Banche, moneta-debito: prigionieri della caverna di Platone
Cercare di aumentare la consapevolezza delle persone sui temi economici e monetari è un processo lungo e difficile, soprattutto perché si scontra con tutta una serie di “resistenze umane” che erano già state descritte sapientemente nel Mito della Caverna di Platone, all’inizio del libro settimo de “La Repubblica”. Ho provato ad elaborarne una versione liberamente modificata per adattarla ai nostri tempi. Della serie “nulla di nuovo sotto il sole”. Si immaginino dei prigionieri che siano stati incatenati, fin dalla nascita, nelle profondità di una caverna. Non solo le membra, ma anche testa e collo sono bloccati, in maniera che gli occhi dei malcapitati possano fissare solo la parete dinanzi a loro. Si pensi, inoltre, che alle spalle dei prigionieri sia stato acceso un enorme fuoco e che, tra il fuoco e i prigionieri, corra una strada lungo la quale i banchieri gestiscono vari tipi di monete, sia metalliche che banconote. Queste monete, dette “contanti”, vengono usate dai banchieri per creare una versione di “moneta elettronica” sul muro di fondo della caverna, e questo attirerebbe l’attenzione dei prigionieri.
Tra i banchieri e i prigionieri, però, è stato eretto un muro di leggi che impediscono loro di usare i contanti, costringendoli a utilizzare solo la moneta elettronica creata sul fondo della caverna, spingendoli a pensare che questa versione sia quella vera. Ma per usarla devono pagare continuamente un interesse che li mantiene prigionieri delle catene del debito. Mentre un personaggio esterno avrebbe un’idea completa della situazione, i prigionieri, non conoscendo cosa accada realmente alle proprie spalle e non avendo esperienza del mondo esterno (dove la moneta è di proprietà dei cittadini e libera dal debito), sarebbero portati a credere che la moneta elettronica creata dalle banche sia l’unica possibile. Si supponga che un prigioniero riesca a liberarsi dalle catene e sia costretto a guardare verso l’uscita della caverna: in primo luogo, i suoi occhi sarebbero abbagliati dalla luce e proverebbe dolore. Inoltre, le monete utilizzate dalle banche dietro il muretto gli sembrerebbero meno reali delle versioni elettroniche alle quali è abituato; persino se gli fossero mostrati i contanti e gli fosse spiegato il trucco, il prigioniero rimarrebbe comunque dubbioso e preferirebbe seguitare a usare la moneta elettronica bancaria.
Allo stesso modo, se il malcapitato fosse costretto a uscire dalla caverna e gli venisse esposta la verità, rimarrebbe accecato e non riuscirebbe a credere ad alcunché. L’idea che la moneta possa essere creata dal nulla dallo Stato senza alcun problema, dopo aver vissuto una vita incatenato ad una moneta-debito creata dalle banche, è troppo forte per essere accettata come possibile. Il prigioniero si troverebbe sicuramente a disagio e s’irriterebbe per essere stato trascinato a viva forza in quel luogo. Volendo abituarsi alla nuova situazione, il prigioniero potrebbe inizialmente percepire l’importanza della produzione di beni e servizi per garantire il valore di una moneta; solo con il passare del tempo potrebbe capire che, essendo la moneta generata dall’attività degli uomini, non può essere presa in prestito da altri, ma deve essere di proprietà dei cittadini e libera dal debito. Successivamente egli potrebbe considerare quanto la moneta sia fondamentale per regolare l’economia e produrre lavoro e benessere, mentre la moneta bancaria costringe al pagamento continuo di interessi e produce solo debito, arricchendo pochi privilegiati e rendendo tutti gli altri uomini sempre più schiavi.
I prigionieri, invece, immobilizzati davanti al muro, resi incapaci di guardare indietro, fissano la parete e vedendo solo la moneta bancaria senza rendersi conto di come viene generata, credono che quella sia l’unica moneta possibile. L’uomo libero, resosi conto della situazione, vorrebbe senza dubbio tornare nella caverna e liberare i suoi compagni, essendo felice del cambiamento e provando per loro un senso di pietà: il problema, però, sarebbe proprio quello di convincere gli altri prigionieri ad essere liberati. Infatti, dovendo riabituare gli occhi al buio della caverna, dovrebbe passare del tempo prima che il prigioniero liberato possa vedere distintamente; durante questo periodo, molto probabilmente egli sarebbe oggetto di riso da parte dei prigionieri, in quanto sarebbe tornato dall’ascesa con “gli occhi rovinati”. Inoltre, questa sua temporanea inabilità influirebbe negativamente sulla sua opera di convincimento e, anzi, potrebbe spingere gli altri prigionieri ad aggredirlo, se tentasse di liberarli e portarli verso la luce, in quanto, a loro dire, non varrebbe la pena di subire il dolore dell’accecamento e la fatica della salita per andare a provare le cose da lui descritte.
Quando provo a spiegare il funzionamento del sistema economico e monetario e cerco di confutare le falsità che hanno usato per convincerci che non ci sono alternative alla moneta-debito, ottengo diverse tipologie di reazioni negative: incredulità e scetticismo, della serie “se fosse così facile lo avrebbero già fatto”; derisione e denigrazione, della serie “chi sei tu per avere la presunzione di aver capito tutto?”; opposizione e pessimismo, della serie “tutto vero, ma non te lo faranno mai fare”. Purtroppo anch’io reagivo in questi modi fino a pochi anni fa, prima di aprire completamente gli occhi. Quindi non è mai troppo tardi per nessuno. Se ci sono arrivato io che sono un semplice ingegnere, ci possono arrivare tutti. A queste persone, che fortunatamente sono sempre di meno, va tutta la mia comprensione e il mio affetto. Poi trovi anche quelli che traggono vantaggio da questa situazione, e quindi fanno di tutto per convincerti che il sistema economico funziona e che le cause della crisi economica sono altre: la corruzione, l’evasione, gli sprechi. Sono solo ipocriti che, per mantenere i privilegi che hanno, sfruttano le persone e usano la loro posizione di potere in modo subdolo per raccontare una realtà diversa da quella vera. Li disapprovo con tutto il cuore. Speriamo di riuscire insieme a convincere i nostri concittadini a liberarsi dalle catene della moneta-debito, per andare consapevoli e risoluti verso la luce della verità.
(Fabio Conditi, estratto da “Il mito della caverna di Platone oggi”, da “Come Don Chisciotte” del 21 ottobre 2017. Conditi è presidente dell’Associazione Moneta Positiva, che conduce una campagna per riformare il sistema monetario al fine di ottenere una moneta di proprietà dei cittadini e libera dal debito. Dopo “Manuale in 12 passi per uscire dalla crisi” ha scritto “Moneta Positiva – Riforma del sistema monetario”, sottotitolo “La moneta deve essere di proprietà dei cittadini e libera dal debito”).
Ci sono persone che sono già uscite dalla Caverna di Platone da tempo. Non siamo ancora in numero sufficiente ed in condizioni tali da prendere certi personaggi e fargli fare la fine che meritano. Fossi in loro non tirerei troppo la corda… le loro protezioni potrebbero non bastare.
Saluti.
Gli articoli di Conditi sono stucchevoli perché non vanno oltre al auto incensamento, le sue idee sono codine, crede di essere l’unico invece le sue riflessioni sono datate di più di un secolo.
Inoltre non riesce a condurre un confronto per mancanza di argomenti, i suoi elaborati sono degni di essere ospitati solo su Comedonchisciotte.
Il problema è semplice.
Mentre se la inchiappettano cercano di parlare alla pancia della gente comune.
Non considerando che la pancia della gente comune soffre di irregolarità e flatulenza e quindi sempre più difficile da intenerire e raggirare.
Direi che è una metafora applicabile al tutto ormai e che rende l’idea strappandomi un sorriso. Il che di Domenica non è mai male…
Per chiunque fosse interessato ad una qualche via di uscita da questo sistema socio/economico “agonizzante e truffaldino”, vorrei segnalare il seguente sito internet:
http://www.anellodigige.jimdo.com
In particolare, suggerisco la sezione “Aplutonia”: l’unica soluzione al problema della giustizia sociale e all’egemonia plutocratica è…l’eliminazione del denaro.
Questo sito é molto curato ed attento alla scelta dei brani e degli argomenti, segnala fenomeni culturali ed associativi che potrebbero avere un ruolo di non poco conto in un futuro prossimo, perché la scia scorrazzare pochi commentatori che ci ricordano impietosamente e con inesauribile insistenza la realtà delle scritte sui muri delle latrine?
Io cerco solo di spiegare questi temi complessi in modo semplice, utilizzando idee che non sono certo nuove. Molti hanno provato nel passato a spiegare questi concetti, ma con scarsi risultati.
Comunque mi confronto con tutti ed anche con te, quando vuoi.
Ma solo se hai qualcosa da dire oltre alle critiche generiche.
I tuoi, di argomenti, saputello dei miei stivali, quali sarebbero? Dai, forza facceli conoscere che così almeno ci scompiaciamo dalle risate.
Prima di commentare dovrebbe imparare a scrivere.
Io le ho detto molto e lei che non mi ha risposto, che sia maleducazione?
D’altronde quest’ultima permea tutto il M5s quindi non sono affatto meravigliato della sua.
Probabilmente all’università non gliela hanno insegnata o lei è stato distratto in quei precisi frangenti.
Che sia successo la stessa cosa anche in famiglia?
Perché errare è umano perseverare …..”grullino”.
Dai letterato, aspettiamo i tuoi argomenti. Facci SCOMPISCIARE dalle risate.
O forse sono solo un illuso. Il mondo degli esseri umani andrà avanti come sempre è andato nei millenni, tra contrasti e prevaricazioni. Inutile cercare di cambiarlo. Sopravvivere e farsi gli affari propri, se possibile.
…
Hai perfettamente ragione, Giorgio, scusa se ti ho importunato.
Come diceva il grande Oscar Wilde:
“Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza”.
Oltre che maleducato anche villano.
Non poteva che rifarsi ad Oscar Wilde: UN CULATTONE.
L ho appena letto. Grazie per la segnalazione.
Onestamente lo trovo complesso da attuare, mancato trasferimento ma solo consumo significa che chi produce beni e costretto per avere BM produrre anche in assenza di richiesta. Lo sforzo dell autore e’ lodevole ma difficilmente attuabile.
la moneta attuale non dovrebbe avere interessi nello scambio, così si scoraggerebbe le attività finanziarie pure dove il denaro crea se stesso dal nulla.
lo stato sovrano, deve emettere moneta semplicemente stampandolo e distribuirlo (con attività sul territorio) e di ritirarlo e distruggerlo quando in eccesso. Via banche centrali private che emettono denaro a debito, via il sistema della riserva frazionaria che permette al sistema bancario di moltiplicare il denaro (dal nulla).
Poi dovremmo parlare di etica e qualità.
Saluti
Sergio
Abbia pazienza, mi perdoni, lei ci ha segnalato una notizia vecchia di millenni.