11 Settembre: il Pentagono brucia il libro più scomodo
Prima hanno dato il via libera alla pubblicazione, poi hanno comprato tutte le copie di “Operazione Cuore Nero” e le hanno bruciate. Uomini del Pentagono hanno acquistato 9.500 volumi di un romanzo scritto dal colonnello Anthony Shaffer, veterano della guerra in Afghanistan, e le hanno date alle fiamme. Il costo: 250.000 dollari per nascondere segreti militari che l’autore rivelerebbe nelle 299 pagine. Lo scoop più importante, legato ai “misteri” sull’11 Settembre, sarebbe quello per cui le autorità statunitensi avevano già identificato Mohammad Atta, riconoscendolo come un pericoloso terrorista, mesi prima dell’attacco alle Twin Towers, poi risultato progettato proprio da quell’uomo.
Le autorità statunitensi, rivela “PeaceReporter”, spiegano che nel romanzo, ritenuto scottante, erano inoltre contenuti riferimenti evidentemente imbarazzanti ad operazioni della Cia, dell’Agenzia per la Sicurezza Nazionale (Nsa) e dell’Us Special Operation Command (Us Soc). Shaffer, esperto di tecniche avanzate per la difesa strategica, ha scritto il libro dopo essere ritornato dalla missione in Afghanistan. Prima di pubblicarlo lo avrebbe sottoposto al vaglio delle autorità governative che avevano riscontrato alcuni passaggi sensibili da cambiare. Apportate le modifiche, il colonnello ha pubblicato il libro, ma il Pentagono ha pensato bene di comprare lo stesso tutte le copie.
«Qualcuno che nell’era digitale compra 10 mila copie di un libro per cancellare una storia è semplicemente ridicolo», ha commentato l’autore quando ha saputo la notizia. April Cunningham, portavoce del Dipartimento della Difesa del governo Obama, ha fatto sapere che i libri sono stati bruciati il 20 settembre, prima che arrivassero nei negozi. «Il Dipartimento ha deciso di comprare i volumi della prima edizione perché contenevano informazioni che potevano causare danno alla sicurezza nazionale». La casa editrice ha fatto sapere che una nuova ristampa, con altre modifiche al testo, è già stata mandata in tipografia (info: www.peacereporter.net).