Il Times insiste: l’Italia pagò i Talebani anche a Herat
Scritto il 16/10/09 • nella Categoria:
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L’Italia denuncia, ma il Times accusa ancora. «All’indomani della querela del governo italiano – scrive “Il Giornale” di Vittorio Feltri il 16 ottobre – il quotidiano britannico insiste nel sostenere che gli italiani abbiano pagato i Talebani per evitare attacchi ai militari e aggiunge che gli accordi furono raggiunti in tutto l’Afghanistan, non solo dunque nell’area di Sarobi, ma anche a Herat». Secondo un comandante talebano, Mohammed Ishmayel, l’accordo siglato lo scorso anno tra i servizi segreti italiani e la guerriglia locale prevedeva che nessuna delle due parti avrebbe attaccato l’altra. «Questo – aggiunge Ishmayel – è il motivo per cui fummo informati all’epoca che non avremmo dovuto attaccare le truppe Nato».
I militari francesi che sostituirono gli italiani nell’area di Sarobi e che nell’agosto 2008 persero 10 uomini in un’imboscata, secondo il Times «non erano al corrente del fatto che gli italiani pagavano i comandanti locali per fermare gli attentati e conseguentemente sottostimarono la minaccia». Sempre secondo il quotidiano britannico, i Talebani non furono informati quando le truppe italiane lasciarono l’area: a quel punto, vedendo arrivare i francesi, la resistenza afghana ritenne che l’accordo fosse stato infranto.
«Funzionari del governo afghano» hanno riferito al Times che gli italiani utilizzavano la pratica anche in altre zone dell’Afghanistan: «Un alto responsabile dell’amministrazione di Kabul – continua il “Giornale” – ha raccontato che le forze speciali statunitensi hanno ucciso la scorsa settimana nella provincia di Herat un leader talebano». La vittima, secondo il quotidiano inglese, «era conosciuta come uno dei Talebani che ricevette soldi dal governo italiano». L’affermazione, continua il Times, sarebbe stata confermata anche «da un alto ufficiale dell’esercito afghano», il quale ha aggiunto che gli accordi sarebbero stati siglati «tanto nella zona di Sarobi che in quella di Herat».
Nel mese di luglio del 2008, i Talebani impegnati nell’area di Sarobi, ad est di Kabul, furono avvertiti di un repentino cambio di strategia nella loro lotta contro le truppe della Nato: i loro leader locali, secondo le notizie arrivate ai combattenti islamici, avevano «raggiunto un accordo» con le forze italiane, in base al quale i soldati non avrebbero messo piede sul territorio controllato dai Talebani, in cambio di una astensione dagli attacchi.
Il 15 ottobre 2009 un comandante talebano della regione di Sarobi ha raccontato al Times come fu raggiunto questo accordo. «Ci fu riferito che comandanti di alto rango avevano incontrato i soldati italiani e avevano raggiunto un accordo sul fatto che gli uni non avrebbero attaccato gli altri», ha detto Mohammad Ismayel, che secondo il “Giornale” è un capo talebano di medio rango, conosciuto semplicemente come “Comandante Ismayel”.
Intanto, un «alto ufficiale del governo afgano» (che resta protetto dall’anonimato) ha “confermato” al Times che Ghulam Akbari, capo dei ribelli ucciso la settimana scorsa nella provincia di Herat dalle forze speciali americane, era uno di coloro che avrebbero ricevuto denaro dal governo italiano. Il funzionario, aggiunge il “Giornale”, ha spiegato che Akbari era stato pagato per sospendere gli attacchi contro gli italiani.
L’uomo «ha ricevuto soldi che ha utilizzato per reclutare nuovi combattenti», ha affermato la fonte afghana. «Ha ricevuto cure mediche da personale italiano e denaro: il governo italiano era in contatto regolare con lui attraverso gli agenti dell’intelligence. È stato un lungo impegno. C’erano anche iniziative di altro tipo», ha aggiunto, senza precisare oltre (info: www.ilgiornale.it).
ITALIANS AND TALEBANS - Even if the Italian Goverment declares false the accuse from The Times (the newspaper has been denounced), the British paper confirms that Italians had payed Talibans for the security of the soldiers on the field. The Times writes that a taliban commander from Herat, Ghulam Akbari, now killed by Us special forces, was back from a special deal with Italian intelligence: no attacks by Nato forces, no bombs by Talibans.
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