Foa: bruciare Bersani e poi Grillo, è il piano del Quirinale
Andate a riascoltarvi il discorso con cui Napolitano affidò l’incarico a Bersani, c’era scritto tutto: il presidente voleva continuità rispetto al governo Monti ovvero voleva un governo di intesa tra destra e sinistra con un premier accettabile da tutti, dunque sopra le parti. Bersani era morto in partenza come avevano capito tutti tranne lui, che ha commesso lo stesso errore di Monti: per vanagloria personale ha perso due volte. Non ha ottenuto l’incarico e ora, come Monti, non conta più niente. Il suo flop, infatti, è funzionale al disegno di Napolitano: essendo un leader bruciato – e non avendo nulla da recriminare – può accettare gli appelli al senso di responsabilità del Quirinale. Il Pd può accettare, sapendo che comunque alle prossime elezioni Bersani non sarà leader e dunque il nuovo capo (Renzi?) potrà presentarsi agli elettori “pulito”, lui che non è nemmno in Parlamento.
Berlusconi ottiene, verosimilmente, quelle garanzie di tutela legislativa e giudiziaria che gli sono indispensabili per combattare l’ultima durissima battaglia contro la magistratura ed evitare leggi ad hoc in Parlamento contro di lui. Chi perde davvero è Beppe Grillo: perchè un governo tecnico allontana le elezioni di almeno un paio d’anni, dando tempo ai due grandi partiti e all’establishment da un lato di varare una legge elettorale che renda più difficile l’affermazione di movimenti estemporanei e che rafforzi il bipolarismo (esempio doppio turno alla francese) dall’altro di accelerare il processo, già in corso, per screditare e alla fine far implodere il “Movimento 5 Stelle”.
Questo è lo scenario più probabile. A meno che l’ala oltranizista del Pd si opponga a ogni compromesso (anche sul nome del prossimo presidente) mettendo in dubbio un accordo già scritto. Ma con l’aria che tira sullo spread e su Cipro davvero se la sentirebbero di “sfidare i mercati”? E’ il solito film, mi sa con il solito epilogo. Buona Pasqua a tutti.
(Marcello Foa, “E ora chi rischia di più è… Grillo”, dal blog del “Giornale” del 29 marzo 2013).
chi crede di vivere in democrazia è un illuso cronico…
ma possibile che nessuno si renda conto che decidono tutto loro f o t t e n d o s e n e altamente del nostro parere???
lelamedispadaccinonero.blogspot.it
mah..non ne sarei cosi’ sicuro.
La crisi deve ancora arrivare al suo culmine, il dogma della moneta unica potrebbe anche essere messo in discussione, le piazze inferocite e (si spera) un po’ piu’ di presa di posizione divulgativa sulle sue nefande conseguenze potrebbe cambiar le carte in tavola e affossare le forze politiche l’hanno finora supportata.
D’altronde tutte le previsioni preelettorali – per dire – son state ampiamente disattese.
folle inferocite in italia???
uno scenario molto improbabile