Salvini-Diciotti, Magaldi: quando la Lega tifava per i giudici
Scritto il 19/2/19 • nella Categoria:
idee
Ma che razza di democrazia è, quella in cui si affida a un’anonima piattaforma informatica la decisione sulla sorte di un ministro, per giunta alleato di governo? Possibile che i 5 Stelle non riescano a difendere in modo netto Matteo Salvini, senza dover consultare gli iscritti? Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, prende atto della preoccupante debolezza politica dei pentastellati: la loro classe dirigente non osa assumersi la piena responsabilità di schierarsi fino in fondo con il leader della Lega, messo alla berlina dalla magistratura per aver ostacolato lo sbarco dei migranti a bordo della nave Diciotti. Sequestro di persona? Questa l’ipotesi di reato, formulata dai magistrati siciliani. Durissimo, in proposito, un altro esponente del Movimento Roosevelt, Gianfranco Carpeoro: non è possibile sanzionare un politico per un legittimo atto governativo, dice Carpeoro in web-streaming su YouTube con Fabio Frabetti di “Border Nights”. «I migranti della Diciotti non erano affatto sequestrati: nessuno impediva loro di dirigersi altrove, Salvini ha solo frenato il loro ingresso in Italia», sostiene Carpeoro, che ipotizza un abuso extra-costituzionale. «Mi auguro – aggiunge – che altri magistrati valutino l’operato dei colleghi che hanno deciso di indagare Salvini».
L’avvocato Pierluigi Winkler, altro “rooseveltiano”, fa notare che il sequestro di persona, come reato, dovrebbe avere alle spalle una finalità criminale: e di quale crimine si dovrebbe accusare il governo italiano, in questo caso? Concorda lo stesso Magaldi, a sua volta in diretta web su YouTube con Frabetti: «E’ evidente che Salvini non ha commesso alcun reato, e bene ha fatto il resto del governo – cioè i 5 Stelle e lo stesso Conte – a dichiararsi corresponsabile della decisione di Salvini. Quello che stupisce, semmai – aggiunge Magaldi – è che Di Maio e soci non abbiano trovato il coraggio di prendere la decisione di proteggere Salvini dall’azione giudiziaria, ricorrendo invece alla consultazione online degli iscritti». Democrazia diretta? «Va bene che il popolo dev’essere sovrano. Ma se proponesse una follia? Un gruppo dirigente deve sapersi assumere precise responsabilità, senza rinunciare a dire come la pensa». Pesa, sui 5 Stelle, il recentissimo passato giustizialista: tanti voti sono arrivati al movimento di Grillo proprio grazie alla retorica anti-casta, alla crociata contro i privilegi. Fino al punto da esporre un alleato di governo al rischio di farsi processare – concedendo l’autorizzazione a procedere – solo per aver tenuto fede alla sua linea politica?
Gli stessi leghisti, peraltro – ricorda Magaldi – sono reduci della stessa “malattia” dei 5 Stelle: anche loro, guidati da Bossi, agitarono il cappio in Parlamento nella battaglia campale contro i politici corrotti. Invasione di campo, da parte della magistratura? «Negli anni ‘90, gli esponenti forcaioli della Lega Nord erano ben lieti che il pool di Mani Pulite facesse a pezzi i partiti della Prima Repubblica». Beninteso: i reati vanno perseguiti, e i partiti italiani scontavano un tasso elevato di corruzione, oltre all’ipocrisia sul finanziamento pubblico (tollerato, benché irregolare). Per contro, gli stessi magistrati – per decenni – non avevano mai osato mettere sotto accusa ministri e segretari di partito. Il motivo? Geopolitico: l’Italia era troppo importante, come baluardo contro l’impero sovietico. Per consentire ai pm di indagare Craxi c’è stato bisogno del crollo del Muro di Berlino. Magistrati anche valorosi e in totale buona fede, aggiunge Magaldi, sono diventati lo strumento di un gioco pericoloso, costruito per indebolire l’Italia. Un gioco avviato proprio in quegli anni dal separatismo nordista della Lega di Bossi, che – nella sua vulgata – criminalizzò l’intero processo dell’unità nazionale, rappresentando il Risorgimento come una tragica farsa.
Suscita malinconia, oggi, riscontrare la singolare consonanza di vedute tra i vetero-leghisti degli anni ‘90 e i propagandisti neo-borbonici, cioè tra il Nord che si ritiene vampirizzato finanziariamente dal Meridione “scansafatiche” e il Sud che, a sua volta, si dichiara vittima dell’imperialismo coloniale nordista, garibaldino e sabaudo. Pura ignoranza della nostra storia, dice Magaldi: impossibile dimenticare che i combattenti meridionali aderirono all’esercito di Garibaldi perché non ne potevano più del regime assolutista dei Borboni, violento e autoritario, privo di Costituzione, fondato sull’arbitrio e sullo sfruttamento schiavistico di milioni di “cafoni” costretti a faticare nei latifondi. Pessima, poi, la gestione post-unitaria dopo la perdita di Cavour, col prevalere degli aspetti più reazionari della pessima monarchia torinese. Ma da qui a rimpiangere la cricca parassitaria del sovrano di Napoli, ne corre. Piuttosto: ci siamo mai domandati perché periodicamente esplodono queste polemiche fondate sulla non-conoscenza della storia?
Se voglio colpire un paese, ragiona Magaldi, per prima cosa lo divido, mettendo il Nord contro il Sud. Poi magari uso la magistratura per decapitarne la classe dirigente (nel caso dell’Italia, protagonista di un notevole riscatto economico nei decenni del dopoguerra). In altre parole, la manipolazione produce una specie di harakiri: un paese indifeso, proprio quando i grandi poteri globalizzatori stanno per assalirlo e depredarlo, grazie alle regole truccate della nuova Ue. Fino a ritrovarsi poi con Mario Monti a Palazzo Chigi, spedito a commissariare l’Italia dagli stessi poteri che hanno lavorato, anche con l’aiuto della Lega Nord, per sabotare il Belpaese. Quindi è bene prestare la massima attenzione, se il potere giudiziario si mette contro il potere esecutivo. «Provo una sorta di compassione – ammette Magaldi – per come il Movimento 5 Stelle sta facendo di tutto per dissipare il consenso che aveva raccolto in questi anni. Possiamo anche relativizzare la recente débacle alle regionali abruzzesi, ma come non vedere che l’elettorato contesta ovunque il mancato rispetto delle promesse elettorali?». Pessima idea, quella di rifugiarsi nella piattaforma Rousseau sul caso Salvini-Diciotti: «Se per assurdo gli iscritti decidessero un bel giorno che dobbiamo ripristinare le leggi razziali, i dirigenti 5 Stelle si adeguerebbero?».
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La vicenda giudiziaria della nave Diciotti messa in piedi da una parte della magistratura è un’offesa all’intelligenza di ogni individuo italiano. Non si può dar credito ad una baggianata di tali proporzioni come non si può non intervenire sull’abuso di potere attuato dai magistrati che hanno mosso le accuse nei confronti di un ministro.
A mio avviso la magistratura dispone di un potere abnorme senza pagarne alcuna conseguenza in caso di abuso, solamente in un paese di Pulcinella può sussistere una simile idiozia degna nemmeno dell’ultimo paese sottosviluppato.
Cosa aggiungere al comportamento dei grullini? Abbiamo detto e scritto di tutto, una vergogna immonda.
La Lega Nord è nata con la spinta macchinata da Bill Clinton e Salvini non ha ancora raggiunto i vertici toccati all’epoca da Bossi nelle regioni del nord, i numeri sono li a confermarlo, nonostante che il PCI fosse oltre al 30%; nel Veneto particolarmente, grazia alla Liga veneta, godeva di una percentuale bulgara.
Ha ragione Salvini e soprattutto noi sovranisti costituzionali. Processare diciotti e magistrati fakenewssari. Noi abbiamo difeso i Nostri confini nazionali. E basta chiacchiere.
No Tav no Vax no Macdonald no Monsanto no avocados sporchi del sangue Palestinese, anche se hanno lo stesso d’io x la cantante nadonna !
Certo che la necessità di passare dal proporre grandi principi alla pratica, e per giunta con un obiettivo da raggiungere, apre ad uno scenario per niente convincente, e poco rassicurante.
L’episodio della nave italiana con i naufraghi a bordo é farsesco, anche avendo la volontà o la necessità di provocare l’incidente si “deve” poter fare meglio!
Esiste la legge del mare, riconosciuta anche dal nostro Paese che, sempre se non ricordo male e se non é stata modificata di recente, non specifica (ovviamente) per il caso in cui uno il pericolo se lo sia cercato, e dispone le regole di comportamento e il protocollo per il salvataggio, compreso quello per il comandante che interviene, basta andare a consultarla.
Se poi si sia trattato di un ‘atto politico’, é occasione di ulteriore preoccupazione.
Non ricordo che quella legge disponga per il trattamento successivo dei naufraghi sopravvissuti da parte del Paese in cui vengano sbarcati.
Il citato e stimato Carpeoro ha avuto occasione di spiegare, ancora se non ricordo male, che nei rapporti tra stati bisogna rassegnarsi alla consuetudine della legge del più forte (ieri Trump, in California, ha apertamente minacciato gli ufficiali dell’esercito venezuelano che non collaborino a deporre il loro presidente a favore di uno le cui credenziali sono ampiamente evidenziate in un lungo articolo su: ‘Coscienza in rete > The making of Juan Guaidò’).
Sinceramente non mi interessa, mi preuccupano un po’ di piu’ i dati industriali usciti.
Ma come? Si é litigato, ci si é presi ad insulti con altri Paesi, si sono dilaniati gli animi, si sono ‘estratti’ i parlamentari col computer, si é andati a raccattarne uno che ingoia e ci infligge hamburger e nutelle tra una fatica e l’altra (a 12 lo rimandiamo sull’Olimpo, lo accettino o lo respingano, sono affari loro!) ma che “gliela faccio vedere io”…e poi non interessa il pastone ben mescolato ed elargito quotidianamente?
I dati industriali adesso?
Ecco qua:
“…Il Paese sembra essere sprofondato di nuovo nella stagnazione economica, le dichiarazioni esorbitanti, muscolari, fuori luogo e soprattutto continue del duo Di Maio Salvini, hanno fatto diminuire la fiducia degli imprenditori e degli investitori, cuore pulsante del tessuto produttivo italiano. …”
Da qui:
https://blog.movimentoroosevelt.com/home/1971-non-innamoratevi-dei-politici.html
Salvini andava processato
il m5s si è venduto anche le mutande!
g, lo sono di più dalla fattura elettronica.
Amelia, che senso ha la sua estemporanea affermazione?
Detta così sembrerebbe che lei non sapesse di cosa stia parlando.
Quanto tempo buttato in questioni di lana caprina, come si diceva ai miei tempi…
Il Movimento 5 stelle sparirà a breve o si trasformerà come tutto in natura, posto che di naturale esso non ha niente, ma tant’è.
@g
“Sinceramente non mi interessa, mi preuccupano un po’ di piu’ i dati industriali usciti.”, g
Prima Parte
“Il calo della produzione industriale è globale”, a cura del Dott. Fabio Lugano per Scenarieconomici
20 febbraio 2019
Interessante grafico distribuito dall’ottimo Robin Brooks, mette in evidenza come il rallentamento della produzione industriale non sia una specifica solo italiana, ma colpisca, in diversa misura, tutte le economie avanzate.
Proseguimento:
https://scenarieconomici.it/il-calo-della-produzione-industriale-e-globale/
Per trovare un altro interessante articolo sulla stessa tematica pubblicato il 12 gennaio 2019, scrivere le seguenti parole chiave:
Calo produzione industriale in calo con i dati europei ed il rallentamento mondiale Scenarieconomici Fabio Lugano
In conclusione e in breve, un conto è essere faziosi per tirare l’acqua al proprio mulino che sia per fare propaganda a favore di una nuova formazione politica o che sia per alimentare la propria vena razzista anti italiana e radical chic per darsi arie inutili di superiorità, un altro conto completamente diverso è cercare di inquadrare le cose in un quadro economico molto più ampio fornendo dati e grafici capendo anche di macroeconomia, cose che invece il Dott. Fabio Lugano ha fatto abbastanza bene nei suoi due articoli che ho segnalato, e non è una coincidenza fortuita, lo spiegherò nella seconda parte.
@g
“Sinceramente non mi interessa, mi preuccupano un po’ di piu’ i dati industriali usciti.”, g
Seconda parte.
1.Domenico Pesce, l’autore dell’articolo sul Blog del Movimento Roosevelt, segnalato da colui che le ha dato una prima risposta, risulta essere all’interno del Mivimento Roosevelt:
Coordinatore gruppo regionale Basilicata e Responsabile gestione social network.
VS
2. Dott. Fabio Lugano, l’autore dei due interessanti articoli di economia che personalmente le ho segnalato in riferimento alla sua osservazione, ha questo ottimo CV:
https://it.linkedin.com/in/fabio-lugano-956a2329
Insomma, della serie: ognuno con il suo mestiere!
Principio semplice ma non di così agevole comprensione e applicazione pratica, chissà come mai…………
@g
“Sinceramente non mi interessa, mi preuccupano un po’ di piu’ i dati industriali usciti.”, g
Terza parte, A.
“L’euro ha fatto aumentare l’import uccidendo la produzione nazionale. I beni presi all’estero sono il 50% dei consumi, nel 1995 erano il 32%:160 miliardi di danni”, a cura del Dott. Fabio Dragoni per “LaVerità”.
20 febbraio 2019
https://pbs.twimg.com/media/DzygLvgXgAAn_gz.jpg:large
@g
“Sinceramente non mi interessa, mi preuccupano un po’ di piu’ i dati industriali usciti.”, g
Terza parte, B.
L’ottimo CV del Dott. Fabio Dragoni:
https://www.linkedin.com/in/fabiodragoni
Non una coincidenza fortuita, insomma, un’altra volta della serie: ognuno con il suo mestiere!
Principio semplice ma non di così agevole comprensione e applicazione pratica, chissà come mai…………