Lerner: il Pd molli la finanza e si schieri con gli italiani
Scritto il 15/8/11 • nella Categoria:
idee
«Delude e fa pensare che neanche fra i sette punti della contromanovra illustrata da Pierluigi Bersani a nome del Partito democratico, compaia una vera tassa patrimoniale». Firmato: Gad Lerner, da sempre vicino ai prodiani del Pd e attento osservatore dei riflessi italiani della crisi globale. Di fronte alla quale il conduttore dell’“Infedele” non ha più dubbi: la sinistra, da molti ritenuta una sorta di estremo baluardo politico contro le prepotenze del mercato, ora deve guardare in faccia la realtà e decidersi a fare i conti con la “dittatura” della finanza: che ha piegato persino Barack Obama, mentre in Italia – neppure di fronte al disastro-Berlusconi – l’opposizione ha trovato la forza di una vera inversione di rotta.
«E’ vero che al primo punto si prevede il supplemento d’imposta del 10% sui capitali “ripuliti” grazie allo scudo fiscale», concede Lerner il 14 agosto dal suo blog, esaminando la “contromanovra” presentata da Bersani. «Ma a parte il fatto che tale provvedimento è di dubbia costituzionalità, non sfugge la sua natura simbolica e parziale. A chi vive di rendita, in questo paese non è stato chiesto alcun supplemento di sacrifici, se si esclude la parificazione del prelievo sui profitti finanziari alle correnti aliquote europee», continua Lerner. «Nessuna tassa sulla casa (e qui ammettiamo pure che sarebbe dolorosa annche per molte famiglie non abbienti); ma soprattutto nessuna tassa sui patrimoni. Conosco molte persone ben più ricche di me che scampano il “contributo di solidarietà” varato dal governo perchè i loro beni non compaiono nella dichiarazione dei redditi».
Già il 12 agosto, di fronte ai sanguinosi tagli sociali imposti da Tremonti, il conduttore dell’“Infedele” non aveva potuto fare a meno di notare: «Guarda caso: noi ricchi siamo tassati solo sul reddito. Non sul patrimonio accumulato e sulle case». Problema che illumina lo spirito delle “manovre” che stanno condizionando l’Occidente e in particolare l’Europa: erosione drammatica del welfare, tagli selvaggi alla spesa pubblica e debito da “sanare” con altro debito che, fatalmente, produrrà una inesorabile corsa alla svendita del patrimonio pubblico, verso una privatizzazione sempre più selvaggia e globale, di cui faranno inevitabilmente le spese i più deboli, tanto per cambiare. Possibile che la sinistra riformista non se ne renda conto?
«Oggi, ingenuamente – scrive Lerner il 6 agosto, sempre sul suo blog – molti economisti convinti che non possa esistere un sistema per far soldi diverso da quello vigente, accusano la politica americana per quel fallimento, sostenendo che andava evitato col soccorso pubblico, per evitare le sue gravi conseguenze recessive». Passati tre anni, la verità è che nessun provvedimento significativo di riforma delle regole della finanza è stato assunto da una politica mondiale ridotta all’impotenza, riconosce Gad Lerner. «Lo stesso Obama, che pure fu eletto soprattutto grazie a quella crisi, oggi è debole perchè non ha saputo/potuto andare contro Wall Street». Inutile parlare a vanvera di “ripresa”, come si fa normalmente in Italia: «La verità scomoda, professata quasi solo dagli economisti critici, riguarda la durata del fenomeno recessivo. La tempesta delle monete e dei debiti pubblici ne sono oggi la componente più visibile, ma il mondo dovrà probabilmente fare i conti con un’ulteriore caduta produttiva di quelle che furono le sue economie più importanti, fattori determinanti degli squilibri cui oggi si ribellano in molti».
La sinistra, insiste Lerner, deve decidersi a fare finalmente i conti con questa finanza che mette in pericolo il mondo, manovrando in modo irresponsabile sulla crisi del debito e mettendo a rischio la stabilità sociale di intere comunità nazionali. Inutile esultare per le continue, clamorose umiliazioni subite da Obama, e magari divertirsi a ripetere che «il presidente-sorpresa era solo un bluff, non il messaggero di un grande cambiamento». Meglio invece riconoscere che Obama, eletto nel 2008 sull’onda della delusione per le fallimentari politiche neoliberiste dei suoi predecessori, «non ha trovato la forza sufficiente per emanciparsi dall’opaca congrega degli gnomi di Wall Street». Ovvero: «Non ha osato schierare la politica contro la finanza».
La grande delusione americana dopo le speranze suscitate dall’elezione di Obama è un monito per tutti: «E’ il problema che oggi assilla i progressisti in tutto il mondo: potranno rassegnarsi a subire come inevitabili i nuovi tagli di bilancio, senza punizioni per coloro che si sono assurdamente arricchiti grazie ai meccanismi implacabili della speculazione?». Domanda che rimbalza direttamente sulla testa dell’opposizione italiana, capeggiata dal Bersani che non osa pretendere a chiare lettere una tassa sui grandi patrimoni per risanare il bilancio non solo a spese delle categorie deboli: «Trovo che questa reticenza del Pd sia un errore politico e culturale», dice Gad Lerner, secondo cui la “timidezza” del Pd «manifesta l’impreparazione a fronteggiare un ciclo di crisi capitalistica in cui stare dalla parte dei ceti sociali svantaggiati, la maggioranza dei cittadini, implicherà un distacco netto dal “pensiero unico” della finanza internazionale».
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GRAZIE GAD LERNER! CON CHIAREZZA E SANZA TONI ACCESI PARLA CHIARO.
Esprime la tristezza che tanta gente prova nei confronti del Pd.
E’ una delusione ancora più cocente e risentita che nei confronti della destra, perchè dalla destra ci si aspetta
l’abbarbicamento al potere finanziario, da chi si dice di sinistra – o anche di centro sinistra – no.
E’ la dolente presa d’atto che il Pd non ha un’anima, non una prospettiva, non un’intelligenza di ciò che sta capitando: è miope ed ottuso.
Senza parlare poi di quando è anche colluso e corrotto.
Senza parlare di tutti gli stupidi tatticismi ora con Bossi, ora con Casini…di quelle speranze che ripone nei governi tecnici, pur di stare sempre lì in un patetico centro che pare l’ombelico del mondo ai loro occhi ed è la nostra fossa.
FACciamo come Islanda o pagano le banche niente di niente che il debito non,l abbiamo creato noi
La cosa piu’triste di questo bel paese che e’l'Italia e’assistere alle risse sui vari forum di gente che da’la colpa della crisi alle varie fazioni politiche e sentire ancora termini come comunisti,fascisti e centristi.A volte non capisco se la gente non capisce per non capire o se non vuole capire.Io non sono una economista ma da un po’di tempo mi sto interessando al signoraggio e non ci vuole molto a capire determinate cose come il fatto che siamo in balia delle banche che ormai dettano le regole ai vari paesi.E’ inaudito tutto questo e’inaccettabile,ho provato a far capire nei vari forum di dibattiti il problema del signoraggio ma le persone continuano a darsi addosso l’un con l’altro a secondo di quale fazione politica appartiene senza rendersi conto che la politica ormai e’un teatrino di marionette.Ma come si fa ad essere cosi’limitati alcune persone pensano che la banca d’italia sia dello stato italiano pensa che il debito pubblico sia colpa magari degli immigrati che costano troppo allo stato e non si rendono conto che fanno il gioco di questa gente di metterci l’uno contro l’altro e indirre una guerra dei poveri.Santo Dio non ci vuole una cima per capire tutto cio’eppure non capisco come le persone continuino tranquillamente a far finta di nulla.Il debito non si sanera’mai in questo modo.La BCE acquista titoli di stato italiani in poche parole ci presta i soldi a strozzo questa e’la verita’ sapendo che l’italia non potra’assolvere al debito e quindi si prenderanno l’italia intera,ahi voglia poi a cantar bandiera rossa e faccetta nera perche’in italia stiamo ancora cosi’.Ho letto il libro EUROSCHIAVI e mi sembra strano da come e’scritto su questo libro che i politici non siano a conoscenza di questa anomalia monetaria.Queste famiglie che detengono il potere mondiale possono comprare e far cadere governi creare carestie e indire guerre ma queste famiglie dovrebbero essere processate per crimini contro l’umanita’ Santo Dio.Questa storia mi sta facendo letteralmente diventara matta perche’la mattina quando mi alzo per andare al lavoro mi sento come una schiava e mi rendo conto che non puo’esistere una democrazia in questo modo e mi domando cosa lavoro a fare?Almeno ditelo che siamo schiavi e ce ne facciamo una ragione ma aggiungere al danno pure la beffa di essere presi in giro no questo e’troppo.Mi auguro che prima di subito la gente si renda conto che tutto il benessere materiale che ha non e’niente altro che una droga una mera illusione e anche un imposizione tutto questo per far guadagnare un pugno di famiglie che tengono un pianeta intero sotto ricatto.IL PIANETA TERRA E I SUOI ABITANTI NON MERITANO UNA COSA DEL GENERE.
Attenzione al titolo: il sostantivo riferito ad un popolo si scrive in maiuscolo (”con gli Italiani”), mentre l’aggettivo in minuscolo (es. “con gli uomini italiani”): un giornalista dovrebbe porre più attenzione a queste sottigliezze.