Regioni avrà votato poco più di un italiano su due. La flessione rilevata alle ore 22 di domenica è stata infatti di quasi 9 punti percentuali: ha votato appena il del 47,1 per cento degli aventi diritto, contro il 56% delle regionali 2005. Se la tendenza sarà confermata non si andrà oltre il 62%, prevede il sondaggista Nicola Piepoli.
-
Legalità e informazione: al voto l’emergenza-Italia
Più legalità e più informazione, perché sono sempre i più deboli a pagare il prezzo della corruzione e di un’informazione non libera. Queste le due maggiori emergenze nell’Italia alle prese con la crisi, ora di fronte al test di elezioni regionali incattivite da una campagna elettorale avvelenata, aperta dal “pasticcio” delle liste Pdl in Lazio e Lombardia e chiusa dalle polemiche sulla clamorosa protesta di Michele Santoro con la sua edizione-pirata di “Annozero” dal PalaDozza di Bologna, da cui il giornalista ha sfidato in modo spettacolare e senza precedenti il bavaglio, altrettanto clamoroso, imposto dal governo agli info-talk della Rai.
-
Elezioni, Tav: la solitudine della valle di Susa
Centomila abitanti e un unico, grande problema: l’alta velocità ferroviaria Torino-Lione, contestata dalla grande maggioranza della popolazione della valle di Susa ma sostenuta in modo bipartisan da Pd e Pdl, che ora chiedono – anche ai valsusini – un voto per le elezioni regionali. Il ricorso alle urne è il massimo esercizio di democrazia, nel quale esprimere la volontà popolare su cui si fondano le istituzioni. Questo però sembra non valere per la valle di Susa, che non ha nessuna possibilità di esprimersi facendo davvero pesare il proprio orientamento: entrambe le leadership del sistema bipolare, infatti, hanno già deciso che la protesta della valle contro la Tav non avrà cittadinanza politica.
-
Santoro: Berlusconi mi caccia dalla Rai? Vada via lui
Chi deve uscire dalla Rai è Berlusconi, che ha dimostrato di saper stare nel privato possedendo tre reti. Non certamente noi. E’ lui che deve stare zitto, rappresenta la concorrenza. Cominci Berlusconi a uscire dalla Rai invece di far scrivere ai suoi giornali che dovrei essere io ad andarmene. Quando è sceso in campo aveva detto che non avrebbe toccato neanche una pianta, invece sta arando tutto il giardino estirpando quanto c’è di buono.
-
Santoro, lo share e la rivoluzione
Beh, aspettate a festeggiare, non è che cambi niente in concreto. Lo spettacolo (ricordiamoci di non chiamarlo “programma”, perché non risiedeva in alcun palinsesto) “Raiperunanotte” ha ottenuto un successo strepitoso, definito da più parti una rivoluzione nell’informazione. E lo è per molteplici motivi, essendo un evento forse senza precedenti in tutto il globo, avvenuto proprio nel Paese più ingessato del mondo dal punto di vista giornalistico. Nessuno aveva mai mescolato prima Tv, web, piazza, radio, satellite, Tv locali, blog, in un’unica piattaforma informativa in diretta e in contemporanea.
-
I censori si rassegnino: Santoro killed the Tv Star
«Comunque la si pensi, quali che siano le opinioni politiche di ciascuno, l’evento del PalaDozza di Bologna un primo effetto incontestabile lo ha provocato: la morte della tv generalista». Al di là dei contenuti, della propaganda e di «qualche intervento francamente fuori registro», “Raiperunanotte” ha decretato un cambiamento epocale nel modo di intendere la comunicazione nel nostro paese. Qualcosa è cambiato, perché al salotto di casa si è sostituito un elemento nuovo, ma nemmeno tanto: il web. Lo scrive Domenico Naso sul periodico della fondazione “Farefuturo”, all’indomani del boom di ascolti incassato da Michele Santoro.
-
Addio vecchia Tv, la censura ha generato l’antidoto
Bisognerà studiare con attenzione, e senza enfasi, i meccanismi di trasmissione capillare che hanno trasformato “Raiperunanotte” in evento mediatico. Professionisti seri della rete azzardano perfino l’ipotesi che alla fine verrà raggiunto un numero di spettatori superiore a una normale puntata di “Annozero” su Raidue. Aspetto che me lo dimostrino, ma non mi stupirebbe. Perchè il presente dell’informazione è già caratterizzato dalla somma di mille canali diversi (tv satellitari, tv locali, internet, radio, carta stampata) che in determinate circostanze possono equivalere – addirittura superare? – i contatti della tv generalista.
-
Higgins a Strasburgo: l’Europa fermi la Torino-Lione
«Chiedo che l’Europa fermi la Tav. La vittoria del popolo in valle di Susa sarà una vittoria per il buonsenso e l’ambiente». Lo ha dichiarato al Parlamento Europeo il laburista irlandese Joe Higgins, reduce da una visita nella valle piemontese che si oppone all’alta velocità Torino-Lione. Higgins ha verificato sul campo la consistenza della protesta, all’indomani delle violente cariche della polizia che il 17 febbraio hanno causato due feriti, tra i dimostranti radunatisi di Coldimosso, vicino a Susa, per contrastare l’azione delle trivelle alle prese con gli scavi propedeutici al progetto, i cui cantieri si aprirebbero nel 2013.
-
Scie chimiche: qualcuno sta avvelenando il cielo?
Mutazioni climatiche indotte? Esperimenti condotti in cielo sulla pelle dell’umanità? Ci sono argomenti che vanno trattati coi guanti: solo a nominarli si viene guardati strani, considerati dei ciarlatani o dei visionari. Raramente i giornali se ne occupano: la comunità scientifica li considera privi di fondamento. Le “scie chimiche” sono uno di questi. L’opinione pubblica è divisa in due: chi nega a priori, accusando la fazione opposta di cospirazionismo, e chi invece ribadisce a pieni polmoni che è tutto vero: c’è un complotto ai danni dell’intera umanità, anche se scarseggiano dati e ricerche.
-
Santoro web: sfondato il muro della censura Rai
“The times they a-changin’”, cantava Bob Dylan nel 1964, anticipando il terremoto del Sessantotto. I tempi stanno per cambiare? «Ci vuole una rivoluzione, perché in questa Italia, schiava da trecent’anni, non vedo dignità da nessuna parte», scandisce Mario Monicelli, il grande vecchio del cinema italiano, dalla clamorosa kermesse mediatica messa in piedi da Michele Santoro il 25 marzo a Bologna per aggirare il bavaglio elettorale imposto agli info-talk della Rai per la prima volta nella storia della nostra democrazia. Un trionfo a reti unificate: record di streaming web e dirette su Current, SkyTg24, YouDem e, alla fine, anche RaiNews24
-
Monicelli: Italia senza dignità, serve una rivoluzione
Gli italiani, gli intellettuali, gli artisti, sono poco coraggiosi? Sì, lo sono sempre stati. Sono stati vent’anni sotto un governo fascista, ridicolo, con un pagliaccio che stava lassù. Avete visto quello che ha combinato. Ci ha mandato l’Impero, le falangi romane lungo Via dell’Impero; ha fatto le guerre coloniali, ci ha mandato in guerra. Eravamo tutti contenti, che c’era uno che guidava lui, pensava lui, “Mussolini ha sempre ragione”, tutti stavano “bòni e zitti”. Adesso il grande imprenditore ha detto: «Lasciatemi governare, votatemi, perché io mi sono fatto da solo, sono un lavoratore, sono diventato miliardario, vi farò diventare tutti milionari».
-
Genio, russo, poverissimo: rifiuta un milione di dollari
Si chiama Grigory Perelman, vive in assoluta povertà e, malgrado ciò, sta per rifiutare un milione di dollari. Secondo molti, è l’uomo più intelligente del mondo. La prova? Dopo mezzo secolo, ha risolto la Congettura di Poincarè, sulla quale si erano inutilmente arrovellati gli scienziati del ‘900. La soluzione: ogni spazio tridimensionale senza buchi è equivalente alla superficie estesa; questo contribuisce a spiegare la forma dell’universo. Il Clay Mathematics Institute ha pronto l’assegno, ma il professor Perelman lo rifiuterà. «Ho tutto quello di cui ho bisogno», ha detto il 22 marzo, aprendo solo uno spiraglio della porta di casa per poi richiudervisi.