Diluvio di menzogne sulla Tav: la verità dei valsusini
E’ appena terminata la compravendita delle vacche in quella sorta di foro boario che qualcuno chiama ancora parlamento. Il grande mandriano si è accaparrato tre bovini e ha ristabilito il suo equilibrio. Quello che dovrebbe essere il santuario dell’amministrazione di uno stato civile e democratico si è dimostrato un letamaio infestato da disonorevoli e acquiescenti personaggi da riffa mentre le prostitute di corte stanno abbandonando il feudatario dopo averne scarnificato il basso ventre. A questo punto mi chiedo fino a che punto la manipolazione dell’informazione riesca a trasformare questa triste nazione. Cosa sappiamo in verità di quanto codesti Visitor stiano architettando “pro domo” loro e sulla nostra testa?
Da valsusino queste considerazioni mi girano per il cervello da tempo, la nostra spada di Damocle, lo sanno tutti, si chiama Tav, ma quanto conosce veramente il resto d’Italia sul progetto Tav in valle? Gli organi d’informazione di regime ci dicono, molto genericamente, che è assolutamente indispensabile (anche se non sanno spiegarci perché), ecocompatibile, risolutiva (sic!) per i problemi economici della valle di Susa, porterà lavoro (pur trasformando la valle di Susa in un semplice corridoio di passaggio) e tante amenità del genere.
Quanti conoscono, nella realtà, i veri problemi per i quali “pochi anarcoinsurrezionalisti” (così siamo stati definiti dal presidente del consiglio) combattono con i denti per il loro territorio? Quanti sanno in realtà quanto inutile e dannosa per la salute pubblica sia tale opera? Quanti conoscono le implicazioni e gli interessi economico-politici per rendere “indispensabile” la Tav? Il Paese, come Alice, tutto questo non lo sa.
Se il potere ricorre ad ardite acrobazie lessicali per giustificare la propria voracità, sarebbe almeno corretto esporre una serie di temi che potrebbero mettere in discussione la necessità dell’opera. Ecco dunque un elenco (per dirla alla Fazio) di motivazioni per cui varrebbe almeno la pena di riflettere:
- a Balangero, in val di Lanzo, esiste una delle più grandi cave di amianto a cielo aperto d’Europa. E’ stata chiusa parecchi anni fa dopo la morte di decine di lavoratori. Quella di Balangero è la punta estrema di un filone amiantifero che, passando sotto la bassa valle di Susa, esce in quella zona. Il primo tracciato, subito fuori Torino, attraverserebbe tale filone. L’asbesto è una microfibra dell’amianto a forma di uncino ed è estremamente volatile. Quando si aggrappa alle pareti dei polmoni è come una potente ventosa che provoca una malattia del nome terribilmente dolce: mesotelioma pleurico. Colpirebbe democraticamente valligiani, lavoratori e le forze dell’ordine che militarizzeranno la zona, l’aspettativa di vita è tra i nove e i quindici mesi.
- in alta valle di Susa, nei primi anni del novecento, la Fiat aveva aperto alcune miniere. Si estraeva pechblenda, un minerale radioattivo fonte naturale di uranio, ora queste miniere sono chiuse. All’interno di queste cavità il misuratore geiger rivela valori superiori a 30 volte quelli normali. La galleria passerebbe all’interno di queste montagne. Ma da Roma ci dicono che non c’è pericolo.
- a Clavière, sempre in alta valle di Susa, al confine con la Francia, qualche anno fa è stato costruito un tunnel che avrebbe dovuto servire come variante stradale. Dopo più di quattro anni il tunnel è ancora inutilizzato poiché, a causa dell’amianto, è sottoposto a bonifica.
- la delicatissima situazione idrogeologica della valle verrebbe sconvolta e decine di paesi rimarrebbero senza acqua senza contare che, in bassa valle, i rischi di allagamento del trincerone sarebbero pressoché quotidiani. Le falde acquifere della bassa valle verrebbero prosciugate e gli acquedotti dei paesi della bassa valle resterebbero inutilizzati. Questo non lo dicono i “quattro gatti sfaccendati” dei No Tav, bensì lo ammettono gli stessi tecnici della Ltf (Lyon -Turin Ferroviaire).
- i primi sondaggi dovrebbero avvenire a Chiomonte, località La Maddalena. L’economia del paese si sta lentamente riprendendo, dopo anni di abbandono, attraverso la coltivazione della vite e la produzione del vino sui vigneti più alti del Piemonte. Alcune famiglie basano la loro economia su tale attività. Il tunnel di base verrebbe scavato proprio a fianco di queste vigne che dovranno inevitabilmente soccombere alle polveri dello smarino, agli smottamenti dei camion e ad altre varie ed eventuali.
- l’attuale autostrada è stata aperta a metà degli anni settanta. Da metà degli anni settanta le morti per tumore ai polmoni nelle frazioni in prossimità dei camini dei tunnel sono aumentate in modo esponenziale (fonte, associazione Medici di base della valle di Susa). Inoltre (e per fortuna) negli ultimi dieci anni il traffico di Tir è diminuito del 30%, ma “è una questione contingente, si riprenderà” dice la ex-presidente della Provincia di Torino, il cui marito svizzero è curiosamente il capo geologo per la Tav sul versante francese.
- in valle di Susa esistono due statali, una ferrovia internazionale, un’autostrada, più elettrodotti. Si vuole fare della valle un corridoio di morti, per questo la gente non ci sta.
- le donne ma soprattutto i vecchi che nel 2005 si sono presi le manganellate sulla testa dalla polizia non l’hanno fatto per se stessi, probabilmente loro non vedranno neppure l’inizio dei lavori, ma per i loro figli e i loro nipoti, per garantire loro un territorio su cui poter vivere, proprio come i genitori e i nonni di quei ragazzi in divisa mandati nei boschi allo sbaraglio.
- a Orbassano, nei pressi di Torino, esiste uno scalo ferroviario e il capolinea dell’Afa: autostrada ferroviaria alpina. Ogni giorno partono una decina di convogli composti da venti carri a pianale ribassato per il trasporto dei Tir: la percentuale di saturazione del convoglio è sempre inferiore al 50%. La stessa Sitaf (società autostradale Torino-Bardonecchia) ammette un grande calo di traffico commerciale negli ultimi 10 anni. L’attuale ferrovia lavora al 30% delle sue possibilità.
- che la Tav sia l’opera più inutile e costosa del XXI secolo lo sostengono tutti i più grandi economisti d’Europa, ma non importa: per noi resterà sempre un’ “imperdibile occasione di lavoro e di sviluppo per il territorio”. Tutto l’ambaradan verrà a costare quattro volte il ponte di Messina, con un costo a chilometro superiore di quattro volte quello delle sue gemelle francesi o spagnole. Tutti sanno che i soldi non ci sono!! Il rischio, più reale che fittizio, è che l’opera venga iniziata per proseguire nei secoli dei secoli come una Salerno-Reggio Calabria di proporzioni bibliche, una sorta di pozzo di San Patrizio al quale attingere senza troppa fretta e sulla pelle di 80.000 valligiani.
- le lusinghe ai valligiani sono infinite. “Garantiremo lavoro per tutti”, ci dicono. Non sarebbe improprio ricordare che per la costruzione dell’autostrada era stata fatta la stessa promessa: lavoro ai valligiani. Ma con le dita incrociate dietro alla schiena, altrimenti non si spiegherebbe perché è venuto su un intero paese della Calabria. Siamo stati zitti per non essere tacciati di razzismo ma poi, per le Olimpiadi, si è riesumato il pinocchio di turno: per i lavori sarà data la precedenza ai valligiani. Infatti arrivarono i romeni a 250 euro al mese e i cinesi stipati in 80 nelle casermette di Beaulard in camerate che al massimo potevano ospitarne 30. Ma tanto loro sono piccoli. Questo la dice lunga sul senso etico dei nostri imprenditori e adesso vogliono farci credere che la Tav diventerà una palestra d’ardimento e di formazione per grandi e per piccini da Almese a Chiomonte.
- i “quattro gatti sfaccendati” che protestano sono praticamente la quasi totalità della popolazione della valle. Attenzione, uso volutamente il termine “popolazione” e non “popolo”. Nel ventesimo secolo il termine “popolo” è stato storicamente infangato e usurato da fallimentari ideologie di destra e di sinistra, mentre “popolazione” è decisamente meno classificabile politicamente. Popolazione significa uomini, donne, bambini e vecchi che poi siano di destra, di sinistra, gay, berlusconiani, dediti all’alcool o alle donne è una condizione secondaria. Popolazione significa pensiero comune e pensiero comune significa volontà di sopravvivenza. I lucumoni manichei del rosso e del nero sono spaventati e spiazzati dalla “popolazione” poiché non riescono a collocarla politicamente ed è allora che nascono le grandi menzogne: sono solo quattro gatti, sono una minoranza, montanari ignoranti e via dicendo con la limitata fantasia di chi ragiona solo in termini di Pil. Quando poi si parla di “minoranza” bisogna considerare la relatività del termine. Se rapportata all’Europa anche l’Italia è una minoranza.
- tra breve inizierà il battage mediatico a favore della Tav: affissioni, pagine sui media, internet e tutto quanto fa diffusione di conoscenza in nome di una “obiettività d’informazione” a contrasto della “disinformazione scientifica” dei No Tav. Si parla addirittura di “lobbies” (da che pulpito) che lavorerebbero contro la Tav. Pare che una delle più grandi accuse mosse al movimento No Tav della valle di Susa sia quella di voler ostacolare il “progresso” identificando, in quel termine, la ciclopica impresa ferroviaria. Sarebbe dunque interessante cercare di capire il significato del termine in tutte le sue accezioni. E’ per questo che, per non essere tacciato di “disinformazione scientifica”, attingo a un documento la cui provenienza pare assolutamente non sospetta poiché si tratta di un capitolato redatto direttamente dai tecnici Ltf.
Si presume che, per una corretta informazione scientifica, anch’esso verrà divulgato dai media. Nel progetto preliminare, peraltro accessibile a tutti su Internet, si legge testualmente che, per quanto riguarda l’amianto, «il rischio da esposizione della popolazione generale non può essere del tutto scongiurato dal mantenimento di livelli di contaminazione al di sotto di quanto previsto dalle norme»; per quanto riguarda il particolato (Pm), che è uno dei principali inquinanti atmosferici, «si prevedono incrementi che giustificano ipotesi di impatto sulla salute pubblica di significativa rilevanza soprattutto per le fasce di popolazione ipersuscettibili a patologie cardiocircolatorie e respiratorie che indicano incrementi patologici dell’ordine del 10%», ma non è finita, per quanto riguarda gli ossidi di azoto «ci si può attendere un incremento delle affezioni respiratorie nell’intorno del 10-15% da riferire soprattutto alle popolazioni particolarmente suscettibili quali bambini ed anziani anche già affetti da patologie respiratorie di tipo cronico».
In virtù dei criteri di obiettività e non a scopo di lucro che contraddistinguono i fautori dell’opera, confido nel fatto che anche tali ammissioni saranno divulgate da giornali e tv, mentre, per tornare al “progresso”, mi pare che si sia tutti d’accordo nell’affermare che il significato primigenio del termine sia quello di valorizzare e migliorare il benessere fisico e spirituale dell’essere umano. A fronte delle precedenti affermazioni in cui si ammettono epidemie pianificate e omicidi premeditati con un incremento del 10-15%, pare grottesco e decisamente fuori luogo attribuire tale sostantivo ad un’opera che, alla luce della realtà, parrebbe squisitamente di tipo speculativo. Sarebbe più dignitoso se i lucumoni della Tav ad ogni costo non abusassero di tale sostantivo; “progresso” è un termine nobile, non va infangato che le ipocrisie. Quando al resto d’Italia vogliono far credere che i No Tav sono solo quattro anarco-insurrezionalisti sarebbe bello mostrare anche l’immagine qui accanto. Non è una foto: è un’icona, l’allegoria del tutto.
(Riccardo Humbert, regista, residente ad Exilles in valle di Susa).
Mi chiedevo perchè un popolo tanto pacifico potesse fare tanto casino .
Ora ho tutto più chiaro ; grazie