Gad Lerner: pagare le tasse a chi, a una banda di ladri?
La stangata di ferragosto promulgata con il “cuore che gronda sangue” dal commediante che ci governa, non era inevitabile. Provvedere a una gestione risoluta dei conti pubblici nel precedente triennio della crisi mondiale, anziché inscenare la recita compiaciuta di una nostra falsa buona salute, ci avrebbe risparmiato questo tardivo e disperato ricovero in pronto soccorso. Ora pagheremo, e salato. Per di più con l’odiosa sensazione di pagare a dei ladri, visto che nel frattempo continuano a uscire le notizie dei bonifici da milioni di euro in ballo fra compari d’affari e politica: da Berlusconi a Dell’Utri; da Angelucci a Verdini; e compagnia bella.
State tranquilli che le loro ville sontuose collocate in riva ai laghi, su colli toscani, su coste smeralde o nei paradisi fiscali, mica verranno conteggiate dalla proporzionalità della tassazione. Noi ricchi verremo conteggiati in base al reddito dichiarato (figuriamoci!) e non certo al patrimonio che resta occultato, né ai consumi privilegiati. Scommetto che la maggioranza degli attuali governanti ha già provveduto da tempo a costituirsi una riserva di denaro all’estero, mentre i loro sottoposti fanno invano la fila nel Canton Ticino, dove la banche svizzere registrano il tutto esaurito delle cassette di sicurezza.
Il ritardo e l’iniquità della manovra che questa classe dirigente non aveva l’autorevolezza di promuovere – difatti rifiutava di agire, finché gliel’hanno dovuta imporre entità sopranazionali – si manifesta nella più classica delle modalità terminali: si salvi chi può. Ora che non basta più colpire i soliti noti (giovani, lavoratori del settore privato, dipendenti pubblici, pensionati), i veri ricchi e i veri potenti di questa classe dirigente scaricano gli ulteriori sacrifici necessari sulle figure intermedie del loro sistema in rovina. Non a caso ci casca un Di Pietro, che prende sul serio le “luci” della manovra perché come Berlusconi impernia la sua politica sulla demagogia degli annunci vistosi, come la presunta abolizione di 50 mila poltrone negli enti locali. Che sovrasta provvedimenti sostanziali come la deroga ai contratti nazionali di lavoro e l’inevitabile boom di nuove tasse municipali e regionali, portatori di acute sofferenze sociali.
Non potevamo certo aspettarci che il diktat proveniente dalle istituzioni europee contemplasse vincoli di giustizia sociale e redistribuzione equa della ricchezza. I tecnici applicano regole economiche di mera compatibilità, come tali ineludibili, ma spetterebbe ai politici indirizzarle a tutela dei ceti sociali svantaggiati. Sarebbe stato ingenuo pensare che tale esigenza venisse avvertita da una nomenclatura cleptomane resasi artefice nel corso degli anni di un imponente dirottamento della ricchezza nazionale a vantaggio di rendite e profitti. Quest’ultima non è una particolarità italiana. Ma è solo in Italia, fra i paesi industrializzati dell’occidente, che l’acuirsi delle disuguaglianze ha subito un’accelerazione così sfacciata. L’autunno si preannuncia gravido di effetti nefasti sull’economia reale, cioè sulle condizioni di vita della maggioranza delle famiglie. Senza alcuna ragionevole certezza che la stangata di ferragosto basti a metterci al riparo dalle tempeste della speculazione finanziaria.
(Gad Lerner, “Credete davvero che saranno i ricchi a pagare?”, da “Vanity Fair” del 17 agosto 2011).
LA LAPIDE
Leggo un quotidiano italiano. Nausea abbondante.
Decido di scrivere una lettera al giornale, per listare le CAUSE apparenti di tante emergenze, di tanta melma fangosa, che ostacola il cammino di tanti Italiani.
Mia moglie: “Lascia perdere, il giornale non te la pubblica”.
“Perché ?”
“Perché tu dici la verità ! Il giornale non te la pubblica la verità”. E tutte le verità non sono buone a dirsi !
“Lascio perdere ?”.
“Prova con una filastrocca”, lei mi dice.
Ci provo, sui VALORI. Quelli che sono, fra l’ altro, necessari per far girare le ruote di un Paese, di un’ economia.
LA FILASTROCCA
L’ espatriatoto Caio legge il giornale: -“Solo valori negativi ! Dove stanno quelli positivi ?”.
- Sempronio : “Positivi ? gli Italiani non amano costruire !”
- C. : Come costruire, se manca la chiarezza ?
- S. : Come reinserire la chiarezza, se manca la coerenza ?
- C. : Come diffondere la coerenza, se si é diffuso il doppio linguaggio ?
- S. : Come eliminare il doppio linguaggio, se lo scopo dei politicanti non é costruire, ma imbrogliare le acque e guadagnare……. potere ?
- C. : Come togliere il potere ai politicanti ? Ci vorrebbero i tecnici, i professionisti, quelli che non vendono chiacchiere……… ?
- S. : Dove trovare i professionisti, se le persone che hanno una buona posizione, che hanno fatto esperienza ad alto livello, sono state scelte col comparaggio e l’ omertà ?
- C. :Come eliminare il comparaggio e l’ omertà, senza una proposta seria per poterlo fare ?
- S. Come preparare una proposta solida e seria, se non si conosce più tanto, nella vita sociale, la chiarezza, la coerenza, l’ efficienza, l’ onestà, la dirittura, il rigore, la responsabilità, il realismo, il valore, il merito che genera impegno ?
- C. : Ritrovare i VALORI , le forze positive? ……. Ma bisogna andare a comprarli in U.E. ?
- S. Andare a comprare i VALORI in U.E. ? …. Forse, …ma é proprio quello che fanno gli espatriati ! Solo che, una volta imparati i VALORI, questi ultimi ci restano, nei Paesi europei. Gli conviene………………………….., anziché rientrare nella melma fangosa.
- C. : Ho capito, ordino una lapide al marmista dietro l’ angolo.
- “Che ci scrivi ?”, chiede la moglie.
- Ci scrivo sopra: “Qui giacciono i cari estinti della vita sociale : la chiarezza, la coerenza, l’efficienza, l’onestà, la dirittura, il rigore, la responsabilità, il realismo, il valore, il merito e l’impegno”. Poi la fisso in un cimitero italiano. Qualsiasi.
L’ espatriato
Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr
(disponibile per presentare le CAUSE dei guai italici)
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SCIATTERIA SOCIALE SUICIDA
(definizione)
Sciatteria sociale/istituzionale = motivazione minima e impegno ridotto (nelle istituzioni) + criteri per la selezione degli uomini pubblici “al peggio” + assenza di binari e di paletti, come di certezze (per l’enfasi sul lavoro di terza qualità) + interpretazione ad personam di regole e leggi (anche per informazione inadeguata) + comportamento dei pubblici funzionari orientato sul tornaconto personale (invece che sull’imperativo del proprio dovere per il Paese) + assenza di valori positivi nella società + lassismo diffuso + diffusa incapacità di gestione + assenza di strategie sugli interessi nazionali + tornaconti di clan o privati nella vita parlamentare + lottizzazioni e raccomandazioni diffuse.
Un Paese puo’ suicidarsi con la sola sciatteria… ! ! ! La dimostrazione ne è l’Italia sociale nel primo decennio del secolo ! Si tratta di un suicidio che non richiede coraggio. Basta lasciarsi andare e proseguire cosi !
Antonio Greco
angrema@wanadoo.fr
I vecchi vizietti
Nitti, premier molti anni fa, fu intervistato. Alla domanda, se si poteva sperare che un giorno il Paese avrebbe avuto solo buongoverno, ecco cosa disse a Luigi Barzini :”Gli Italiani sono stati ubriacati di bugie, per 150 anni”.
De Gasperi, dopo essere stato nel parlamento austriaco, divenne deputato nel parlamento italiano. Nelle prime settimane la moglie gli chiese come andavano le discussioni parlamentari. De Gasperi rispose : “Il parlamento italiano sembra un circo…. !”.
Produzione quasi ferma»
Italia superata da India e Corea del Sud
Il rapporto dell’associazione degli industriali: «Paese schiacciato tra recessione violenta e ripresa lenta» (CdS)
Ecco i fattori prevalenti……. :.
EMIGRARE DA UN PAESE PATRIGNO….
1861. Con l’unificazione del regno d’Italia, i diversi staterelli pre-esistenti si mutarono, formalmente, in un’ unica società nazionale. La reale pratica instaurata (e di cio’ non si parla) fu un po’ diversa…… Se lo stato unico che fu creato 150 anni fa avesse subito la stessa ” costruzione fondante”(fondazione di una società unica) che han subito molto prima gli altri stati dell’Europa occidentale, avremmo oggi uno Stato (con la S maiuscola) di tipo europeo, che avrebbe le seguenti caratteristiche :
- vita politica e rapporti sociali basati su valori positivi (chiarezza, coerenza, efficienza, onestà, dirittura, rigore, responsabilità, realismo, valore, rispetto reciproco, merito e impegno), Valori che sono considerati nel resto dell’Europa occidentale come i componenti necessari di un vero Patto Sociale, quasi cani pastori che sorveglino il gregge (la società). Peyrefitte chiamo’ tale scenario “Società della Fiducia”.
Tale tipo di scenario sociale non è mai esistito nelle istituzioni italiane, anche se si fingeva di avvicinarsi ad esso nel primo secolo del regno. Negli ultimi 60 anni gli Italiani si sono infatti abituati a sospettare (e nell’ultimo decennio i sospetti degli osservatori attenti hanno avuto tante conferme) l’esistenza di poteri nascosti che trattano e cercano di condizionare nell’ombra le decisioni del governo, il quale resta, ma solo formalmente, l’unica sede del potere. Questo Doppio Scenario è confermato dalle evoluzioni sociali, che mostrano la diffusione nel parlamento e nella vita pubblica della …….. doppiezza. La doppiezza è ovvia, facile in un Paese che non ha un Patto Sociale, né istituzioni funzionanti a livello europeo. Esempi ? Troppi parlamentari fanno dichiarazioni (sceneggiate) per il popolo (esse spesso rimangono tali, cioé non si vede conferma), ma patti ed inciuci nell’ombra, legati a tornaconti di persone o di combriccole. Siamo divenuti, nella vita sociale, l’eccezione dell’U.E., per il Doppio Scenario…..Va notato che, in troppe occasioni, lo stato non c’è. Il suo simulacro invece ogni tanto appare, specie nei discorsi…
Mentre il Doppio Scenario nelle istituzioni fino allo scorso secolo era poco notato, in quanto i tornaconti privati erano curati e difesi nell’ombra, ormai essi vengono spesso alla luce del sole, talora conditi dalla salsa “corruzione + lassismo”. Da notare che la Corte dei Conti ha fatto recentemente una valutazione preoccupante del costo per il Paese della corruzione diffusa…..
Questo andazzo, poco europeo, della società genera in certi contesti o regioni un vero deragliamento, in aumento per la crisi sociale, la quale genera estese conseguenze negative per il cittadino. Già nella storia troviamo le origini lontane delle evoluzioni negative, che son divenute oggi più visibili :
– nei secoli Guicciardini mise in mostra i vizi di nascita italiani : incapacità di vita sociale per la prevalenza del “tornacontismo” e del furbismo, una costellazione di litigi frequenti fra i diversi principi. Conseguente il rosario di speranze perdute, conflitti, fallimenti/delusioni sociali ripetute.
- Nitti, premier molti anni fa, fu intervistato. Alla domanda, se si poteva sperare che un
giorno il Paese avrebbe avuto solo buongoverno, ecco cosa disse a Luigi Barzini :”Gli
Italiani sono stati ubbriacati di bugie, per 100 anni”.
Le combriccole ed i poteri nascosti appaiono essersi recentemente estesi o aver acquisito più poteri, visto il lassismo diffuso nelle istituzioni, le quali sono talora inquinate da detti poteri. Più istituzioni hanno peggiorato il loro funzionamento, finché la società ha visto i diritti dei cittadini e la qualità dei servizi loro dovuti peggiorare o scemare…. Il quadro attuale : i diritti dei cittadini non sono sempre realizzati…., ma si finge che lo siano, Double Scenario obblige!
Le conseguenze, sempre più diffuse e visibili (ma esistenti da molto tempo), sono rovinose per l’economia. Lo stato che finge di svolgere bene i suoi ruoli (mentre il parlamento è sede di litigi, non di soluzioni, a fronte di emergenze ripetute), tira colpi bassi all’economia ed all’occupazione. Le efficienze e l’affidabilità delle istituzioni, dalla fine guerra, sono calate sempre più, senza che nessuno proponesse le correzioni necessarie nella gestione pubblica. Dove sta l’inghippo ? Eccolo : sia i dipendenti pubblici (mal gestiti) che i politici non sono sottoposti ad alcun controllo efficace. Ma si possono accettare i controlli (l’interesse del Paese sarebbe che essi funzionino egregiamente) in contesti ove spesso c’è il Doppio Scenario ? L’immobilismo italiano recente è figlio di tale scenario. Esso genera occasioni perdute e recessione economica….
Quali le conseguenze ?
Il settore produttivo di un Paese che sta raggiungendo l’ultima posizione nelle classifiche europee rende imperativa la scoperta della realtà, finora ignorata : le istituzioni non sono il supporto, l’accompagnamento (come in tanti Paesi europei ben gestiti) per l’economia e gli imprenditori ; sono invece spesso l’ostacolo.
Gli investimenti degli imprenditori (Italiani o non), invocati dai politici, non si vedono. Ma ci possono essere imprenditori disposti a investire, nel Paese che non garantisce la certezza del diritto, la selezione dell’eccellenza,l’efficienza di servizi e le gestioni corrette dell’amministrazione pubblica ?
La conseguenza sull’economia : imprenditori che chiudono la loro attività o la spostano nell’Est europeo ! La disoccupazione in un contesto simile non potrà mai essere combattuta (salvo le promesse e chiacchiere politiche che si fermano alle dichiarazioni ; sembra essere in un regime di “dikiarazia”).
Ecco perché, prima lentamente ed oggi velocemente, l’occupazione diminuisce. Cosi è spesso successo dopo la guerra, ma ora l’aumento degli sprechi – che determina la crescita dei prezzi – ha dato un’ulteriore spinta alla disoccupazione e alla diminuzione di investimenti e programmi degli imprenditori.
Come reagisce la società ? Primo, l’aumento della corrente migratoria (non più operai come 100 anni fa, ma laureati che partono con il computer nella borsa, alla ricerca di Paesi che non siano patrigni). Secondo, la crisi sociale coinvolge anche le istituzioni, le quali sempre meno offrono ai cittadini la realizzazione dei loro diritti e sempre meno hanno funzionari capaci….Infine, come conseguenza, la società sembra divenuta una poltiglia fangosa, ove tutto puo’ accadere, specie se negativo, e dove l’efficienza dei servizi è un valore dimenticato. E la certezza del diritto ? Quella esiste, sicuro, ma sulla carta. Se poi si vuoi realizzare nella realtà un diritto, cosa che la società fangosa non ti permette di fare, puoi trovare sempre qualcuno… Un VIP che conosci, un capo consorteria, il quale forse ti aiuterà (ma potrebbe chiedere qualcosa in cambio).
I molteplici sprechi (esistenti da almeno un 50ennio) di uno stato che male funziona, sono in aumento, senza che a nessuno venga in mente di eliminarli. Cosa provocano gli SPRECHI in aumento ? Essi hanno avuto due effetti, durante gli ultimi 60 anni almeno :
a) l’ emigrazione (decine di milioni, da 100 anni e passa) su citata ; b) spingere il Paese a costruire un grosso Debito Pubblico, il quale continua ad aumentare, visto che non si pensa a contromisure per combattere/eliminare gli sprechi.
In un gregge, se spariscono i cani pastori, il pastore fa enormi tentativi per gestire le pecore, tenerle insieme. Nello Stivale, gli Italiani,” pecore anarchiche”disse Prezzolini, vanno in tutte le direzioni. Il Paese è divenuto ingestibile, inefficiente. Il “ flop” di molte attività economiche fa si che l’emigrazione, valvola di sfogo di un Paese patrigno, continui ad aumentare.
Sono infatti spariti i VALORI (i cani pastori), cioé i pilastri della vita civile. Dopo la guerra, un paio di generazioni di governanti e dirigenti del parastato hanno completamente perso la capacità di gestione corretta dei macrosistemi (esempi, il Paese, l’Alitalia, la Sanità). Di conseguenza nuovi comportamenti si sono diffusi, in base alla (quasi) nuova mentalità del lassismo e impunità totali per gli uomini pubblici. In sintesi, essi hanno, fra l’ altro, provocato la sparizione del realismo, sostituito dal doppio linguaggio. Il primo é infatti sparito dalle discussioni pubbliche. E sempre più esso é sostituito dalla fantasia e dalla demagogia,trasmettitori TV aiutando.
Il Paese é ormai sotto l’ imperio di cinque dittatori: Confusione, Irresponsabilità, Lassismo, Rassegnazione, Gestione Allegra.
Cosa pensano gli espatriati in Paesi avanzati nell’osservare il Paese patrigno che han dovuto abbandonare ? Fra le cose più sorprendenti per molti di loro, si notano :
- grigiore, approssimazione, vaghezza di programmi e del comportamento di personaggi pubblici. Nel senso di indeterminazione, mancanza di chiarezza, rarità di opinioni solide e riflettute o troppo rapida mutazione delle stesse. Negligenza dei fatti reali nelle discussioni politiche, sostituiti spesso da accuse (non importa se senza prove). Forse per ignoranza, di sicuro per cattive abitudini. Talvolta doppio linguaggio del potere, che dice di voler fare, ma fa i fatti suoi……
- rarefazione dei valori di base del patto sociale (è finito, ma trenta anni fa sembrava funzionare), in certi casi scomparsa degli stessi. Tutto, o quasi tutto, é ormai permesso. Il rigore, la coerenza, la precisione, l’ impegno, la verità dei fatti, li lasciamo ai Francesi o ai Tedeschi….. Il tutto facilitato dalla diffusione del doppio linguaggio (esiste nella U.E., cosi diffuso, solo in Italia). D’ altronde c’é da chiedersi perché dette qualità non ci sono state insegnate dalla Pubblica dIstruzione, la quale si é curata, si, dell’ istruzione; ma non dell’ educazione…….
- conseguente vita sociale caratterizzata da: frequenti incertezze, difficoltà di costruire, gestire, trasformare i corpi sociali. Cio’ non deve troppo sorprendere, se nella società tutto é confuso o cambia dall’oggi al domani (flessibilità a 360°), vista la rarefazione dei punti di riferimento….
- frequenti alterchi o lotte fra parti avverse (o alleate) in politica, le quali sembrano indicare che molti politici danno priorità alle lotte di potere piuttosto che alla gestione del Paese (che é in teoria il loro ruolo). Poche differenze nei comportamenti quindi, rispetto all’ epoca dei Principati, quando le lotte fra potentati nascevano per litigiosità o incapacità di comportamenti costruttivi.
- progressiva scomparsa dell’obbligo di rispettare legge e regolamenti, anche da parte di enti e servizi pubblici. Emergenze in alcune istituzioni e servizi pubblici.
In tale confusione sociale, cosa fanno i politici ? Parlano (lo fanno dall’epoca di Ciampi) di riforme delle istituzioni. Ma saranno le istituzioni, poco efficienti, capaci di cambiare il comportamento confuso degli Italiani nella vita sociale ? E qui sta il problema centrale : l’attuale mentalità arretrata, non costruttiva, diffusa nella vita sociale, è incompatibile con lo sviluppo economico (ma è compatibile con l’emigrazione)……..
Puo’ un Paese stare in piedi, se nel Ballo delle Maschere politiche non esiste rispetto per la verità ?
Sic transit gloria veritatae !
Antonio Greco
angrema@wanadoo.fr
(disponibile a presentare il Problema Sociale Italiano)
IMPRENDITORI CHE CHIUDONO
(Dopo la realtiva trasmissione di Anno Zero)
Imprenditori italiani che chiudono. Nel tessile, nell’elettromeccanica. Altri settori ?
I numeri della disoccupazione italiana sembrano crescere. Alcuni imprenditori dell’abbigliamento indicano che non potranno resistere a lungo.
C’è, è vero, la crisi globale. Ma è necessario capire perché i numeri italiani sono fra i più preoccupanti d’Europa. Le recenti evoluzioni economiche italiane, grige, talora nere, sembrano sorprendere. Come se fossero inattese….In realtà possono sorprendere in Italia. Ma chi vive in Europa ed ha osservato l’Italia nell’ultimo decennio, ha visto già da alcuni anni i segni che il sistema Italia rischiava di cadere giù in fondo al burrone sottosviluppo. Mentre (e questo è già uno dei problemi) chi vive in Italia ha l’abitudine di sopportare i soprusi, gli abusi, i bloccaggi, come di accettare i non diritti, le impunità, la falsità, la menzogna delle maschere politiche…….Ma chi vive in altri Paesi europei non solo è abituato a vedere società che funzionano. Diritti realizzati. Delinquenti condannati. Merito ricompensato, coerenza apprezzata. Ma anche determinazione diffusa in ambito sociale, ambizioni e progetti ben studiati. Per aspettarsene poi la riuscita.
Sta qui la punta dell’iceberg che si chiama “disastro italico”. In tanti Paesi europei si vede e ci si aspetta il raggiungimento degli obiettivi, con impegno e strumenti adeguati a realizzare progetti ben definiti. In Italia no ! In Italia si considera “normale” un’emergenza che è conseguenza della cattiva qualità del lavoro ; si considera normale un’evoluzione sociale negativa che è solo la conseguenza di un conflitto di interessi. Perché la discriminante fra lo Stivale e l’Europa ? Le ragioni sono una ventina. Ma la madre di tutte le ragioni sembra essere quella che Barzini scopri nel ‘ 65. Egli scopri (nel suo “Gli Italiani”) che :
due CITAZIONI :
“E’ sempre apparso agli italiani che il loro Paese era la disgraziata vittima di un circolo vizioso: il carattere nazionale fatalmente generava tirannie; le tirannie (si riferisce ai secoli passati) rafforzavano e esasperavano i difetti del carattere nazionale e invitabilmente portavano il Paese a nuove avventure. Per salvare l’Italia dal suo destino luttuoso occorreva spezzare il circolo vizioso…”.
“ Tutto, in verità, veniva fatto non solo per il suo valore in sé, ma principalmente per l’effetto che avrebbe prodotto. Per due secoli o più uomini di genio in numero incredibile, dedicarono i loro talenti al convincimento nazionale che lo spettacolo è, faute de mieux, un ottimo surrogato della realtà. Che forma e sostanza fossero la stessa cosa. Colmarono il mondo di capolavori per trovare un compenso alla mancanza di sicurezza, al vuoto, al disordine, all’impotenza e alla disperazione della loro vita nazionale, per dimenticare l’umiliazione e la vergogna, per dimenticare la loro colpa”. Fine citazioni
Vogliamo sorprenderci se, poiché nel ‘ 65 non raccogliemmo la preoccupazione di Barzini, ora subiamo le conseguenze della nostra stoltezza ? Vogliamo continuare a credere che i nostri politici abbiano la professionalità e la competenza necessaria per gestire un Paese ? Ma se la realtà prova il contrario ! Vogliamo continuare a credere che i nostri politici lavorano nell’interesse del Paese ? A non notare che qualsiasi osservatore europeo (quindi più oggettivo) nota che essi fanno troppo spesso l’interesse del proprio clan ? Andando contro l’interesse del Paese ? Vogliamo continuare a credere che l’organizzazione (non insegnata a scuola) sarebbe un’optional, non necessaria nella gestione accorta del buon padre di famiglia ? Senza notare che la sua mancanza determina tanti fallimenti e tanti sprechi ? Vogliamo continuare a discutere (e a litigare in riunioni politiche) come delle pecore anarchiche (definizione di Prezzolini), senza apprendere le tecniche del raggiungimento del consenso nelle assemblee ? Vogliamo continuare a credere che un sistema Paese possa creare occupazione in una società dove non ci sono valori positivi, ma imperano quelli negativi (strafottersene del Paese, imbrogliare lo stato e i cittadini, farsi garantire l’impunità dopo il delitto) ? Vogliamo ritenere che la spinta di politici senza scrupoli verso l’eliminazione dei valori sia un’azione non proccupante ? Vogliamo continuare ad ignorare il padre di tutti gli inghippi e bloccaggi, il Doppio Scenario (“fingo di lavorare per il Paese; ma faccio i fatti mei”), il quale è il maggiore contributo italico alla Fiera delle Illusioni ? Quel rovinoso marchingegno che fu creato dopo l’unificazione, quando si scelse di non dare corso alla famosa proposta : “Fatta l’Italia, ora bisogna fare gli Italiani” ? Determinando cosi tutta una vita sociale doppia, “sceneggiata pubblica per il Paese/inghippo nascosto per il clan”, che è il più forte contributo alla maggiore produzione nazionale, gli SPRECHI ? Abbiamo creduto che non fosse importante promuovere la cultura, incoraggiare l’eccellenza, pretendere il rigore, la dirittura dei comportamenti…Ma allora, se vogliamo credere a tutte queste cose, Diogene continuerà a girare per il Paese a cercare la coerenza, la chiarezza, l’efficienza, l’onestà, il rigore, la responsabilità, il realismo, il valore, il merito e l’ impegno”. E noi continueremo a……………. vedere altri imprenditori che chiudono e se ne vanno in Polonia o Slovacchia ! Fin dagli anni ‘ 50 abbiamo giocato a nascondino con la serietà e la corruzione. Ora il Villaggio Globale, con la sua competitività spinta, ci impone di scegliere fra le due…. ! Quale sceglieremo ? Sapendo che la scelta serietà escluderebbe il doppio scenario e tutto cio’ che sta nascosto dietro ; e imporrebbe l’apprendimento del realismo. E che la scelta corruzione comporterà una serie di inefficienze, di fallimenti, di povertà, di chiusure di attività….. !
Antonio Greco
angrema@wanadoo.fr
P.S. Sono disponibile per presentare i risultati di inchiesta decennale su “differenze fra l’Italia sociale e altre società europee”. In pratica : “Perché il sistema Italia non puo’ funzionare, as it is ?”
IL RUZZOLONE DEL SISTEMA ITALIA
(L’ EDUCAZIONE AL NEGATIVO)
Conferme, che l’ economia italiana batta la fiacca, ce ne sono abbastanza. Ecco il momento giusto per chiedersi: quali i motivi primari della perdita di competitività ?
Essi sono parecchi, ma la CAUSA scatenante che li comprende tutti é immediata: la società italiana non funziona più, rischia il bloccaggio. Anche qui, quali i motivi primari dei pantani, dei grippaggi, dei ritardi, delle incertezze ?
Sarebbe facile, ma lungo, listare quindici fattori che causano le inefficienze sociali italiane. Fattori che si concatenano fra loro e si incrementano reciprocamente. Ma, se vogliamo una sintesi, bene, ecco i tre fattori primari:
- La Pubblica dIstruzione ha fatto, per decenni, un cattivo lavoro. Non ci ha insegnato metodi di lavoro e forme di pensiero adatti al secolo XXI. E cioé basati su: coerenza, logica, struttura, realismo, efficacia dei risultati. Ci é stata data, é vero, un’ ottima formazione umanistica, ma troppo vicina, credo, alla Humanitas di qualche secolo fa. Basterà, nel Villagio Globale ? Sembra di no, a guardare i risultati.
- Un secondo errore del sistema Italia di inizio secolo: pessimo metodo di selezione della classe dirigente, basato sul valore …… delle chiacchiere, anziché della professionalità. Non poco, per affossare le prospettive di una società… Interessante il quesito: “Sono i politici che vogliono vendere chiacchiere, o gli elettori che le vogliono ?”.
- Un terzo errore, anch’ esso della Pubblica dIstruzione, quello di non educare il cittadino, di non insegnargli i suoi diritti ed obblighi, la struttura della società, i suoi meccanismi di funzionamento. I quali dovrebbero percio’ essere gestiti, se va bene, da angeli invisibili. Se va male, da padrini nascosti.
I Risultati, a inizio del secolo XXI: sparizione dei Valori, assenza di Realismo, perdita della Qualità, specialmente a causa del criterio adottato di selezione.
Detti risultati hanno portato: un alto tasso di insuccessi sociali, fra l’ altro legati alla sparizione dell’ impegno, della serietà, come forze positive. Meccanismi del sistema sociale che si inceppano, rassegnazione di cittadini (l’ Italiano si adatta, ha la schiena flessibile).
Le conseguenze apparenti: aumento degli sprechi, dei costi, calo della competitività. E i parlamentari, preoccupati, …. decidono, con una legge, di aiutare l’ economia…… Realismo italiano…..
Come sommario molto sintetico del degrado italiano, forse questo testo é adeguato. I dettagli dei legami causa-effetto di tanti fenomeni, suicidi per l’ economia, richiederebbero alcune pagine.
Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr
(analista delle CAUSE del declino)